Capitolo 33

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Stephanie




Il salotto di casa mia è già gremito di persone, il chiacchiericcio si mischia alla musica che fuoriesce dallo stereo e la temperatura è aumentata di qualche grado.
Keira mi offre un bicchiere che rifiuto e mi mordo le labbra, fissando con insistenza la porta d'ingresso, dove spero che Adeline faccia il suo ingresso.
Ad ogni minuto che passa, la mia speranza sembra sfumare via. La mia amica, però, reagisce meglio di me. Forse è stata già delusa troppo e non ha più aspettative alte. Infatti, finisce per trascinarmi in pista e chiedermi di ballare con lei, per lasciare andare la tensione.
«Novità con Carter?» mi domanda all'orecchio.
Incurvo le sopracciglia. «No, cretina.»
Lei scoppia a ridere, poi mi tira più vicina a sé e aggancia la sua mano sulla mia spalla. «Siccome ti sta fissando.»
Tutti i miei muscoli si mettono in allerta, mentre un formicolio scuote il mio povero stomaco, troppo vuoto visto che non ho cenato.
«E dovrebbe interessarmi?»
Un sorriso allarga le sue labbra tinte di rosso scarlatto. «Non lo so, dovrebbe?»
Ma non faccio in tempo a ribattere, perché due mani mi afferrano per i fianchi e mi costringono a voltarmi. Il contatto, però, è troppo delicato. So che si tratta di Gabriel ancora prima di puntare gli occhi su di lui.
«Ciao dolcezza» mi dice, per poi baciarmi.
«Ciao» rispondo. «Novità per Adeline?» chiedo, visto che Keira si è già allontanata.
Scuote la testa. «Noah è muto come un pesce e non credo che l'abbia sentita.»
Sbuffo e afferro la sua mano, trascinandolo verso la cucina, per bere un bicchiere d'acqua fresca. Poi decido di indagare più a fondo, perché Keira vuole delle risposte e sinceramente sono un pochino curiosa anche io.
«Ma perché hanno litigato?»
«Perché ti interessa tanto?» domanda lui, accigliandosi.
Scrollo le spalle. «Oh, io... è solo innocua curiosità, un po' mi dispiace, sembravano così in sintonia.»
Ride amaramente. «Già, anche troppo.»
«Che significa?»
Gabriel lancia una rapida occhiata attorno a noi, per assicurarsi che nessuno ci senta. «Prometti di non dirlo a nessuno.»
Annuisco convinta.
«Okay» sospira. «Sono andati a letto insieme, più di una volta. Molte, a dire il vero. Noah si è innamorato, lei no e non l'ha mai nemmeno sospettato.»
Sbarro gli occhi, sorpresa.
Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, eppure mi ritornano in mente le parole di Carter, quel giorno a pranzo, mentre litigava proprio con Noah, accusandolo di essere solo geloso.
E aveva ragione.
«Dev'essere terribile amare qualcuno che non ti ricambia» mormoro, dispiaciuta.
Gabriel annuisce. «Adeline ha amato una sola persona in vita sua, e Noah lo sa. Si è voluto fare del male, diventando il suo scopa-amico.»
«Non è colpa sua, non puoi scegliere di chi innamorarti» dico.
E lo penso sul serio. L'amore è un'arma a doppio taglio, può renderti la persona più felice del mondo e distruggerti in un misero battito di ciglia.
«Lo so, ma ora è distrutto, non l'ho mai visto così» continua. «Infatti, a questo proposito, non credo che rimarrò molto... devo assicurarmi che non faccia cazzate.»
Aggancio le mie braccia attorno al suo collo e gli sorrido. «Sei un buon amico.»
Mi stampa un bacio sul naso, costringendomi ad arricciarlo. «Spero anche un buon fidanzato.»
«Sì, lo sei» lo rassicuro.

Un'ora più tardi, infatti, Gabriel abbandona la festa e io corro alla ricerca di Keira, per raccontarle quello che ho scoperto. So che ho promesso di tenere la bocca chiusa, ma non posso lasciarla all'oscuro della faccenda.
Peccato per me, la trovo proprio in compagnia di Carter, mentre parlottano a bassa voce e sorseggiano distrattamente un drink.
Mi schiarisco la voce. «Ehm, Kei hai un minuto?»
Annuisce. «Anche trenta amore.»
La trascino fino alla mia camera e chiudo la porta a chiave, finalmente rimaniamo da sole e le espongo tutta la faccenda. Non mi sembra molto sorpresa, però.
«Lo sapevi?» le chiedo di rimando.
«In parte.»
Alzo gli occhi. «Fammi indovinare, te l'ha detto Carter?»
Annuisce. «L'hanno scorso si sono picchiati, quindi che Noah avesse una cotta per Adeline era chiaro, più o meno» spiega. «Certo non credevo che lei fosse andata anche a letto con quel povero ragazzo, illudendolo» si siede sul bordo del mio letto. «Questo non la rende migliore di Carter» conclude.
Sospiro e la imito. «Non conosciamo la sua versione.»
Batte i palmi delle sue mani contro le cosce. «Non mi serve saperla, conosco Adeline meglio di chiunque altro, tutto è sempre lecito per lei, gli altri invece non possono commettere errori» si alza. «Ora torniamo giù, ho chiuso con lei dato che non si è neanche presentata.»
Ma proprio quando ci troviamo sulle scale, con le mani perfettamente agganciate alla ringhiera laterale, la sua figura varca la soglia.
I suoi occhi vagano per tutta la casa, concludendo il loro percorso soltanto quando si posano su di noi. Accenna appena un sorriso ed alza una mano in segno di saluto.
«E ora che mi dici?» sussurro a Keira.
Lei tossicchia. «Dovrò ascoltarla, mi sa.»

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