XIV. Il mio primo tatuaggio

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«svegliati James» cerco di svegliarlo, mi metto a cavalcioni sul suo bacino iniziando a scuotergli le spalle ma lui non sembra dare segni di vita.

Per sbaglio faccio scontrare le nostre intimità e sento una sua imprecazione che sembra quasi un gemito.

Lo faccio di nuovo ma più forte e sento il suo amichetto risvegliarsi. Almeno lui è sveglio- penso.

«piccola non puoi farmi alzare il cazzo di prima mattina» dice aprendo gli occhi.

«era l'unico modo per svegliarti» faccio spallucce e scendo dal divano dirigendomi in cucina.

«sono le sette e alle otto dobbiamo stare in classe» dico e lui mi raggiunge in cucina sedendosi su uno degli sgabelli.

«colazione dolce o salata?» chiedo tenendo nella mano destra un uovo e nella sinistra della nutella.

«salata» afferma e io inizio a fargli delle uova strapazzate con del bacon prendendogli una bevanda energetica e vari succhi.

«e tu non mangi niente piccola?» mi chiede e io scuoto la testa deglutendo.

Lui picchietta il palmo di una mano sulla sua gamba facendomi capire che devo sedermi lì.

Lo faccio con le guance tutte rosse per l'imbarazzo. Prende con una forchetta un po' di uova e me la mette vicino le labbra.

Scuoto la testa e lui mi pizzica una natica facendomi mugolare e aprire di conseguenza la bocca, lui ne approfitta per mettermici un po' di uova.

Una forchettata a lui ed una a me e finiamo il piatto lasciandolo vuoto sul tavolo.

«credi che io non abbia notato che sei dimagrita tantissimo?» mi chiede prendendo il mio mento tra le sue dita.

«quando ti abbraccio sento le ossa dei tuoi fianchi e questo mi fa star male piccola» dice e sento la vista offuscarsi.

«l'hai fatto per piacere di più a quel essere umano malformato?» chiede e io scuoto la testa.

«credevo di diventare più bella ma-»

«hey hey tu sei bellissima, cazzo avevi quei fianchi con quel leggerissimo strato di carne che faceva venir voglia di morderli tutti poi hai un culo da favola e delle tette da stupro e fidati che i cazzi dei ragazzi non andranno mai a guardare la pancia o le cosce che poi tu hai una pancia e delle cosce molto come dire scopabili» dice e anche se non ha usato termini molto dolci il mio cuore sembra sciogliersi.

Gli salto addosso e lui ridacchia e mi fa fare un giro.

«andiamo a farci una doccia» dice malizioso e io lo fulmino con lo sguardo.

«separati» aggiungo io e lui alza scherzosamente gli occhi al cielo dandomi una leggera pacca sul sedere.

«vado prima io, sono l'ospite» dice e corre verso il bagno e io resto lì a godermi il suo culo sodo che si muove.

Non solo i maschi guardano i culi delle ragazze!
Dai che lo fate anche voi!

Quando finiamo di prepararci subito partiamo diretti verso la scuola.

«noi a scuola ci odiamo» dico senza che me lo dica lui. Sembra rimanerci male ma annuisce.

«dopo la scuola tieniti libera» mi sussurra all'orecchio.

Innamorata del mio infernoWhere stories live. Discover now