32. I Maestri

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Felix

- Non capisco come sia successo – Ben stava parlando con Iris nell'altra stanza. - È colpa mia, non dovevo urlare in quel modo –
Mi avevano lasciato a vegliare su Sky dopo che era svenuta. C'erano anche Lexi e Max, quindi pensai che se anche uscivo un momento non sarebbe stato un problema.
Raggiunsi il signor Sparklin in cucina, bussando sul muro per annunciare la mia presenza.
- Scusi, signore, posso parlarle? – domandai.
- Vieni, Felix, dimmi tutto – sospirò, ricadendo su una sedia.
- So qualcosa su ciò che è successo a Sky -. Ben alzò lo sguardo su di me, serio.
- Cosa sai? –
- Ho parlato con Sky ultimamente – iniziai. – mi ha detto alcune cose che credo abbiano a che fare con questo. Per iniziare il fatto che ha dei poteri –
- Sky? Dei poteri? Non è possibile – obiettò.
- Lo so che sembra assurdo, ma mi creda. La cosa più importante adesso però è un'altra. Dice di avere delle visioni, o dei sogni, e che in essi sente le cose come se le avesse vissute. Lei saprebbe spiegarlo meglio – esposi. Lui mi guardò con gli occhi socchiusi per qualche secondo. Prima che potesse dire qualcosa, però, entrò Lexi con una faccia preoccupata.
- Ben, sta succedendo qualcosa a Sky – disse.
Il padre corse in salotto, io dietro di lui. Katlin era seduta accanto a Sky e le teneva la mano, i gemelli stavano in piedi dietro di lei. Lexi si teneva al braccio di Max sull'orlo delle lacrime.
- È come se si... spegnesse – disse Kate. Restammo in silenzio, tutta l'attenzione concentrata su Sky. E poi, la sua figura perse colore, i contorni le si sfumavano come in una fotografia che non era messa a fuoco, si poteva vedere il divano sotto di lei.
- Non ho mai visto una cosa simile... - sussurrò suo padre andandole vicino.
- Si sveglierà, vero? – chiese Lexi con la voce tremolante.
- Spero di sì – bisbigliò in risposta.
- Non c'è niente in uno di quei tuoi libri nel laboratorio? – domandò Max, uscito dalla sua paralisi. Lo sguardo di Ben si illuminò per un istante, e corse via verso i laboratori insieme a Iris.
Io stavo lì sulla porta, senza capire niente se non la paura collettiva che appesantiva l'aria. Una spiegazione c'era sicuramente, però. C'era sempre una spiegazione.
Lexi e Max lasciarono la stanza, troppo scossi per restare a guardare e perché dovevano cambiarsi.
- Ti dispiace darmi il cambio? – mi chiese Katlin, alzandosi. – assicurati di tenere d'occhio il respiro, e ogni tanto controllale il battito – si raccomandò prima di uscire. Annuii.
Presi la mano di Sky, la portai vicino al mio viso e la baciai sulle nocche.
- Non so cosa ti stia succedendo, ma devi restare qui. Non posso vederti andare via – chiusi gli occhi. Non si meritava tutto questo. Sarei rimasto con lei fin quando non si fosse svegliata, lo promisi a me stesso, e non l'avrei lasciata neanche dopo. Avevo bisogno di lei, ora ne ero consapevole, per fare tutto.
Sentii dei passi e presto Xander apparve sulla porta. Guardò Sky con un'espressione che non decifrai, poi si volse verso di me.
- Mi dispiace per la tua ragazza – disse, sedendosi al mio fianco.
- Sì... ma non stiamo insieme – non ancora, almeno.
- Oh. Lo sembrate. Anche per... questo - indicò le nostre mani intrecciate con un sorrisetto.
- Le devo controllare il battito – spiegai, non del tutto sincero.
- Capito – sospirò. – vado a parlare con Ben – mi fece un sorriso tirato e lasciò la stanza. Non ci diedi peso.
Intanto Sky aveva smesso di sparire e apparire. Iniziò a muovere le palpebre. Le strinsi gentilmente la mano per farle capire che non era sola. Aprì gli occhi e li sbatté un paio di volte prima di ricominciare a vedere per bene.
- Felix? – sussurrò.
- Sono qui –
- Mi fa male la testa. Cosa è successo? –
- Sei svenuta. Aspetta, vado a chiamare tuo padre –
- No – mi fermò. – non voglio stare sola –
- Okay, aspettiamo insieme che arrivi qualcuno – era insolito, Sky adorava stare sola. Qualunque cosa avesse visto, la stava cambiando. Le faceva paura, e spaventava anche me.
Cercò di alzarsi a sedere ma la fermai, - Resta giù, non sforzarti troppo –. Le accarezzai il dorso della mano con il pollice. In quel momento tornarono Ben e Iris. Feci un sorriso a Sky e le lasciai la mano, dando il posto al signor Sparklin. Andai in cucina, dove trovai Lexi, Max e Xander. Max stava appoggiato davanti alla finestra con le braccia incrociate, Lexi e Xander erano l'uno accanto all'altro vicino al frigo.
- Come sta? – Lexi alzò la testa dalla spalla di Xan appena mi notò arrivare.
- Si è svegliata, sta bene, è solo scombussolata per via dello svenimento – risposi. Sospirò un "bene" e tornò ad appoggiarsi alla parete. Suonarono il campanello.
- Vado io! – annunciò Katlin, correndo verso l'ingresso. La seguii nell'ingresso incrociando Iris con il kit di pronto soccorso tra le mani.
- Kate, dovresti venire tu... - si fermò. Davanti alla porta aperta era sceso un silenzio strano.
- Chi siete voi? – Iris si fece strada tra di noi e mise la valigetta in mano a Kate. C'erano tre uomini sulla porta. Indossavano una specie di camicia verde petrolio con i bottoni spostati sul lato sinistro, il tipo al centro aveva anche una specie di mantello che collegava il suo colletto ai polsini delle maniche. Al collo portava un ciondolo fatto come un orologio da taschino, ma con un occhio viola in vetro al posto del quadrante.
- Noi siamo i Maestri Onniveggenti. Io sono Fredrik, il Grande Mentore dell'ordine. Siamo qui per lei. – guardò il salotto. Era molto alto, con i capelli scuri e un po' di barba. Aveva degli occhi di ghiaccio che sembravano passarti attraverso. Inquietante.
- Scusi? – Iris era incredula.
- Vi spiegheremo appena ci farete entrare – che faccia tosta.
- E perché dovremmo farvi entrare? – chiese acido Xander, restando sulla difensiva.
- Perché, - spiegò calmo l'uomo – Sky è in pericolo. Tutti voi lo siete, in realtà. È in pericolo e noi sappiamo chi è, cos'ha e come aiutarla. Siamo qui per questo –
- Fallo entrare – si intromise Lexi. – Dice la verità –
- Grazie, Lexi – le rivolse l'ombra di un sorriso. Iris si spostò e fece passare Fredrik con i suoi accompagnatori.
Tutta quella situazione era spaventosa. Non che facessero paura, ci mancherebbe, ma mettevano una strana sensazione nello stomaco. Si presentavano subito dopo che Sky aveva avuto un'altra visione, lo sapevano, dicevano di sapere cosa fare, e conoscevano pure Lexi? Probabilmente conoscevano tutti. Era strano, non capivo se potevo fidarmi o meno, e io in queste cose sono il migliore. Era uno dei poteri dell'angelo, quello del "sesto senso" per le cose giuste o sbagliate.
- Che succede? – Sky affiorò sulla porta. Dietro di lei, suo padre aggrottò la fronte.
- Ciao, Sky. Benedict. – li salutò il Mentore. – Sedetevi, vi spiego tutto –
Sky mi guardò. Gli occhi lilla si fissarono nei miei, come incerti. Non avevo risposte da darle, ma le sorrisi un pochino. Quanto bastava per farla sorridere. E arrossire.

La Nostra Ultima VoltaWhere stories live. Discover now