CAPITOLO 149

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Un tonfo dall'esterno.

La prova che speravo i miei timori non trovassero.

Mentre il mio petto iniziava a sollevarsi più velocemente, Thui scattò in direzione della porta, aprendola.

Un corpo.

Era disteso ai nostri piedi, come fosse uno zerbino.

La veste, prima bianca, ora era sporca di una macchia argentea sempre crescente.

Il velo pendente verso il suolo, abbandonato alla forza di gravità, rivelava un occhio bianco e vitreo, aperto ma privo di vita.

Sotto lo zigomo schiacciato sulla terra, lacrime d'ambra.

Le mie ginocchia quasi non mi ressero dalla potenza di un improvviso stridio.

Era stata Tanya.

Quel suo breve grido era stato sufficiente per penetrarmi la pelle, facendomi tremare le ossa.

Poi un fischio.

Ma fui certa che non si trattasse della conseguenza di quell'urlo solo quando Gideon mi tirò a sé, spostandomi dalla traiettoria di una scheggia di ferro.

Contro la mia schiena riuscivo a sentire il suo petto sollevarsi, rapido.

Un altro fischio.

Thui scattò nella direzione di Tanya, ancora in piedi davanti la porta aperta, giusto in tempo per evitare che la scheggia la colpisse.

«Merda.» Sentii imprecare Gideon a denti stretti dopo avermi allontanata e spostata dietro di sé per uscire dalla capanna. 

Lo seguii a ruota.
Volevo accertarmi che lo scenario che la mia mente stesse dipingendo fosse solo un'incubo distorto, ma no.

Le lacrime delle Banshee potevano significare solo morte e tutti quei corpi stesi su un terreno ora pregno di mercurio ne erano la prova.

Non mi ero sbagliata, ma quanto avrei voluto farlo.

A quella visione, le mie mani, tremanti, salirono fino a raggiungere le labbra.

Volevo gridare, ma la voce non usciva.

Durante tutti quegli anni in cui ero scappata da palazzo avevo visto più cadaveri di quanti mi sarebbe piaciuto ammettere e solo da poco ero riuscita ad imparare a tenere sotto controllo i miei attacchi di panico, ma quello scenario di morte scatenò in me emozioni che credevo aver domato.

La parete della capanna pungeva contro la mia schiena, appiattita all'edificio.
Sentivo le gambe tremarmi, ma non potevo permettermi di cedere.

Non dopo aver deciso di iniziare una guerra.
Non dopo aver allontanato Rubyo e deciso di contare solo su me stessa.

Continuai ad osservare la scena mentre dentro di me cercavo di rimettere insieme la forza per muovermi: corpi senza vita sparsi sull'erba come foglie secche, morte, annegavano in un lago di mercurio.

Ancora non riuscivo a realizzare come quella carneficina fosse avvenuta. 

Nel silenzio di un un istante, senza che neanche potessimo rendercene conto, un intero villaggio era stato sterminato e noi non avevamo fatto nulla per impedire che ciò accadesse.

Non c'era neppure l'ombra di chi avesse potuto compiere quella strage, eppure sapevo che quella poteva solo essere opera di un-

«Rasseln.» Gideon esternò i miei pensieri.

«Dobbiamo andarcene.» Thui ci raggiunse all'esterno.

In braccio, stringeva Tanya.

Oltre le sue spalle, il velo sul volto della Banshee era squarciato a metà.

Royal Thief IIWhere stories live. Discover now