XXXIII. Il giudizio delle persone conta poco

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Mi sveglio con la testa poggiata contro un petto scolpito, con i muscoli segnati ma rilassati.
James. Ieri mi ha detto che mi ama, non so se stiamo insieme e vorrei tanto chiederglielo ma non ne ho il coraggio.

Rimango per qualche minuto a guardarlo, le mie dita non resistono all'istinto di accarezzargli il volto: la mascella, il mento, le labbra.

Controllo il mio cellulare e vedo circa sessanta chiamate perse da mia madre- aspetta cosa? Sessanta?! Oh mio dio.

Ieri non sono tornata a casa perché ho dormito da James e non l'ho avvertita. Subito la chiamo.

«dove sei? Stai bene? Quanto vogliono per il riscatto?» subito chiede mamma. Riscatto? Pensa che mi hanno rapita oddio ahah.

«mamma tranquilla, sono a casa di una mia amica...ieri eravamo talmente stanche che ci siamo addormentate subito e non ti ho avvertita che rimanevo da lei» mento.

«ma tu sei uscita con quel Harry... Amore mio tu e lui non avrete..»

«no no mamma, giuro sono a casa di una mia amica, lui ci ha accompagnato» dico subito con le guance rosse per l'imbarazzo.

«okay ma non farlo mai più, non ho dormito stanotte e stavo aspettando che scattassero le 24 ore per andare alla polizia» dice e io ridacchio.

«scusa mamma, giuro che non lo faccio più...ora devo andare, ti voglio bene» le dico.

«ti voglio bene anche io piccola mia, ti aspetto per pranzo?» chiede e io confermo, dopo attacco e mi stendo di nuovo sul letto.

Oggi è domenica e sono le 7:45. In pratica io e James abbiamo dormito un paio d'ore.
Sembra un angelo quando dorme, anche se non è biondo.

All'improvviso apre gli occhi e io ritiro la mano dai suoi capelli portandomela al petto.

«io-io stavo solo...cazzo mi hai fatto spaventare» impreco.

«stavi solo ammirando la mia immensa bellezza» dice con un sorriso malizioso.

«la tua modestia mi stupisce ogni volta di più» dico. Non so come comportarmi con lui visto che non so cosa siamo. Lui ridacchia poi ritorna un po' più serio.

«so a cosa stai pensando adesso, si ricorderà di quello che mi ha detto ieri? Oddio adesso come devo comportarmi?» nelle ultime due frase fa una voce femminile che mi fa ridere.

Mi prende i fianchi e mi poggia sul suo bacino, ancorando le sue mani su di essi.

«io ti amo piccola» sussurra sulle mie labbra. La solita confusione si diffonde nella mia pancia.

«e non voglio che tu mi stia lontano» continua lasciandomi un bacio a stampo che dura più del dovuto.

«io non voglio starti lontana, non ci riuscirei neanche se volessi» gli dico e lui morde il mio labbro inferiore.

«non ti darò modo per volerlo» dice intrecciando le mie dita, prima poggiate sul suo petto, alle sue, poggiate precedentemente sul mio bacino.

«quindi...» inizio a dire arrossendo.

«quindi sei mia» dice come se fosse una cosa ovvia. Mi accarezza il viso e io spingo la mia guancia ancora di più contro la sua mano.

*

Stamattina ho ricevuto un messaggio da James.

Innamorata del mio infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora