LXIII. Il nuovo fidanzato di mia madre

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«hey ragazze» il sangue mi si gela nelle vene e sui visi di Char e Ilary compaiono espressioni arrabbiate e fredde.

Mi giro e vedo James con un sorriso sulle labbra che si trasforma poi in un broncio confuso.

«è successo qualcosa?» chiede avvicinandosi e sento che tra qualche secondo Char gli salta addosso e lo picchia.

«ragazze potete lasciarci da soli?» chiedo e Charlotte sembra voler ribattere ma Ilary annuisce e la prende per l'avambraccio portandola via.

«ripeto, è successo qualcosa?» richiede e io indurisco la mascella cercando di controllare la mia voglia di prenderlo a pugni.

«perché mi hai mentito?» chiedo mordendomi nervosamente l'interno guancia.

«cosa? quando?» chiede confuso accigliando le sopracciglia.

«ieri tu sei andato alla festa ma mi hai detto che non ci andavi» dico.

«io...okay sono andato alla festa ma non ho fatto niente di male» dice mettendosi sulle difensive.

Adesso lo prendo a schiaffi.

«perché Kayla?» chiedo con gli occhi che iniziano a bruciare e le mani a tremare.

«ma cosa-»

«non negare James, ho visto una foto che prova che tu e Kayla stavate insieme alla festa» dico fredda.

«io non sono stato insieme a Kayla» dice e io scuoto la testa con sconforto e delusione.

«James, dimmi perché Kayla» dico nuovamente e lui si porta una mano nei capelli con fare nervoso.

«io non volevo piccola, è lei che mi si è appiccicata» dice cercando di giustificarsi.

«potevi benissimo liberartene ma non l'hai fatto» dico e lui sospira.

«James io lo so che non sono perfetta, non ho due gambe chilometriche e magre, non ho gli occhi azzurri, i capelli biondi, non ho l'altezza di una modella ma...io ti amo più di quanto ami me stessa» dico con gli occhi lucidi e il labbro inferiore che trema.

«e io amo te piccola» dice cercando di avvicinarsi e prendermi le mani ma io mi scanso e mi allontano.

«dici di amarmi ma poi ritorni sempre da lei, se tu senti il bisogno di stare con lei, stacci ma non mi usare come un fottuto giocattolo»

«Amie io non ho bisogno di lei, io ho bisogno di te e non sei affatto un giocattolo, ieri ho sbagliato» dice mordendosi il labbro.

«James io non mi fido più di te» scuoto la testa e inizio ad andarmene visto che tra un po' dovrebbe suonare la prima campanella.

«Amie non andartene, ti prego» mi prende per il polso e fa scontrare il suo addome contro il mio petto.

«lasciami, va' da Kayla» dico acida scrollandomelo di dosso.

*
«Amie ti devo parlare» dice mia madre appena varco la soglia di casa.
Strano che non è a lavoro.

«mi devo preoccupare?» chiedo urlando e salendo le scale mentre lascio per casa zaino e scarpe.

Innamorata del mio infernoWhere stories live. Discover now