CAPITOLO DODICI

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📍 Monte Santo Spirito
27 giugno 2018

-53 giorni



Adele scese fino al lungomare, camminando piano, senza fretta, fermandosi a salutare tutti e a scambiare due chiacchiere con amici e parenti o presunti tali.

Lo percorse tutto, beandosi della vista che tanto le era mancata: le barche dei turisti e i pescherecci di chi, in quei paesi, con quel lavoro ci campava da sempre, apparivano ai suoi occhi come minuscoli puntini bianchi nel blu del mare. I gabbiani planavano sulla superficie dell'acqua, che risplendeva sotto la luce del sole, con un'eleganza a cui non aveva mai fatto caso, quasi come se danzassero.

Ogni tanto si girava e, appoggiata al muretto pieno di nomi o semplici iniziali circondate da cuori e promesse d'amore, si fermava a osservare Monte Santo Spirito, quasi a volersi accertare che non fosse un sogno, che era davvero tornata. Le piaceva guardare il suo paesino da quella prospettiva: sembrava un antico borgo medievale, una roccaforte che aveva resistito agli attacchi della modernità, protetto dal Mar Mediterraneo invece che da imponenti mura di cinta.

Proseguì fino ad arrivare al porto: lì l'acqua era un po' meno limpida, più verde che azzurra, con diversi rifiuti che galleggiavano vicino alle barche ormeggiate al molo; anche l'odore non era più quello puro del mare, ma si mischiava con la puzza dello scarico delle barche. A lei, però, non dispiaceva. C'era cresciuta in quel posto, lei e Pietro giocavano a essere i proprietari delle barche e fingevano di venderle ad acquirenti immaginari oppure passavano ore su quella del nonno di Adele, immaginando di essere in mare aperto e di navigare senza meta, circumnavigando il globo come nel cartone "Il giro del mondo in ottanta giorni".

Mentre si guardava intorno si chiese se per caso, tra tutte quelle imbarcazioni, ci fosse anche quella, la barca bianca con la scritta "Grazia".

Alla fine, continuando a camminare, si ritrovò per caso, o forse non troppo casualmente, di fronte alla pescheria dei genitori di Pietro. Probabilmente era quella la sua meta fin dall'inizio, perché se c'era qualcuno che poteva sapere che fine avesse fatto la barca di suo nonno, questo era proprio Pietro.

Adele lo vide uscire dall'entrata della pescheria, presumibilmente aveva da poco finito di lavorare: dopo la pesca mattutina, infatti, dava una mano a sua madre con i conti e i fornitori.

Pietro ci impiegò poco ad accorgersi della sua presenza, Adele non dovette nemmeno chiamarlo per nome per farsi notare, e un enorme sorriso gli illuminò il viso imperlato di sudore.

Lei si avvicinò e abbassò lo sguardo per camuffare il suo, di sorriso.

«Quindi... chi perseguita chi? O mi vuoi dire che sei capitata qui per caso?» le domandò con una punta di malizia nella voce.

«No, in realtà cercavo proprio te.»

Lui sembrò sorpreso, ma non si scompose. Si passò una mano tra i capelli perfettamente disordinati e sfilò una sigaretta dalla tasca posteriore dei jeans, portandosela alle labbra. «E a cosa devo questo onore?»

«Sai niente della barca di mio nonno?» gli chiese a bruciapelo, fissandolo dritto negli occhi, così da poterne studiare la reazione.

Questa volta Pietro non riuscì a mascherare il suo stupore: la guardò per qualche istante confuso, con un sopracciglio sollevato e la mano che stringeva l'accendino ferma a mezz'aria, bloccata.

Di fronte allo sguardo speranzoso e, al tempo stesso, ansioso di lei, che sembrava avesse il bisogno di sentirsi dire che la barca era ancora lì, che lui non l'aveva venduta, si riscosse: si accese la sigaretta e rispose alla domanda: «Ehm, sì, certo. È ancora nostra. Cioè, volevo dire mia» corresse immediatamente l'aggettivo possessivo, ma ad Adele quel "nostra" fece venire in mente così tanti ricordi, che un sorriso fu la risposta migliore che riuscì a dare.

Era decisamente affrettato, quasi sicuramente non era una buona idea e probabilmente se ne sarebbe pentita, ma rivedere quei video la sera prima le aveva fatto scattare qualcosa dentro e ora ne sentiva la necessità. «Se... se sei libero qualche volta possiamo, ehm, fare un giro?»

Lo aveva immaginato più rapido e indolore, lo strappo di quel cerotto era durato un po' più del previsto.

Pietro spalancò la bocca, ma non disse niente di stupido per una volta, perché lo sapeva bene il peso di quella domanda e non si sarebbe mai e poi mai permesso nemmeno di sdrammatizzare. Perché lui la conosceva. Perché lui era Pietro e la conosceva meglio di chiunque altro. E perché in fondo "quasi amici" o "amici" erano etichette stupide e riduttive: non servivano, loro erano loro, non avevano bisogno di definizioni. A volte erano troppo, a volte troppo poco, perché a nessuno dei due piacevano le vie di mezzo.

Non ricevendo alcuna risposta, Adele pensò di essere stata una stupida anche solo a pensarci, che sarebbe stato imbarazzante e che forse si era spinta troppo in là. «Scusami... io... non...» Si fissò i sandali argento e pensò che erano le scarpe più inutili del mondo, perché era come camminare sull'asfalto, anzi peggio, perché in quel momento sotto i piedi aveva carboni ardenti.

Pietro sbuffò una nuvola grigia di fumo, voltandosi dall'altra parte, così da non farglielo finire in faccia. «Possiamo fare un giretto anche adesso se vuoi.»

Questa volta fu il turno di Adele rimanere sorpresa: «Adesso? Cioè intendi ora? In questo esatto momento?»

Lui alzò le spalle e buttò il mozzicone per terra, calpestandolo: «Carpe diem, Adele.» Si mise le mani in tasca e, senza aggiungere altro, prese a camminare.

Lei lo guardò allontanarsi, indecisa sul da fare.

«Allora? Vieni?» domandò Pietro, voltandosi verso di lei solo un istante, senza fermarsi.

«D'accordo, sì, ma aspettami.» Adele si mise a correre e in pochi istanti lo raggiunse, cercando di tenere il passo. «Perché stiamo andando da questa parte, però?»

«Perché prima dobbiamo fare una tappa a casa mia. Devo assolutamente fare una doccia e cambiarmi.»

«Ah.»

Sì, decisamente non era stata una buona idea. 


SPAZIO AUTRICE

È un capitolo corto, lo so, ma presto, tra oggi e domani, arriverà la seconda parte. Mi sto divertendo tantissimo a scrivere questa storia e ora che sono in Sicilia in vacanza mi stanno venendo in mente tantissime idee.

Spero davvero che vi piaccia.
Buone vacanze 🌈
A presto,
Chiara ✨

Piccola informazione di servizio: sto partecipando al concorso di dream_club 'Masterpad' se vi va, andate a dare un'occhiata.

Odio le favoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora