61. Raggio di Luna

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Felix

- Io ancora non ho capito cosa è successo con Lexi e Xander –
   - Tyron – Iris corresse Louis. Eravamo tutti intorno a lui, in pigiama, a farci compagnia. Sky era sul lettino accanto a lui, entrambi erano stati controllati e medicati da Kate e Iris, e gli stavamo spiegando la parte finale della battaglia. Lei mi aveva chiesto di mettermi lì con lei, e io restai al suo fianco con un braccio avvolto intorno alle sue spalle C'erano persino Fredrik e i due Maestri che vivevano da noi, il resto se n'era andato nello stesso modo in cui era venuto.
   - Tyron aveva creato illusioni nella mente di Lexi, oscurando le parti in cui la costringeva a rivelargli le informazioni che gli servivano per attaccare con facilità Sky – spiegò Fredrik. – Aveva usato l'Amuleto per amplificare la forza dei suoi poteri e offuscare con illusioni psichiche la memoria di Lexi, per questo non ricordava niente. Ed oggi gli aveva infuso nella mente che era dalla sua parte, a combattere con lui –
   - Oh. Ohhh! Adesso capisco – annuì Louis, - Ma scusa, cosa ci facevi con Xander? – le chiese poi.
   - Ho avuto una cotta per lui dal primo giorno che sono arrivata qui. Non pensavo si rivelasse un bastardo manipolatore in questo modo! –
   - Menomale che non c'è più. Puoi uscire con me ora – alzò e abbassò le sopracciglia scherzosamente. Lexi rise. – Sono accoppato adesso, okay, ma non ho mica perso il mio fascino! – si passò una mano tra i capelli, fingendo di flirtare. Scoppiammo tutti a ridere, lui compreso.
   Sky si appoggiò alla mia spalla con la testa, io le presi la mano e intrecciai le dita con le sue.
   - E voi due, la smettete di fare i piccioncini innamorati per un secondo? – ci indicò con faccia seria, - Non vi siete staccati per tutta la serata, oh – borbottò, girando la testa dall'altra parte in una risata generale.
   La sera continuò così per un po', poi Ben e Iris andarono a dormire e gli altri li seguirono. Sky invece andò sul tetto, a guardare la luna, e io decisi di andare da lei. Ora che si era risolto tutto, volevo stare con lei il più possibile.

