2 - Scuola

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Capitolo 2

Sky

Era una mattina qualunque, mi alzai come al solito alle otto, mi vestii e andai di sotto a fare colazione. Trovai mio Padre seduto al tavolo intento a parlare con Theo di qualcosa che non riuscii a capire. Tendevo a interessarmi alle conversazioni degli altri senza saperne bene il motivo.
   - Buongiorno – mormorai a entrambi.
   - Buongiorno Sky, ho una notizia da darti – annunciò mio Padre con un sorriso.
   - Dimmi tutto – risposi prendendo la ciotola e dei cereali per poi mettermi a sedere vicino a lui.
   - Da lunedì entrerai a scuola –
   Lo guardai strano. Non sapevo se fosse una bella o una brutta notizia.
   - Theo ha già fatto l'iscrizione, andrai nella stessa scuola della nuova recluta. Cosa ne pensi? – chiese infine.
   - Okay. Per i libri e tutto il resto? – dissi dopo una pausa di riflessione nella quale iniziai a mangiare.
   - Abbiamo già pensato a tutto, domani avrai lo zaino e il materiale scolastico. Lunedì ti basterà andare in segreteria farti dare l'orario delle lezioni –
   Annuii alle parole di mio Padre, che ogni tanto lanciava delle occhiate verso Theo, per essere sicuro di star riferendo tutto in modo corretto.
   - La recluta è più grande di te, quindi non sarete nella stessa classe – aggiunse Theo.  Di nuovo, annuii soltanto.
~
   Sentii Lexi entrare in camera mia quando avevo ancora la faccia nascosta tra i cuscini.
   - Buongiorno scolaretta! – lei era più emozionata di me al mio primo giorno di scuola. Primo in tutti i sensi. 
   - Che ore sono? – chiesi sedendomi sul letto mentre Lexi apriva le tende illuminando la stanza con la luce dell'alba. Mi coprii gli occhi con le mani.
   - Le 06:45 – rispose togliendomi l coperta dalle gambe.
   - Avevo impostato una sveglia per le sette, ma va bene – dissi sarcastica io. Mi alzai e mi avvicinai a Lexi, che era in piedi davanti all'armadio aperto.
   - Che stai cercando? – le chiesi.
   - Un outfit adatto ad un primo giorno di scuola – rispose prontamente. Quando mi accorsi che non aveva idea di cosa scegliere allungai una mano tra i vestiti e tirai fuori un paio di jeans e una felpa che mi aveva comprato mio padre nella prima settimana dopo il risveglio dalla sospensione.
   - Vedo che hai fatto da sola – commentò Lexi guardandomi appoggiare i vestiti sul letto prima che mi dirigessi verso il bagno.
   - Vado a prepararti la colazione allora. –
   - Okay, grazie Lex –
   Entrai in bagno e uscii solo dopo essermi lavata e aver cercato di domare l'ammasso di capelli che avevo in testa. Mi vestii e andai in cucina, dove trovai una ciotola di cereali e Lexi ai fornelli mentre parlava con Max.
   - Buongiorno – mi strofinai gli occhi andando a sedermi davanti alla mia colazione.
   - 'Giorno – rispose Max. Poi iniziò a parlarmi della scuola, di cosa e chi dovevo evitare e chi invece dove-vo farmi amico. Questi ultimi erano ovviamente i più bravi o i più popolari. Dovevo invece evitare i "bulletti bastardi", citando testuali parole.
   Mio padre entrò nella stanza proprio quando avevo finito di mangiare e Max di raccontare i suoi aneddoti di quando era lui a andare a scuola. Come se fosse passata una vita, aveva finito di studiare solo l'anno scorso.
   - Buongiorno tesoro – mi diede un bacio sulla testa.
   - Buongiorno Papà –
   - Pronta per il primo giorno di scuola? – chiese quando mi fui voltata verso di lui, dopo aver messo la ciotola nel lavello.
   - Penso di sì – risposi.
   Presi le mie cose e seguii mio Padre fuori, verso la macchina, per poi andare verso la scuola.
   - quando entri, vai in segreteria, lì ti diranno dove si trova la tua classe – Theo, che ci aveva accompagnato, mi spiegò dove si trovasse la stanza.
   - Okay, grazie. Ciao Theo, ciao papà – diedi un bacio sulla guancia a mio Padre, proprio come facevo prima della Sospensione, scesi dalla macchina e mi avviai verso l'ingresso.
   Seguii le indicazioni di Theo e bussai alla porta della segreteria. Sentii una voce femminile darmi il consenso di entrare e quando aprii la porta vidi una signora abbastanza avanti con l'età che mi guardò attraverso le lenti quadrate dei suoi occhiali verdi.
   - Salve, sono nuova qui, mi chiamo Sky Sparklin – dissi alla signora entrando nella stanzetta. Notai che era piena di quadri di ogni genere. Buffo.
   - Oh, tu sei la nuova studentessa. Ecco, questo è il tuo orario, e questa è la piantina della scuola, per orientarti – la signora mi passò due fogli, uno con una tabella, l'altro con la mappa della scuola. La ringraziai e uscii, poi mi diressi verso la mia prima classe. Secondo l'orario avevo storia, quindi andai nella terza aula segnata. Entrai nella classe prima del suono della campanella e mi sedetti all'angolo in fondo, dove non c'era nessuno. Quando entrò la professoressa i gruppetti che si erano formati nella stanza si dispersero e ognuno andò a sedersi al proprio posto.
   - Ragazzi, quest'anno si è unita una nuova alunna alla classe. Date il benvenuto a Sky Sparklin, alzati per favore – con un solo sguardo della professoressa, tutta la classe si girò verso di me. Mi alzai lentamente non capendo cosa dovessi fare, quindi aspettai delle istruzioni da parte della professoressa.
   - Ti va di dirci qualcosa di te? – fu la prima domanda dopo il mio silenzio.
   - Uhm mi chiamo Sky Sparklin, vengo da Brooklyn e fino a ora ho studiato a casa con un amico di mio padre – dissi sperando che bastasse come storia della mia vita. Anche perché, raccontare che avevo passato tredici anni nel novecento mi sembrava eccessivo.
   - Okay, grazie Sky. Aprite il libro a pagina centonovantaquattro... –
   La lezione cominciò e finì in un susseguirsi di spiegazioni monotone, così come le altre lezioni prima della pausa pranzo, che avrei passato seduta da sola osservando le altre persone parlare e scherzare. Stranamente nessuno fece commenti riguardo al fatto che ero la figlia dell'Allenatore di Protettori, alcuni si limitavano a guardarmi, ma niente di quello che facevano mi dava fastidio.
   Passai per un corridoio pieno di ragazzi fermi al proprio armadietto nella strada che portava alla mensa. Camminando lungo la fila di armadietti che andava dal numero 90 al 115 notai un ragazzo dai capelli neri, più alto di me, che metteva a posto dei libri. Quando si girò per vedere un suo amico che gli parlava, potei vedere i suoi luminosi occhi grigi. Sembravano di cristallo e anche se li avevo visti solo per un secondo mi rimasero impressi nella mente per tutta la giornata.
~

Felix

Mi girai per parlare con Steph, che mi era appena apparso alle spalle.
   - Amico, sai che c'è una nuova ragazza a scuola? –
   - Davvero? –
   - Sì, dicono sia la figlia dell'Allenatore di Protettori. Non l'ho ancora vista dal vivo, ma dalle foto in rete è carina – mi informò lui.
   - La figlia dell'Allenatore? – domandai iniziano a camminare vero la mensa.
   - Così dicono –
   Arrivammo nella sala e ci avviammo verso il nostro tavolo. Mentre passavamo mi sembrò di vedere un volto familiare, ma non seppi capire chi fosse o dove lo avessi visto. Solo quando ci sedemmo e ebbi la possibilità di guardare meglio la riconobbi. I suoi capelli neri erano inconfondibili, da quando era arrivata in città l'avevo vista su tutti i social. Sky Sparklin, la figlia dell'Allenatore di Protettori. Non riuscii a vederla bene in volto, dato che guardava in basso lasciando che i capelli le coprissero il viso.
   - È quella là vero? – chiese Steph indicandola.
   - Sì, sembra lei –
   - L'hai mai incontrata di persona? – iniziò a studiarla pure lui. Si riferiva alla "borsa di studio" che mi avevano mandato dall'indirizzo mail del campus dei Protettori. In realtà ero stato io a fare richiesta per entrare, ma lui non lo sapeva.
   - No, non sono neanche mai stato al campus di persona – dissi.
   La conversazione andò avanti ancora un po', poi sentimmo la campanella che segnava la fine della pausa pranzo. Sky aveva alzato la testa al rumore della campana. Mi concentrai su di lei, sui suoi lineamenti, le labbra rosse, le guance rosa e infine gli occhi. Scintillanti e di varie sfumature del viola, avevano catturato tutta la mia attenzione. Dalle foto non si vedeva che erano così lilla.
   - Felix! – Steph mi chiamò riportandomi alla realtà.
   - Arrivo -

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