CAPITOLO TREDICI

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«Adé, cincu minuti i finivu!» urlò Pietro dal piano di sopra.

Adele annuì distrattamente, senza nemmeno rendersi conto che Pietro non avrebbe potuto vederla, troppo presa a guardarsi intorno e a studiare con estrema attenzione l'ambiente che la circondava.

L'imbarazzo iniziale del ritrovarsi a casa del suo ex ragazzo era sparito nel giro di poco. Era bastato sentire il familiare profumo di pulito, fresco e accogliente, per avvertire la stessa serenità provata dormendo avvolta dalle lenzuola appena lavate. Era bastato rivedere le pareti giallognole del soggiorno, con gli stessi quadri appesi ai muri e lo stipite della porta con ancora segnata in matita l'altezza di Pietro e Irene anno dopo anno, per sentirsi a casa. Era bastato fermarsi davanti alla parete interamente occupata dalle foto di famiglia, posta all'ingresso, per tornare indietro di svariati anni, come le capitava spesso ultimamente.

C'era anche lei, in quei ricordi stampati su carta, un'immagine in particolare ritraeva Adele e Pietro, insieme a Eleonora e Federico, in barca a vela: erano così piccoli, senza il peso delle scelte da portare sulle spalle e un'ingenua spensieratezza a illuminarne i volti infantili, felici e abbronzati.

Si comprende davvero la bellezza dell'adolescenza solo una volta diventati adulti, quando ci si ritrova di fronte al cartello con la scritta "responsabilità", a quel punto puoi rivivere quegli anni solo attraverso le foto. È pazzesco come la fotografia riesca a immortalare istanti di vita, a catturare quel particolare momento, così da farti riprovare le stesse emozioni, anche a distanza di tempo.

Adele sorrise di fronte alle foto di Pietro sul vasino: quando erano bambini, lei lo prendeva sempre in giro per quegli scatti ed erano ancora lì, nell'esatto ordine di sempre, con le cornici ancora intatte e il vetro leggermente ricoperto di polvere.

Quel pericoloso viaggio nei ricordi venne, però, bruscamente interrotto dalla suoneria del suo cellulare.

«Fede, che succede?» domandò con una leggera punta di preoccupazione nella voce: suo cugino doveva essere alla guida della macchina, diretto all'aeroporto di Palermo, insieme ad Antoine. Di certo non si aspettava una sua chiamata.

«Adelù, un casinu. Si firmà la machina n'mezzu a la strata. Stiamo aspettando lu carru attrezzi. Senti, ho provato a chiamare Pietro, ma non mi risponde, puoi... puoi cercarlo tu e chiedergli se può andare a prendere Eleonora? Digli che è urgente.»

Adele restò immobile, con l'unghia dell'indice sinistro tra i denti e gli occhi fissi su un Pietro bambino, le guance paffute e una cicatrice sopra il sopracciglio.

«Piffavuri, Adelù, mamma sta dando i numeri.»

«Sì, sì, ma certo. Ora provo a, ehm, a rintracciarlo. Lo accompagno io, okay?» Adele si morse il labbro nell'esatto istante in cui quelle parole abbandonarono le sue labbra.

Federico sospirò sollevato: «Grazie, beddra me. Senti prova a vedere se è alla pescheria, picchì mancu a casa m'arrispunni. Comunque, se non te la senti, non c'è bisogno che tu vada con lui.»

Lei diventò rossa: se solo Federico avesse saputo in che razza di situazione si fosse cacciata. «Beh, nessuno merita di stare da solo un'ora mezza a sentire blaterare Eleonora, nemmeno lui. Voi aggiustate la macchina, ci vediamo stasera.»

«Pronta?» Pietro sbucò all'improvviso alle sue spalle, intento a tamponare con un asciugamano i capelli ancora umidi.

Adele sobbalzò spaventata, facendolo ridere di gusto, e quando si voltò di scatto, pronta a insultarlo, il suo sguardo si incatenò ai tanti tatuaggi che gli ricoprivano la pelle abbronzata del torace, per poi seguire la striscia scura di peluria che da sotto l'ombelico scendeva fino ai pantaloncini bianchi dell'Ajax. Incrociò le braccia sotto al seno e distolse lo sguardo: «Guarda che te la compro io una maglietta, se proprio non ne hai nell'armadio» lo prese in giro, lottando contro la curiosità di scoprire che significato avessero quei disegni indelebili, più forte perfino del disagio o dell'imbarazzo per quella situazione.

Odio le favoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora