LXIX. Lacrime silenziose

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Sono le 7 e mentre tutti hanno già fatto la doccia, io ho insistito per farla per ultima.

Eduard non c'è, sono da sola come una cretina ad aspettarlo. Non posso continuare così, mi farà venire gli attacchi di panico quell'uomo.

«mi aspettavi dolcezza?» una voce roca si espande nell'aria e il mio corpo è scosso da un forte balzo.

«cazzo...oddio» esclamo con il cuore che sembra voler uscire dal petto.

«non volevo spaventarti piccolina» dice con un sorriso finto dispiaciuto.

«vaffanculo» mormoro a voce bassa per non farmi sentire dalle altre persone presenti in casa.

Si avvicina me e io indietreggio fino a sbattere contro il muro.

«non ti allontanare da me tesoro, non voglio farti del male» dice e mi da tanto la sensazione di pedofilo.

Ingoio il groppo che ho in gola e chiudo forte gli occhi quando le nocche della sua mano si poggiano sulla mia guancia.

«ti dicono mai che sei bellissima?» soffia sulle mie labbra facendole sfiorare con le sue.

«James me lo dice sempre» dico senza pensare e vedo l'uomo contrarre la mascella.

«ritieniti fortunata del fatto che non siamo soli in casa sennò già staresti a novanta contro il lavandino» dice al mio orecchio.

Se me l'avesse detto James sarebbe stato eccitante ma detto da Eduard, mi ha solo fatto salire la voglia di vomitare.

«cos'è piccola? qualcuno ti ha tagliato la lingua?» chiede prendendo il mio mento tra le sue grandi dita.

«se decidessi di parlare ti prenderei a parole» dico semplicemente scrollando il mio viso dalla sua mano.

«vedo che non hai ancora capito come stanno le cose» chiede incastrandomi contro il muro.

«io comando e tu ubbidisci, io ordino e tu fai okay?» continua e non so quale forza mi trattiene dal dargli un calcio nelle palle.

È completamente inutile cercare di contraddirlo. Eduard è quel tipo di uomo che ottiene tutto quel che vuole con uno schiocco di dita.

Abbasso lo sguardo puntandolo sulle mie scarpe per non doverlo guardare negli occhi.

«poi adesso ho anche tua madre in pugno quindi se non vuoi che le succeda qualcosa devi seguire tutto quello che ti dico senza farne parola con nessuno mh?» chiarisce e al sentire 'tua madre', dei brividi si impossessano della mia pelle.

«okay okay ma ad una condizione» dico facendo un respiro profondo.

«tutto per la mia piccola» dice circondando con le sue braccia la mia vita. Mi fa sentire una puttana.

«devi chiudere tutti i ponti con mia madre» dico senza fare tanti giri di parole.

«come vuoi tu piccola ma adesso devi fare una cosa per me» dice e io inizio a tremare leggermente al pensiero di dovergli fare qualche 'servizietto'.

«da quanto ho capito devi farti una doccia, quindi voglio essere presente» dice e mi sento svenire.

«cosa? no...io no» nego velocemente con la testa cercando di liberarmi dalla sua presa.

«hai già dimenticato i patti?» chiede con tono freddo.

«no no...posso...farla almeno con l'intimo?» chiedo stringendomi le braccia intorno al corpo.

E' fottutamente imbarazzante, mi sento una merda...vorrei tanto stare tra le braccia di James. Perché capita tutto a me?

«visto che stiamo all'inizio te lo concedo» dice accarezzandomi il fianco destro.

Innamorata del mio infernoWhere stories live. Discover now