CAPITOLO 145

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«Non ho intenzione di rimanere qui un minuto in più.»

Per la prima volta da quando lo avevo conosciuto, Dollarus sembrava aver perso il suo autocontrollo, parendo a tratti immaturo.

Quell'aspetto mi ricordò molto Gideon che, in questo momento, era appoggiato alla parete in sterpaglia secca con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo cupo.

«Principessa, non possiamo fidarci.» Continuò l'omino, gesticolando.

Era irritato.

«Sono d'accordo.» Ammisi.

Nei modi di fare di Thui, e in tutto quel suo essere così comprensivo, era sicuramente nascosto un secondo fine eppure non ero ancora certa che questo  avrebbe potuto nuocerci in un qualche modo. 

«Ma allo stesso tempo eravamo consapevoli che venire nel Regno dell'Altro Sole avrebbe comportato dei rischi.»

Con una smorfia, mi slegai la fasciatura in testa.
Così stretta, mi stava facendo sudare.

Anche l'alleanza con Dollarus, all'inizio, era risultata sospetta eppure, con il passare del tempo, si era rivelata essere un elemento chiave nella riuscita della mia missione.

«Non possiamo arrenderci alle prime difficoltà.» Conclusi

«Cos'hai intenzione di fare, Lyra?» Finalmente Gideon si decise a sollevarsi dal muro, intervenendo nella conversazione.

«Dargli una possibilità.»

Lo sguardo freddo di Gideon mi fece capire come fosse contrario a quell'idea e, proprio mentre stava per aprire bocca ed elencarmi tutti i motivi per cui sarebbe stato meglio andarcene, bussarono alla porta.

Fu lo stesso Gideon ad aprire, rivelando Thui sulla soglia. «Che vuoi, cerbiatto?»

Lo afferrai per il polso, tirandolo indietro.

Quello non era decisamente il piede giusto per cominciare a discutere di un possibile accordo ma, fortunatamente, l'essere dell'Altro Sole non trovò quel nomignolo di cattivo gusto e si limitò a ridere.

Tutta quella sua calma, se da un lato poteva apparirmi come una maturità a cui non ero abituata, dall'altra mi incuteva il terrore di una facciata perfettamente studiata.

«Cosa volevi dirci?» Intervenni, prima che Gideon potesse prendere parola.

«È oramai calata la sera.» Disse, il cielo chiaro tipico del Regno dell'Altro Sole alle sue spalle. «Avrete fame. Ho pensato di invitarvi a cena.»

Guardai Dollarus. Sul suo volto era dipinto un cristallino "no".

«Siamo apposto così.» Rifiutò l'omino ma, pochi attimi dopo, un forte brontolio invase la stanza, attirando l'attenzione di tutti.

«Va bene.» Accettai concentrandomi nuovamente su Thui, ma non riuscendo a nascondere un sorriso per la posa fiera ed impettita di Dollarus che, nonostante tutto, faceva finta di nulla.

Lieto della mia risposta, l'essere dell'Altro Sole ci fece segno di seguirlo.

«È un onore.» Disse, iniziando a incamminarsi, ma la mia attenzione venne attirata, ancora una volta, da Dollarus che, alle mie spalle, borbottava incessantemente.

«Irresponsabile. Pericoloso. Avventato.» Lo sentii dire. «Sono altamente contrariato.»

Rallentai il passo quanto mi fu necessario per raggiungere il suo fianco.

«Tranquillo.» Bisbigliai, ma in realtà anche io ero nervosa.

"Non dubitare delle tue scelte, mai", la voce di Rubyo mi rimbombò nelle orecchie.

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