L. Brividi piacevoli risolutori

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Pov's James

I raggi del sole entrano con poca delicatezza nella stanza accecandomi. Vedo la mia piccola con la guancia contro il mio petto e le mani ancorate alla mia maglia.

Credo di non aver mai amato una ragazza come amo lei.

Sono le 6:50 e alle 8 i medici, da quanto mi hanno detto, verranno a farmi dei controlli e non posso farmi trovare con Amie solo che non voglio svegliarla.

«piccola» sussurro il più dolcemente possibile. Inizio a lasciarle delicate carezze sulla schiena e lei sorride ancora con gli occhi chiusi.

«James...» mugola e cazzo, è così fottutamente bella di prima mattina.

«si?» chiedo.

«ti amo» dice e il mio cuore sembra fermarsi.

«ti amo anche io bimba» mormoro dolce, uno dei risvegli più belli della mia vita se non fosse per questo maledetto ospedale.

«piccola tra circa un'oretta i medici devono venire per farmi un controllo e non devi farti vedere» le dico e lei annuisce.

Fa per alzarsi ma io le prendo il polso e la riporto nella posizione iniziale. Parliamo per circa un'ora di cose a caso e ormai ho perso il conto di quante volte mi sono imbambolato a fissarla.

«James sono le 7:55 io vado, ci vediamo dopo okay?» chiede alzandosi e io questa volta la lascio andare annuendo.

Mi lascia un casto bacio sulle labbra e io me le mordo poco dopo avendo voglia di baciarla ancora.

Pochi minuti dopo un medico, accompagnato da altri due, entra nella stanza con una cartellina in mano.

*

Pov's Amie

È da tanto che non mi svegliavo così rilassata e...felice.

Ieri la conversazione tra me e James si è ribaltata in pochissimo; da parole d'odio siamo passati a 'ti amo' e da pugni chiusi siamo finiti a dita intrecciate.

Esco dall'ospedale e torno a casa per fare una doccia trovando mia madre intenta a fare il caffè.

«James si è svegliato vero?» chiede versando un po' di zucchero nella tazzina.

«come fai a saperlo?» chiedo afferrando un biscotto per poi portarlo alla bocca.

«stai saltellando da quanto sei entrata, non fai altro che sorridere e cantare-» la interrompo ridacchiando.

«si, si è svegliato» dico e lei sospira. Cosa le prende?

«cosa c'è mamma?» chiedo con le sopracciglia aggrottate.

«Amie non ti far abbindolare di nuovo da quel ragazzo, lui, da quanto mi ha raccontato tuo padre, sta insieme alla tua sorellastra quindi dimenticalo» mi dice e mi si forma un nodo allo stomaco.

Non ho più fame, ho solo voglia di piangere.

«io vado in camera mia» mi alzo lasciando il latte ancora intatto.

Mi arriva un messaggio da parte di James che dice:

Tra due giorni esco da questo cazzo di ospedale ;)

Le mani mi tremano e bagno lo schermo con una mia lacrima. Gli rispondo o no?
Chiudo gli occhi e spengo il cellulare.
Giro la chiave nella serratura e mi butto sul letto.

Queste feste sono iniziate una merda.

Io vorrei solo stare con James senza che nessuno ci rompa i coglioni ma ogni secondo che passa mi rendo conto che è impossibile.

Innamorata del mio infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora