CAPITOLO 89

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Vidi Aerin correre nella nostra direzione, caricando contro tutti i Rasseln che le si parassero davanti. Ne sbalzò via una decina, mentre molti altri rimasero schiacciati dai suoi zoccoli. L'ultimo gruppo, però, era molto più fitto e robusto dei precedenti. Questo, infatti, era riuscito a vedere il Kelpie arrivare, avendo avuto, così, modo di prepararsi. In più, avendoci vicine, era anche il gruppo più determinato a catturarci.

Per questi motivi Aerin girò più volte attorno a questo cerchio di fuoco, in un tentativo di trovare uno spiraglio, un anello debole, per passare e raggiungerci. Ma ogni volta che credeva di averlo fatto, e si avvicinava, era costretta ad indietreggiare per evitare un colpo, che, molto probabilmente, le sarebbe stato fatale.

Noi invece, dall'interno, cercammo di facilitarle il compito: ripresi in fretta l'arma che avevo lasciato cadere e, spalleggiata da Coline, mi gettai sui Rasseln.

Ma presto capii la loro tecnica: ogni loro attacco, era limitato alla pura difesa, non cercavano di uccidermi, ma solo di catturarmi.
D'altro canto però, Coline non era stata altrettanto fortunata: i Rasseln cercavano in tutti i modi di avventarsi su di lei, immobilizzandola, ferendola ed uccidendola.

Serrai la mascella, la gola improvvisamente secca.
Sapevo che Markus non stava scherzando quando aveva detto che l'avrebbe uccisa se avessi cercato di fuggire, ma in quel momento mi si accapponò ugualmente la pelle.

Consapevole del fatto che non mi avrebbero uccisa, corsi in aiuto di Coline, facendole da scudo con il mio corpo.

«Ma cosa fai?!» Mi urlò contro rabbiosa.

Con quel gesto le avevo impedito di combattere e, ai suoi occhi di soldato, era vista come una cosa disonorevole. Ma io, in quel momento, non avevo intenzione di sminuirla, solo di proteggerla.

Non perché era mia suddita.
Perché era mia amica.
Mia, e di Rubyo.

«Stai indietro!» Le urlai.

Si reggeva a malapena in piedi, barcollava ed era affannata. Stava sudando in modo eccessivo e, dalle sue mosse, era evidente di non avere chiara la focalizzazione.

Un nitrito distolse la mia attenzione.

Aerin, con un salto, ci aveva raggiunte all'interno della cerchia dei Rasseln. Quel gesto, però, le era costato caro.

Un Rasseln, forse un umano, uno di quei pochi effettivamente armati, le aveva ferito l'addome nel momento in cui aveva saltato.

Aerin era atterrata malamente, rotolando sul fianco ed alzando un polverone, che andò ad imbrattarle maggiormente il manto dai riflessi grigiastri, incrostandosi con il sangue della ferita che, copioso, gocciolava al suolo.

La guardai titubante, la ferita molto profonda.

«Sto bene. Si chiuderà in fretta.» Disse raddrizzandosi immediatamente e, prima ancora che potessi risponderle, con un potente calcio, allontanò un Rasseln che si stava avventando su Coline.

«Grazie.» Disse quest'ultima, con gli occhi lucidi e gonfi dall'astinenza al Gyft che l'aveva consumata.

Distratta dalla situazione, non riuscii schivare un inaspettato colpo alle mie spalle, che mi ferì il fianco destro.

Annaspai, improvvisamente avvolta da un dolore bruciante.

D'istinto mi tamponai il taglio con una mano, mentre con l'altra, la dominante, strinsi il pugnale pronta a combattere.
Mi girai verso il Rasseln che mi aveva appena ferita, giusto in tempo per schivare il colpo seguente, spostandomi sul lato.

Proprio quando credetti di avere la meglio, però, un secondo Rasseln mi afferrò da dietro, bloccandomi.

Boccheggiai quando l'essere dell'Altro Sole rilasciò una potente scarica elettrica, che mi costrinse improvvisamente in ginocchio. Presto, mi resi conto di come gli arti non rispondessero più ai miei comandi e, con un tonfo sordo, caddi distesa al suolo, rilasciando il pugnale.

Royal Thief IIWhere stories live. Discover now