CAPITOLO 91

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«Questo è il confine del vostro Regno.» Disse Aerin, mentre il vento le sferzava i capelli.

Su quella falesia, a strapiombo sul mare, il vento dell'Isola d'Inverno arrivava con una forza dirompente, facendo infrangere fragorosamente le onde spumeggianti sotto di noi.

«E lì in fondo, c'è l'Arcipelago delle Stagioni.» Disse additando un punto in lontananza, in prossimità dell'orizzonte.

«Non pensavo fosse così vicino.» Riflettei ad alta voce.

«Vicino non vuol dire facile da raggiungere.»

Scossi la testa, mentre il vento cercava di strapparmi i vestiti di dosso. «Non capisco, sembra tutto normale.»

«È proprio questo il fascino del mare, Erede. La superfice maschera, nasconde ciò che c'è sotto.»

Deglutii.

Gideon, in passato, mi aveva avvisata di come il mare fosse più pieno di esseri dell'Altro Sole che la terra ferma. Non osai immaginare quanti ne pullulassero nel mare che, geograficamente, apparteneva all'altro Regno.

«Come faremo ad attraversarlo?»

«Questo dipende tutto da te.»

Mi accigliai perplessa.

«Diciamo che dopo la Grande Guerra il Regno dell'Altro Sole ha preferito chiudere le sue frontiere agli umani.»

«Allora come hanno fatto i Rasseln a trasportare fin lì Rubyo?»

«Non dimenticarti che molti di loro sono esseri dell'Altro Sole e già questo è un punto a loro favore, poi, se a questo aggiungi che hai intenzione di punire un umano, un soldato dell'impero per di più, hai la strada spianata.»

In quell'istante capii le sue intenzioni.

«Vuoi usarmi come ostaggio?» Aerin annuì. «A quel punto sarà facile entrare, ma che mi dici sull'uscire?»

Il Kelpie fece spallucce. «Quello non è un mio problema. Non vuoi salvare il tuo cagnolino?»

Serrai la mascella e strinsi il pugno, cercando di ignorare quel commento. Iniziavo a capire come si fosse sentito Rubyo nei confronti di Gideon in questi mesi.

In ogni caso, aveva ragione. Il mio obiettivo era salvare Rubyo, solo dopo avrei pensato al da farsi.

«Dimmi cosa devo fare.»

«Tu assolutamente nulla.»

«Aspetta, chi mi dice che non mi chiuderai davvero in una qualche sperduta parte di un'isola?»

Aerin rise. Rise di gusto. «Avresti dovuto pensarci prima, ora non ti resta che fidarti.»

E, per la seconda volta da quando ero in viaggio con lei, dovetti affidarmi totalmente a quel Kelpie.
Giurai a me stessa che quella sarebbe stata l'ultima volta.

La vidi avvicinarsi sempre di più allo strapiombo, inspirando grandi boccate dell'aria salmastra. Quei lunghi capelli, dai riflessi argentei, sparsi al vento sembravano argento fuso.

Rimasi incantata da quel corpo così minuto e aggraziato che, nonostante sembrasse poter essere trascinato via dal vento da un momento all'altro, rimaneva perfettamente ancorato al suolo, mostrando con vanto la cicatrice che percorreva l'addome.

Iniziai ad avanzare qualche passo, avvicinandomi.

«Come scenderemo di sotto?» Le chiesi.

Nel momento in cui i suoi occhi incontrarono i miei, riconobbi quella stessa scintilla di eccitazione che li aveva caratterizzati durante il combattimento con i Rasseln.

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