X. Take Me Home

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La notte precedente non ho dormito infatti mi ritrovo oggi con due tipi di correttori tra le mani per provvedere alla possibile scomparsa delle mie occhiaie.

Tutta colpa di James e le sue parole dette ieri. Non poteva semplicemente andarsene o ignorarmi, avrebbe fatto meno male.

Sono un po' combattuta tra l'andare e il non a scuola ma poi ci penso e decido di andarci, non mi devo far influenzare da lui.

Per fortuna durante le lezioni nessuno mi infastidisce dato che Kayla e le sue amichette non sono presenti. C'è pero James che a volte mi guarda, io faccio finta di niente e cerco di rimanere indifferente ai suoi occhi su di me.

Quando le ore finiscono, la scuola rimane aperta fino alle cinque per l'inizio dei corsi di recupero. Io chiamo mamma e le dico che vado a mangiare da un'amica.

Non faccio corsi di recupero visto che ho una buona media ma mi dirigo in classe di musica, di solito rimane vuota come d'altronde lo è anche oggi.

Chiudo la porta dietro di me e mi siedo sullo sgabello del pianoforte, ho voglia di cantare e suonare.

Dalla mia bocca e dalle mie dita, che si muovono leggere sui tasti, escono le parole e le note di Take Me Home.

"Così avvolta, così consumata da
tutto questo dolore
Se me lo chiedi
non so da dove cominciare.

Rabbia, amore, confusione
strade che portano da nessuna parte.
So che esiste un posto migliore
perché tu mi porti sempre lì.

Sono venuta da te con la fiducia distrutta...

Dimmi che sono al sicuro, tu mi hai ora.

Prenderesti il comando se io perdessi il controllo?

Se mi distendessi qui mi porteresti a casa?

Ti prenderesti cura di un'anima spezzata?"

E mentre canto rifletto su quelle parole, nelle quali mi riconosco perfettamente.

Sono avvolta veramente in una bolla di dolore che non vuole scoppiare tenendomi stretta al suo interno.

Nella mia mente ho solo rabbia, amore e confusione. Tutti questi tre sentimenti mi portano a James: sono arrabbiata con lui perché è capace di farmi sorridere e in pochi secondi di farmi piangere.

Ho sempre creduto che il mondo fosse completamente una merda, che ovunque andassi tutto sarebbe stato uguale, tutto spento, vuoto ma ho capito che un posto migliore a tutto questo c'è: tra le braccia di James o anche al suo fianco, o ancora meglio sulle sue labbra.

Mi sono lasciata andare con lui, ho pianto su di lui bagnandogli la maglietta e stringendola tra le mie mani con la fiducia distrutta verso la sua persona, credevo di potermi fidare...

Da quando mi ha baciato per la prima volta, ha ottenuto da me quello che mai nessuno era riuscito a vincere: il mio cuore. Non il mio amore, quello l'ho dato a molte persone che alla fine non lo meritavano, ma non avevo mai dato il mio cuore a nessuno.

Se io cadessi, lui mi porterebbe a casa? No, e questo fa dannatamente male.

Pov.James

Innamorata del mio infernoWhere stories live. Discover now