5- Annunci

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Sky

Il preside entrò in classe durante una lezione particolarmente noiosa. Insieme a lui, Theo e mio Padre si fecero strada davanti a noi. sembrava che il professore neanche fosse infastidito da questa interruzione improvvisa.
   - Cosa è successo? – sussurrai a mio Padre quando mi si avvicinò, al primo banco. Mi aveva spostato lì il professore di letteratura, quando aveva rivoluzionato tutta la classe per impedire i chiacchierii.
   - Buongiorno a tutti, ragazzi – incominciò il preside.
   - Salve, Romilda. La lezione riprenderà una volta finita la comunicazione che deve darvi la dirigente, ora ascoltate e state in silenzio – l'insegnante ci rivolse un'occhiata glaciale. Passavo lo sguardo da lui, che tentava di intimidirci, al preside, che annuiva alle parole del prof, a mio Padre, che aveva l'espressione rilassata e sorridente, come quando doveva essere intervistato.
   - Bene. Sono qui per informarvi che questo venerdì si terrà un incontro faccia a faccia con i Protettori. Il Signor Sparklin si è offerto di parlare con voi giovani riguardo le questioni più importanti di questi tempi, come la criminalità e le dipendenze. – disse il preside. La classe si riempì di lamenti e sbuffi, che tacquero in un istante per uno sguardo accigliato del professore.
   - Esatto, saremo tutti insieme per avere una chiacchierata amichevole con voi – aggiunse mio Padre. Theo annuì convinto.
   - L'incontro avrà luogo nella palestra, durerà all'incirca un paio d'ore e sarete insieme ad altre due classi – sorrise la preside prima di congedarsi. Theo la seguì a ruota, mio padre prima di uscire mi lasciò un bacio sulla testa. Non è che disprezzassi l'affetto di mio padre, quando lo ricevevo, ma essere baciata dal proprio padre, in classe, davanti a tutti non era il massimo per me. Sarebbero spuntate nuove cose da dire di me, come che ero una bambinona appiccicata al proprio genitore. Non che me ne importasse, sia chiaro.  Solo che... sentir parlare di te ogni giorno, ma non riuscire a parlare con nessuno perché tutti ti evitano è piuttosto seccante. Però non potevo dire niente a mio Padre, perché sarei sembrata lagnosa. E poi perché mi avrebbe detto "devi fare tu il primo passo allora, non puoi pretendere che vengano da te se non fai niente per risultare simpatica". Lexi aveva l'abitudine di leggermi la mente, quindi lei sapeva tutto e lo diceva a Max, e insieme loro cercavano di confortarmi stando con me tutto il tempo che non ero a scuola.

Tornata a casa salutai Louis e Kate, seduti sul divano a guardare la TV, prima di salire in camera.
   - Allora, scolaretta, come va la vita dentro quelle quattro mura? – Lexi entrò in camera, seguita da Max.
   - Quattro mura angoscianti e malinconiche, direi – aggiunse lui, chiudendosi la porta alle spalle.
   - Venerdì verrete da noi a fare una "chiacchierata amichevole", sapete? – mimai il segno delle virgolette con le dita. – Probabilmente con noi ci saranno due classi dei corsi superiori. Tutti insieme, nella stessa stanza, a respirare la stessa aria... - restai a guardare il soffitto, stesa sul letto a braccia aperte.
   - Allora devi stare ancora più attenta ai bulletti bastardi – commentò Max fingendo di essere serio.
   Lexi scosse la mano davanti alla sua faccia per farlo stare zitto, poi la sua espressione cambiò.
   - Suvvia, Sky! Non sarà così male. Magari incontrerai il tipo del corridoio – disse tutta emozionata.
   - l'ho visto l'altro giorno – dissi noncurante.
   - E non mi dici niente?! – si fiondò sul letto vicino a me. Mi tirai su a sedere.
   - Dai racconta - ordinò. Anche Max si mise comodo sulla sedia alla scrivania aspettando che spiegassi.
   - Ero uscita prima dalla classe perché avevo un'ora libera... - iniziai.
  - Aspetta, avevi un'ora libera? Che culo, posso dirtelo? – esclamò Max.
   - Sì, ma non è questo l'importante. Dai, continua Sky – mi incitò Lexi con un sorriso curioso.
   - Okay, okay. Stavo dicendo, ero uscita in cortile. Mentre camminavo l'ho visto seduto su una panchina all'ingresso. Passandogli davanti cercavo di farmi risucchiare dal terreno. Soprattutto quando notai che mi stava guardando –
   - Ha fatto qualcosa? Tipo la faccia: "OMG lei è Sky Sparklin!"? – chiese Max.
   - Non lo stavo guardando, quindi non lo so – risposi.
   - Ragazzi, scendete un attimo? - Katlin ci chiamò dal piano di sotto.
   Io e i gemelli raggiungemmo tutti gli altri in salotto.
   - Ho due annunci da fare – disse mio Padre.
   - Ci dica Allenatore supremo – Luis era sdraiato su una poltrona e guardava mio Padre con la testa all'ingiù. Sembrava alquanto annoiato di essere lì, e irritato di essere stato interrotto in quello che stava facendo prima. Probabilmente inventava nuovi trucchetti divertenti per la prossima serata con Xander.
   - Il primo è che venerdì andremo alla scuola di Sky per un incontro con i ragazzi, come abbiamo fatto già da altre parti – Disse, scandendo bene le parole come farebbe un generale prima di una battaglia.
   - Secondo: lunedì conoscerete la nuova recluta, e se tutti siamo d'accordo – guardò Theo e Iris – lui potrà decidere di rimanere qui –
   - Okay - risposero gli adulti. Lou annuì scocciato, alzandosi dalla poltrona.
   - Bene non ho altro da dire. Potete tornare a fare quello che stavate facendo –
   Tra pochi giorni avrei incontrato la nuova recluta. Tra pochi giorni sarei morta dalla vergogna a scuola.    Tra pochi giorni non sarebbe cambiato nulla nella mia vita.

La Nostra Ultima VoltaWhere stories live. Discover now