CAPITOLO 129

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«Lyra, cosa è successo a Coline?»

Scattai in piedi.
Questa volta non potei non fissare Rubyo negli occhi. Non avevo il diritto di mostrarmi titubante: la sua più cara amica era morta ed era solo colpa mia. Era giusto prendermi le mie responsabilità.

«È morta.» Gonfiai il petto, mentre i muscoli del collo si irrigidivano assieme alla mascella serrata.

Vidi Rubyo inclinare impercettibilmente la testa di lato, mentre un angolo delle sue labbra si sollevò per un attimo in un movimento spasmodico.

«Cosa stai dicendo?»

Sorrideva, ma gli occhi, lucidi, celavano tutt'altra emozione.

«La verità.» Non distolsi mai lo sguardo dal suo, ma dentro stavo tremando.

«M-mi hai detto che era rimasta indietro...» Sorrise ancora di più, mostrandomi i denti, mentre alla base degli occhi iniziavano ad accumularsi le lacrime.

«È vero. Perché è morta.»

A quelle parole una silenziosa e solitaria lacrima inumidì lo zigomo di Rubyo.

Fece per parlare, ma dalla sua bocca uscì solo un sussulto tremante.

In un vano sforzo di calmare quegli spasmi e trattenere il suo dolore, si portò sulle labbra il dorso della mano, ora stretta in un pugno.

Ma il petto continuava a sollevarsi al ritmo dei suoi singhiozzi.

Strinsi il tessuto del pantalone nel tentativo di immobilizzare gli angoli delle mie labbra che, tremanti, rivelavano quanto vicina fossi al pianto.

«Come è successo?» Mi domandò.

Questa volta esitai.

«A Krat. Sono stati i Rasseln. L'hanno decapitata mentre aiutava Lyra a scappare.» Intervenne Aerin, brutale.

Rubyo sgranò gli occhi, e le gambe non parvero più reggerlo, facendolo crollare al suolo.

Sbatté le ginocchia nella sabbia, ma in quel momento sembrava impassibile a ogni dolore se non a quello che provava dentro.

«I-Il suo corpo...» La voce ridotta ad un sussurro. «...dov'è il suo corpo?»

Con ancora la testa bassa, le lacrime bagnavano la sabbia sotto di lui, stretta nel suo pugno chiuso.

«Rubyo...» Non ce la facevo.

A dirglielo.
A vederlo così.

«Esattamente dove è morta.» Intervenne nuovamente Aerin. «Dubito che i Rasseln avranno seppellito una traditrice. Ma tranquillo, per adesso del suo corpo sarà rimasto poco e niente, così esposto a intemperie e libero di essere consumato dai verm-»

«Taci!» Gridai.

Gli occhi, che ancora si sforzavano di trattenere le lacrime, mi bruciavano come se esposti ad una fiamma viva.

Aerin, dopo essere stata scossa da delle scariche blu, dovette tacere, ma oramai era troppo tardi.

Mi avvicinai lentamente a Rubyo.

Osservai la sua schiena ricurva al suolo, la testa bassa verso la sabbia, il corpo scosso dai singhiozzi.

Feci per appoggiargli una mano sulla spalla, nella speranza di rincuorarlo, ma non ce la feci.

Fermai il palmo a pochi centimetri.

Rincuorarlo? Come se avessi potuto, proprio io.

Strinsi, quella stessa mano che avevo allungato, in un pugno.

Royal Thief IIWhere stories live. Discover now