📍Monte Santo Spirito (Ag)
19 agosto 2018-10 ore
La trovò lì, proprio dove immaginava: seduta sulla loro panchina, quella con le loro iniziali scritte con l'indelebile, quella che li aveva visti ridere, baciarsi, urlare nel vuoto, litigare; quella che nonostante con gli anni si fosse riempita di scritte indecenti, dediche di innamorati e versi di canzoni, restava la loro panchina.
Si avvicinò lentamente, quasi trattenendo il fiato, le mani nelle tasche dei jeans e lo sguardo basso, di chi si sente in difetto, di chi sa di aver sbagliato.
Adele, la testa poggiata sul palmo della mano, guardava dritto davanti a sé, oltre la ringhiera di ferro, quella da cui se ti sporgevi la vista che ti si parava di fronte metteva i brividi: si vedeva il fianco scosceso del promontorio che finiva dritto nel mare, aggressivo, armonioso per certi versi, in una fusione di terra e acqua suggestiva al punto che gli antichi lo chiamavano 'i confini del nostro mondo'.
Di sera non si vedeva bene il mare, solo una pozza nera non distinguibile dal monte o dal cielo, però si sentiva, soprattutto quando chiudevi gli occhi: l'aria impregnata di salsedine e lo scontrarsi delle onde sugli scogli coprivano qualsiasi altro odore o rumore.
Poi, se alzavi gli occhi il cielo limpido color grafite trapunto di stelle sembrava essere lo schema di uno dei giochini da settimana enigmistica.
Beddruvidiri.
-Ehi, per fortuna sei qui. Eleonora mi ha telefonato preoccupata. Dice che sei scappata dal tuo addio al nubilato... Tutto okay?-
Adele non si voltò nemmeno all'udire la sua voce: forse si aspettava che sarebbe venuto, anzi, ne era sicura, lo sapeva e basta.
-Oh, non lo so, dimmelo tu: ti sembro una donna in procinto di vivere il giorno più bello della sua vita?- chiese con quella punta di pungente sarcasmo che con lei non mancava mai.
Pietro si appoggiò alla ringhiera, proprio davanti alla panchina, e solo allora notò che accanto a lei c'era una bottiglia di vetro contenente un modellino di barca a vela intagliata a mano, che galleggiava sull'acqua: il suo regalo di compleanno, quello da aprire a mezzanotte.
-In effetti, mi sembri più una drogata in procinto di buttarsi da questa ringhiera- scherzò lui per alleggerire la tensione, battendo le mani sul corrimano di ferro.
-Ecco, vedi, ti sei risposto da solo-.
-Quanta te ne sei scolata?- chiese lui, recuperando da terra una bottiglia di vetro mezza vuota.
Lei alzò le spalle: -Non so, non me lo ricordo... L'ho portata via dalla festa, non l'ho bevuta tutta io, anche perché fa schifo, non sembra nemmeno vera tequila.-
Pietro sorrise, esaminando meglio l'etichetta: -Ci criu, questa è birra aromatizzata alla tequila, non tequila.-
-Beh, ora almeno si spiega il perché sapesse di pipì di gatto e sopratutto perché io sia ancora sobria- alzò lo sguardo verso il cielo, allargando le braccia con fare teatrale -Grazie, universo! Mi hai anche tolto la possibilità di sbronzarmi come si deve, confermandomi che faccio una scelta peggiore dell'altra. Mille a zero per te. Fanculo.-
Pietro sospirò, avvicinandosi di un passo: -Che ti succede, Lele?-
Adele finalmente si decise a guardarlo in faccia, intercettandone lo sguardo fino al modellino di barca a vela alla sua destra.
-Che mi succede?- rise amaramente, una risata apatica, fredda, priva di allegria, come un'eco proveniente dal fondo del dirupo al di là della ringhiera.
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Odio le favole
Romance{Completa ✔️} Storia vincitrice dei WATTYS 2018 nella categoria Rubacuori •1^ classifica nella categoria storie d'amore del concorso 'Hidden Talents' •3^ classificata nella categoria 'Cafuné' del 'Diamond Contest' Dicono che il primo amore non si s...