CAPITOLO 124

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«Quale incendio?»

Mi accigliai.

«Non ti ricordi?»

Rubyo scosse la testa.

«Qual è l'ultima cosa che ricordi?» Ora non c'era neanche più una scia di imbarazzo nell'aria.

«Stavamo salendo sulla nave di Dollarus... ancorata. Cosa è successo dopo?»

Una morsa mi strinse lo stomaco.

Non si ricordava del discorso sulla nave, del bacio, del litigio appena sbarcati, della dichiarazione...

Mi portai una mano sul collo, dove l'ustione del fuoco di Dollarus era ancora presente, seppur non bruciasse più.
Contemporaneamente, i miei occhi si posarono sulla spalla di Rubyo, marchiata da quella stessa ferita.

E fu allora che realizzai: tutto aveva un costo.
Io ero riuscita a ricordare, perché Rubyo aveva dimenticato.

Solo in quel momento capii davvero cosa avesse provato. Quelli che lui aveva dimenticato erano ricordi di poche ore, eppure mi sentivo spaesata al saperlo privo. Non volli immaginare lo strazio e il senso di vuoto per lui, nello scoprirmi senza ricordi della sua intera esistenza.

Un pizzicore inaspettato mi fece bruciare gli occhi.

Approfittai dello sguardo coperto di Rubyo per ricacciare indietro le lacrime senza farmi notare.

«Dollarus che ha incendiato un'intera isola e Gideon che lo ha fermato.» Risposi.

«Così fai sembrare il Kelpie una brava persona... per quanto si possa definire tale.»

A testa bassa, Rubyo lanciò uno sguardo di fuoco al corpo svenuto di Gideon al suo fianco.

«Perché ti ha attaccata? Perché il contratto non l'ha respinto?» Mi domandò.

«Il contratto si è spezzato quando il fuoco di Dollarus ha sciolto il lucchetto.»

«Ma questo non giustifica il suo comportamento!» Sentivo ribollire la rabbia che Rubyo stava cercando di reprimere.

«Lo so. Sembrava un'altra persona. Non capisco...»

«Io si.» Dall'altro lato Dollarus aveva appena ripreso i sensi.

Immediatamente gli andai incontro, prendendolo dal braccio con una mano, ed accertandomi di tenere ben coperto il mio petto con l'altra.

«Vi ringrazio. Oramai non sono più giovane come un tempo.»

Dollarus si zittì un attimo.
Mi squadrò dall'alto al basso, soffermandosi sulla mia mano premuta sullo sterno.

Uno sguardo di disappunto gli comparve sul volto: non né era adirato per l'accaduto, né imbarazzato per la visione. Sembrava solo un padre, stanco delle bravate dei propri figli.

Senza aggiungere una parola si sfilò il giacchetto di cotone usurato, allungandomelo, per poi dirigersi nella direzione di Gideon.

Lo seguii, infilandomi l'indumento. Stringeva sul petto e aveva le maniche un po' troppo corte.
Sembravano i vestiti di un bambino.

Royal Thief IIWhere stories live. Discover now