V. Un ubriaco fuori la mia finestra

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«amore forse è meglio che rimanga qui con te» ci ripensa mia mamma. Deve andare a dormire da una sua amica che non sta tanto bene ma non mi vuole lasciare da sola in casa.

«mamma non preoccuparti, c'è sempre la vicina» dico cercando di convincerla.

«la signora Benson? Che non sente, non vede e che l'altra volta ha provocato un incendio urlando che gli alieni avrebbero conquistato il mondo? E io secondo te dovrei essere più tranquilla?» chiede e io ridacchio al ricordo della scena.

«dai mamma, Anne ha bisogno di te» dico e lei sospirando annuisce. Mi lascia un bacio sulla fronte e esce di casa.

Ceno con una cotoletta e come contorno un po' d'insalara. Vado al piano di sopra e mi faccio una veloce doccia e come pigiama prendo un pantalone grigio a cavallo basso e una maglietta bianca con la scritta 'Fuck'.

Prendo il mio computer e mi metto a vedere qualche film fino alle tre di notte. Poso poi il computer e mi metto sotto le coperte ma appena sento il sonno farsi più intenso, un rumore di pietre lanciate alla finestra mi risveglia.

Ho una leggera paura quindi rimango sotto le coperte, però poi questa paura si trasforma in rabbia e decido così di avvicinarmi alla finestra e aprirla per poi affacciarmi.

Dalle luci del lampione riesco a scorgere una figura maschile con un cappuccio che le copre il viso.

«chi cazzo sei?» chiedo infastidita e con voce alta per farmi sentire.

«sono io» urla di rimando il  ragazzo e capisco che è James.

«cosa ci fai qui?» chiedo brusca. Solo ora vedo una bottiglia di vodka, quasi vuota, nella sua mano destra.

«non lo so, mi fai entrare?» chiede e io sto per dirgli di tornarsene a casa quando mi ricordo che è ubriaco.

«merda...aspetta» impreco e mi dò mentalmente della stupida. Vado ad aprirgli la porta e lo vedo camminare in modo poco stabile.

Quasi cade e io riesco a farlo entrare dentro e a chiudere la porta. Prendo la bottiglia dalle sue mani e la butto.

«cosa dovrei fare adesso io con te?» chiedo più a me stessa che a lui.

«lo sai che sei bellissima» dice e il mio cuore si ferma per un attimo ma poi ricordo che è ubriaco.

«tu ora devi dormire, forza vieni» lo prendo per un braccio e lo trascino di sopra con fatica visto che ho solo un braccio a disposizione.

«non mi piace il ragazzo con cui ti sei messa» mette il broncio come un bambino.

«non deve piacere a te ma a me» dico acida e lo porto nella camera degli ospiti.
Lo faccio stendere sul letto.

«non è giusto!» dice all'improvviso.

«cosa non è giusto?» chiedo sedendomi al suo fianco.

«che lui può baciarti e io no» dice e incrocia le braccia al petto e mi sembra sempre di più un bambino. Mi vengono i brividi e la mia sanità mentale sta andando piano piano a farsi fottere.

«si è giusto, lui è il mio ragazzo» dico.

«cazzo allora lo voglio fare anche io» dice e mi bacia in modo frenetico e violento, fa scontrare le nostre labbra poco delicatamente. Spalanco gli occhi per il gesto improvviso. La sua mano finisce dietro la mia nuca spingendo le mie labbra ancora di più contro le sue.

Innamorata del mio infernoWhere stories live. Discover now