LXVII. Mentire per amore

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Il mio corpo viene adagiato dolcemente sul materasso della camera del mio ragazzo che subito mi leva la maxi felpa.

In pochi minuti, i nostri vestiti finiscono per terra mentre le nostre bocche si incontrano in un bacio bagnato e pieno di morsi.

Senza giochetti entra in me e io stringo tra le mani i suoi bicipiti gonfi. I nostri occhi si incrociano, lucidi e limpidi, tanto che posso specchiarmi nelle sue iridi azzurre.

Qualche spinta dopo mi ritrovo con le labbra socchiuse in modo da far uscire i gemiti provocati dal moro che butta la testa all'indietro.

Impugna le mani sui miei fianchi con possessività e aumenta il ritmo delle spinte.

«c-cazzo...io s-» ingoio il groppo che ho in gola e preferisco usare le labbra per baciare le spalle contratte del mio ragazzo.

«piccola sei...perfetta» sussurra sfiorando con le labbra la mia guancia per poi lasciarci un innocente bacio.

La mia schiena si inarca dal piacere e lui prende il mio viso tra le sue mani unendo poi le nostre labbra che si separano un paio di minuti dopo con un rumoroso schiocco.

Vengo stringendo le sue braccia appoggiate ai lati del mio bacino. Quando anche lui viene, dopo poche spinte, si lascia andare al mio fianco.

«ti amo piccola» dice guardandomi negli occhi per poi portarmi con la testa sul suo petto leggermente sudato ma rilassato.

«ti amo anche io» mormoro con voce delicata per poi baciargli dolcemente l'addome.

Passiamo quasi un'ora così, senza dormire, senza muoverci...stiamo bene anche senza parlare.

Ci basta il contatto con l'altro per considerare il momento importante.

Pov.James

Tenerla vicina è una droga. È così fottutamente bella, i suoi capelli sono sparsi un po' dappertutto, le sue labbra sono ancora leggermente gonfie e dal colore roseo e poi il suo corpo, cazzo il suo corpo.

Si gira con il viso verso di me e si avvicina alle mie labbra.

«andiamo a fare una doccia?» mi chiede mordendosi il labbro inferiore e io sento un preciso punto del mio corpo risvegliarsi.

«mh» annuisco, la prendo per i fianchi e mi alzo dal letto trascinandola per le caviglie al bordo di esso.

Si avvolge velocemente un lenzuolo attorno al corpo e poi la prendo in braccio a mo di sposa.

Arriviamo in bagno e la poso sul marmo del lavandino. Le bacio le spalle e cerco di levarle il lenzuolo di dosso ma lei poggia le mani sulle mie.

«piccola, non devi vergognarti, sei con me» le sussurro all'orecchio dopo aver notato il rossore sulle sue guance.

È adorabile il fatto che si vergogni di farsi vedere nuda da me.

La tengo stretta al mio petto per poi farle avvolgere le gambe attorno al mio bacino e baciarla.

Mi dirigo verso la vasca per poi aprire l'acqua e ritornare da Amie.

«piccola mi sono dimenticato di dirti che domani mia madre ha organizzato una gita sulla neve e mi ha chiesto di invitarti» le dico.

«sulla neve? Oddio si, ho sempre voluto andare sulla neve» un sorriso a trentadue denti le si dipinge sul viso e io non posso esserne più felice.

Vedo la sua pelle ricoprirsi di pelle d'oca e di brividi.

«hai freddo piccola?» le chiedo e lei annuisce infilando la testa nell'incavo del mio collo.

La mantengo per il sedere e mi dirigo verso la vasca per poi immergerla delicatamente. Successivamente entro anche io.

Innamorata del mio infernoWo Geschichten leben. Entdecke jetzt