Sky

Mi sedetti a terra con la schiena al muro, con gli occhi rivolti alla luna. Aspettavo Felix. Sapevo che sarebbe venuto da me.
   Avevo ricominciato a pensare, anche in tutta la pace che regnava sul campus in quella notte calma. Sentivo il piccolo sorriso che si era stanziato sul mio volto anche mentre ragionavo sui dubbi irrazionali che sorgevano nella mia mente adesso che c'era silenzio.
   Felix si sedette affianco a me alcuni momenti dopo.
   - Principessa – mi salutò.
   - Principe – lo salutai. Misi la mano sulla sua, sul pavimento in mezzo a noi. Notai che al posto delle stelle Felix guardava me, sentivo il suo sguardo felice sulla pelle. Mi voltai verso di lui, sorridendogli.
   - Non ci posso fare niente, principessa – si scusò lui, - Non riesco a smettere di guardarti – la sua voce soffice fu come una carezza sul mio cuore. Scostò una ciocca di capelli dietro il mio orecchio, senza staccare gli occhi dai miei.
   Quando tornai a guardare la luna, lui fece lo stesso, con una domanda che aspettavo da tempo.
   - Come mai ami così tanto la luna? –
   - Trovo conforto, nella sua luce – dissi. – Da quando sono piccola ho la convinzione, come se me lo avesse detto lei stessa, che vegli su di noi ogni notte, prestando attenzione solo a chi se lo merita. Spero che un giorno possa guardare anche noi – appoggiai la testa sulla sua spalla.
   - Ti guarderà sicuramente, principessa – mi baciò sulla testa, dolcemente. Restammo in silenzio, godendoci quei momenti di pace nella notte limpida, con la brezza tiepida che annunciava l'imminente arrivo dell'estate.
   - Felix? – lo chiamai.
   - Sono qui, principessa –
   - Quando hai detto che mi amavi... intendevi davvero tutte quelle cose? – esposi riluttante il dubbio più grande che mi frullava in testa da un po', ormai.
   - Come? Principessa, certo... -, lo interruppi.
   - Scusa, non dovevo chiedere. Mi sono fatta prendere dalle paranoie e... - sospirai.
   - Tranquilla – mi sorrise sincero. – Posso confessarti una cosa? – mi chiese.
   - Certo, qualunque cosa –
   - Devi ascoltare anche le voci che non si fanno sentire, solo così potrai capire chi sei. Solo così potrai smettere di avere dubbi su tutto – mi accarezzò la guancia con la mano. Si alzò e mi tese il braccio, io lo seguii fino alla ringhiera, lui stava guardando il cielo.
   - Vedi, principessa... - indicò le stelle.
   - Io ti amo, e lo griderei a tutte le stelle, lo griderei alla luna fino a quando non si accorga di te, così che possa incontrare i tuoi occhi e capire che c'è qualcosa di più bello di lei –
   Una lacrima, leggera come un petalo, mii accarezzò la guancia lasciando una scia morbida sulla mia pelle. Felix me la asciugò, accarezzandomi il viso con la mano.
   - Non sono brava con i discorsi – dissi, - Ma voglio che tu lo sappia – lo guardai, con gli occhi lucidi e la voce tremolante. Lui aspettò, con il suo piccolo sorriso e la mano sulla mia guancia.
   - Ci vuole coraggio, ad amare. Ed io voglio essere coraggiosa per te, perché tu sei come la luna, per me, sei tutte le stelle sei... sei tu il mio coraggio e la mia più grande debolezza, senza di te sono solo una notte nera, mi servi tu ad illuminare con le stelle che hai negli occhi. Io da sola non posso volare, ma con te riesco a toccare le nuvole, con te è tutto diverso, il mondo ha più colori se mi sorridi. Ho bisogno del tuo sorriso, senza non riuscirei a stare al passo con la vita che mi travolge – dichiarai, d'un fiato, sentendo le guance che iniziavano a bruciare. Ci fu un momento di silenzio. – Wow... - espirò Felix. Mi coprii il volto con le mani, stavo morendo d'imbarazzo.
   - Oh, mio dio, perché l'ho detto ad alta voce? – mormorai tra me.
   - Sky, Principessa – mi tolse le mani dal viso e si abbassò a guardarmi. - È la cosa più bella che tu mi potessi dire. Sono onorato e non puoi capire quanto, di essere tutto questo per te – disse, - Davvero, Sky, grazie per essere te stessa sempre – mi guardò negli occhi, il suo sguardo cadde sulle mie labbra.
   - Il mio raggio di luna – sorrise, sfiorando la mia bocca con la sua, due dita sotto il mio mento che mi avvicinavano il volto al suo. Mi baciò, a lungo, un contatto tanto soffice quanto desiderato. Volevo restare lì per sempre.

Quella notte fu una delle prime che passavo senza avere visioni. Fu calma e senza sogni, come non ricordavo di poter dormire.
   Era finita. Tyron e Theo erano andati. Ancora non riuscivo a credere che avevano fatto tutto quello. Mi faceva ancora male il cuore, pensando ai due Protettori affascinanti che attiravano tutti gli sguardi e mi avevano aiutata a rientrare nel mondo. Probabilmente ci ero rimasta più male io che mio padre, riguardo il suo migliore amico, lui non era un tipo permaloso. Non gli importava già più che gli aveva mentito, io invece ci avrei messo un po' a lasciarmelo scorrere addosso. Ma andava bene, adesso non dovevo più preoccuparmi di niente.
   Sapevo che mio padre avrebbe organizzato una festa a breve. Lo faceva sempre. La notizia della battaglia ovviamente si era già diffusa ovunque, e avevo visto delle mie foto di quando aveva iniziato a piovere. Avrei avuto paura di uscire in pubblico, normalmente, sapendo che sarei stata riconosciuta e assalita da chiunque mi avesse visto passare. Ma non lo ero. Non avevo più l'ansia addosso come prima. Certo, sarebbe stata un'impresa quella di essere il centro delle attenzioni di tutti, e probabilmente avrei iniziato a scappare per il panico le prime volte, ma andava bene. Avevo sempre qualcuno accanto, e niente poteva più spaventarmi.
   E forse, magari, avrei potuto restare. Forse potevo restare con Felix, proprio come volevamo.
   Magari, potevo permettermi di essere felice.

La Nostra Ultima VoltaWhere stories live. Discover now