CAPITOLO 148

1K 64 435
                                    

Seguendo il consiglio di Thui, ero rimasta nella loro Tribù, approfittandone anche per scoprire qualcosa di più sugli esseri dell'Altro Sole. 

La parte più difficile, del rimanere, era forse stata convincere Dollarus a fidarsi dei Rayag. Inizialmente le cose non erano sembrate poter funzionare e invece, poco a poco, giorno dopo giorno, mi ero accorta di come Dollarus avesse iniziato, se non ad aprirsi, almeno ad accettare la loro presenza. 

«Ti mancano molto i tuoi uomini?» Gli chiesi un giorno, vendendo particolarmente nostalgico.

«So che per un uomo di mare come me può sembrare strano, ma non sono mai stato così tanto tempo lontano da casa...» Con una mano accarezzò le piume di Grufus. «O almeno, da quando ho un posto che posso davvero definire casa.» Con il braccio spinse il rapace verso il cielo, facendogli prendere il volo. «Questo è l'unico modo per sentirmi ancora legato a Chaot.»

«Mi dispiace...» Iniziai. «...per costringerti a stare lontano per così tanto tempo.»

Ma Dollarus scosse la testa. «No, Principessa. È stata una mia scelta quella di seguirvi e per questo, anche se malinconico, non me ne pento.» Improvvisamente il suo sguardo eterocromo si illuminò di una luce allusiva. «E neanche voi dovreste farlo.»

Sentii qualcosa sprofondarmi nel petto. Avevo capito perfettamente a cosa si riferisse Dollarus con quell'ultima frase.

Oramai avevo perso il conto dei giorni che erano passati da quando Rubyo se ne era andato e, a peggiorare le cose, la situazione tra me e Gideon non sembrava sul punto di migliorare.

Da quando eravamo arrivati nel Regno dell'Altro Sole, se non già dalla villa di Dollarus, ci eravamo allontanati. Ero consapevole di come la causa di quel suo allontanamento fossi io e il mio non ricambiare i suoi sentimenti, inoltre, dal litigio di qualche tempo fa, il rapporto tra di noi non aveva fatto altro che diventare più freddo. Per cui, se in un'altra occasione avrei preferito provare a parlargli ed eventualmente chiarire, in questo caso credevo che la cosa migliore fosse dargli spazio e tempo, per riflettere.

Sorrisi in risposta a Dollarus, seppur debolmente, per poi concentrare la mia attenzione più in lontananza dove Aerin era impegnata a parlare con Nai Nai.

Prima di raggiungere il Regno dell'Altro Sole, quel Kelpie non mi era mai sembrato così tanto vivace, e nel tempo che avevo trascorso nella Tribù dei Rayag mi ero dovuta ricredere.

Più volte ero arrivata al chiedermi se quel suo comportamento inusuale dipendesse dal fatto che la vecchietta la considerasse come "la benefattrice" o se, semplicemente, non andasse d'accordo con gli esseri umani, ma a prescindere dai casi Aerin mi stava indirettamente facendo un favore.

Nai Nai rappresentava la minaccia più grande della mia alleanza, sia con i Rayag che con le altre Tribù, e facendole compagnia Aerin la stava tenendo occupata cosicché non prestasse attenzione a me e al nipote che, spesso, ci allontanavamo dal campo in cerca di alleati.

«Cosa ti preoccupa, Lyra?» Mi aveva chiesto Thui un giorno, vedendomi particolarmente silenziosa.

Man mano che la mia relazione con Gideon si era raffreddata, quella con Thui era diventata sempre più stretta, fino al giorno in cui era risultato spontaneo per lui chiamarmi per nome.

Scossi la testa. «Non so... non sono tranquilla.» Ammisi. «Le cose stanno andando fin troppo bene.»

Era da mesi che non avevamo più notizie dei Rasseln o di Markus, e perfino la mia dipendenza dal Gyft stava diventando sempre più gestibile, al punto tale che ero arrivata a credere che, a breve, sarei finalmente riuscita a disintossicarmi.
Oramai non era più neanche un problema cercare di tenerla nascosta.

Royal Thief IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora