LXI. Abbraccio tra lacrime e sorrisi

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«piccola devi proprio tornare a casa?» mi chiede James abbracciandomi.

«si, oggi è domenica e devo ancora studiare un paio di pagine di Storia e Inglese» dico e lui alza gli occhi gli occhi al cielo.

«secchiona» mormora e io gli faccio la linguaccia. Lui si avvicina e me la morde con abilità.

«mentre recupero le chiavi della moto dal giardino inizia a salire sulla moto che ci metti 20 anni per la tua altezza da nana da giardino» mi dice prendendosi gioco di me.

«fanculo idiota almeno io ho un cervello» gli faccio il dito medio e mi giro indignata anche se entrambi sappiamo che è solo il nostro modo di scherzare.

Finalmente dopo due tentativi riesco a salire sulla moto mentre lui lo fa, ovviamente, ad occhi chiusi.

«allora la devo scortare a casa principessa?» mi chiede girandosi con il busto verso di me.

«si e non fare la voce da leccaculo amore» scherzo baciandolo e lui si morde il labbro.

«ai suoi ordini madame» continua e io ridacchio per poi mettermi il casco e abbracciarlo da dietro.

Durante il tragitto non faccio che infastidirlo facendogli il solletico solo per sentire la sua risata camuffata dal casco.

Da lontano vedo la mia casa e sbuffo al pensiero che devo separarmi da James.

«perché questa faccina piccola?» mi chiede poggiando le mani sui miei fianchi mentre io sospiro.

«manderei tutto a fanculo e starei ore con te...ma questa scuola di merda continua a rompere il cazzo» mormoro e lui mi bacia la fronte.

Sento poi le sue labbra lasciare una scia di baci sul mio viso fino ad arrivare al mio collo facendomi rabbrividire.

«io ti direi di mandare tutto a fanculo ma visto che sono un bravo ragazzo ti dico di andare a studiare» ridacchia e io circondo il suo collo con le mie braccia.

«tu non sei per niente un bravo ragazzo» gli mordo una guancia e lui mi pizzica una natica.

«ahia, io ho sempre un culo delicato scemo» gli ricordo e lui mi sorride malizioso.

«adesso vado» stampo un paio di baci sulle sue labbra soffici ma carnose.

«a domani piccola rompicoglioni» mi saluta nuovamente con un cenno della mano e io gli alzo il medio.

Scoppia a ridere appoggiandosi alla moto per poi incrociare le braccia al petto.

Prendo il telefono e apro la Chat con James.

Io: Perché rimani là come un idiota?Lui: Non potrei mai perdermi lo spettacolo del tuo culetto perfetto
Io: Fanculo idiota
Lui: Ti amo piccola
Io: Mh...anche io gigante

Entro in casa con uno stupido sorriso sul viso e solo il libro di Storia è stato capace di farlo scomparire.

Mi ritrovo a studiare fino alle 3, poi chiudo tutto e mi dirigo in bagno per fare una doccia.

Mi rilasso sotto il getto dell'acqua calda mentre quando esco mi trasformo in pazza per asciugarmi in fretta dato il freddo cane.

«amore è arrivato papà» mi dice mamma dall'altra parte della porta mentre io infilo le mie pantofole ad unicorno.

«dammi cinque minuti e scendo» lei sussurra un 'ok' in risposta e poi si allontana.

Innamorata del mio infernoWhere stories live. Discover now