CAPITOLO 132

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«È pronto!» Ci chiamò all'attenzione Dollarus. «Mi dispiace non avere niente di caldo.» Disse, depositando a tavola pane, formaggi e carne essiccata. «Ma non mi è sembrato il caso di accendere un fuoco su una nave in legno. La mia nave, per di più.»

Lo raggiungemmo contemporaneamente tutti, tranne Aerin, che preferì rimanere in disparte a comandare il timone.

«Ma mi farò perdonare con il pezzo forte della serata!» Continuò l'omino, sbattendo euforico sul tavolo una bottiglia di vino. «Non fate complimenti e bevetene fin che volete, ho molte altre bottiglie in stiva.» Concluse, quando oramai tutti avevamo preso posto.

Dollarus aveva insistito che io mi sedessi a capotavola, difronte a lui.
Ai lati, invece, presero posto Rubyo e Gideon.

Era da così tanto tempo che non sedevamo ad un tavolo per i pasti, che mi ero quasi dimenticata di quel caldo tepore che si provasse nel mangiare, faccia a faccia, con altre persone a cui si tiene, ridendo e scherzando tra una chiacchiera e un'altra.

Sembravamo una famiglia.

Famiglia che, presto, avrebbe perso i suoi componenti uno ad uno.

Improvvisamente Dollarus si alzò in piedi, sollevando in aria il bicchiere in legno traboccante di vino.

«Propongo un brindisi!» Esclamò sorridente. «All'unione dei due Regni!»

«All'unione dei due Regni!» Ripetemmo in coro.

Ma quell'atmosfera di fragile spensieratezza fu rotta da un'osservazione di Gideon.

«Non bevi, principino?» Il tono con cui lo disse era chiaramente di sfida.

«Non credo sia il caso.» Rispose Rubyo, calmo. «Potremmo essere attaccati da un momento all'altro, dopotutto abbiamo appena varcato il confine.»

A quella risposta Gideon rise di gusto.
«Tranquillo, non sei più in servizio ora. O l'hai forse dimenticato?»

Il ghigno sardonico che Gideon gli rivolse fece ribollire Rubyo dalla rabbia.

Ma non si scompose.
Si limitò solo a sorridere, falsamente.

Rafforzò la presa attorno al bicchiere, portandoselo poi alla bocca.

L'attimo dopo, avido, Rubyo aveva trangugiato il vino in un sorso, fino all'ultima goccia.

Sgranai gli occhi: era la prima volta che lo vedevo bere.

«Oh!» Esclamò Dollarus sorpreso. «È una sfida a chi beve di più?» Domandò.

«Dol-» Feci per richiamarlo, ma Gideon mi bloccò, intervenendo.

«Perché no?» Disse, senza mai distogliere lo sguardo da Rubyo. «Io ci sto. E tu, principino?» Di nuovo, quel ghigno, questa volta abbellito anche da un'alzata di sopracciglia.

«Rubyo ha ragione.» Cercai di intervenire per calmare la situazione. «Non è il caso di abbassare la guard-»

«Certo.» Rispose Rubyo, improvvisamente competitivo.

«Vado a prendere altro vino.» Disse Dollarus, che ricomparve pochi attimi dopo con quattro bottiglie piene fino all'orlo.

«A voi.» L'omino me ne depositò una davanti.

«No, grazie. Io non bevo più.» Sorrisi.

Sapevo che sarebbe finita male, serviva almeno una persona sobria... oltre Aerin, sulla quale non potevo contare.

«Forza, solo un altro bicchiere.» Disse Dollarus, e alla fine persi il conto.

Non mi accorsi di essermi addormentata finché, poco tempo dopo, non mi risvegliai sempre seduta a quello stesso tavolo e con un terribile mal di testa.

Royal Thief IIWhere stories live. Discover now