60. Laeta

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Felix

Guardai Sky osservare il giardino, le persone stese a terra nella polvere, suo padre e gli altri che si tenevano in piedi a fatica.
   Deglutì avvicinandosi al bordo, tese le braccia avanti a sé e chiuse gli occhi.
   Non avevo idea di come avrebbe fatto a farli sparire, tutti quanti, ma sapevo che ce l'avrebbe fatta. Dietro di me, Lexi si era ricomposta e guardava la scena con il senso di colpa sul viso. Non riuscivo a non crederle, anche se capivo cosa le fosse successo.
   Indietreggiai, lasciando a Sky lo spazio per concentrarsi. Mi stavo davvero trattenendo dal fermarla, perché sapevo che quella adesso era l'unica soluzione. Le persone si stavano già avvicinando al campus dove eravamo, anche con gli altri che li rallentavano come potevano.
   Sky strinse i denti, contraendo le mani. Studiavo ogni suo movimento, pronto a soccorrerla se avesse avuto bisogno di me.
   Nel cielo tuonò un boato, le nuvole che oscuravano il sole lasciarono spazio a una luce bianca che squarciò l'aria con i suoi colori. Il corpo di Sky si rilassò, lei si staccò da terra come di riflesso, aprendo gli occhi e le mani. Da entrambi sprigionava la stessa luce del cielo, e una scia di piccole scintille, come delle stelle, girava intorno a Sky come a tenerla sospesa. I capelli le fluttuavano intorno, come se tutta la forza di gravità fosse sbalzata, e lei emanava uno scintillio bianco e lilla che illuminava come la luna.
   Cominciò a piovere, l'acqua era bianca ma rifletteva tutti i colori dell'universo. Era la Laeta. Sky stava facendo Piovere la Laeta sugli uomini in nero, creando pozze della stessa materia sotto di loro. I burattini di Tyron si riversavano sopra le pozze, per essere inghiottiti da esse e scomparire del tutto quando si prosciugavano senza lasciare traccia.
   I Protettori indietreggiavano, lasciando che i loro avversari fossero presi dalla pioggia. A poco a poco tutti sparirono dal campo, rimase soltanto il liquido a riempire il vuoto. E quando non ci fu più neanche un animale sul campo, smise di piovere e la terra assorbì le pozze, così come le forze di Sky. La sua luce si affievolì, piano piano, e i capelli le ricaddero pigri sulle spalle, richiuse gli occhi. Tornò a terra, gli occhi e le mani smisero di brillarle e le stelle intorno a lei tornarono a decorare il cielo. Le corsi accanto, riuscendo ad afferrarla nel momento in cui perse i sensi.
   - Ce l'hai fatta, principessa – le baciai la fronte, la presi in braccio e la riportai di sotto. C'erano ancora Theo e Tyron.
   - Perché sono ancora qui? – chiese Kate ad un Maestro. Lei e gli altri erano accorsi vedendo Sky incosciente tra le mie braccia.
   - Sky ha riportato indietro tutte le persone che erano venute da fuori di qui. Tyron e Theo si trovavano qui da prima, non poteva farli andare via – spiegò Fredrik. Si incamminò verso i due, prendendo l'amuleto che aveva al collo.
   - Lexi, amore, non sei più dalla mia parte? – ghignò perfido Tyron.
   - Non lo sono mai stata, brutto stronzo! – ringhiò lei, ferita nel profondo da qualunque cosa fosse successa. Mi faceva schifo pensare che lui le avesse fatto qualcosa.
   - Ah, allora ricordi? – fece lui, - Pensavo di aver offuscato quella parte – non abbandonava il suo ego, anche se sembrava quasi confuso.
   - L'ampliamento dei tuoi poteri che ti permetteva di creare illusioni nella mente di Lexi si è spezzato quando l'amuleto è tornato in possesso dei Maestri Onniveggenti. E adesso anche voi tornerete dove dovreste essere – Fredrik fluttuò davanti a loro.
   - E tu, Theo – si rivolse a lui direttamente, senza lasciar trasparire emozioni, - Sei morto nell'Ordine -. Prese il medaglione, gli sussurrò qualcosa e lo puntò contro di loro con l'occhio spalancato che riluceva.
   - Pensi che sia così facile sbarazzarti di me, Mentore? – Theo sorrise beffardo. Tyron invece non sembrava così sicuro di sé, adesso. Una porta nera si stava aprendo dietro di loro, insieme a un forte vento che iniziò a tirare da dietro di noi, spingendo i due
verso l'oscurità. Altri Maestri lo imitarono, creando come una barriera tra noi e loro.
   - Mi pare di sì – gli rispose Lexi con i capelli che le volavano sul viso. Tenni stretto Sky, proteggendola dal vento con le ali chiuse intorno a lei.
   Theo scoppiò a ridere ed estrasse qualcosa dalla tasca. Era un altro amuleto, fatto nello stesso modo di quello di prima. Più Onniveggenti si misero davanti a noi, quasi impedendoci di vedere. Notai il terrore che si propagava sul volto dei Maestri quando Theo scoppiò in una terribile risata che si prendeva gioco della loro sconfitta.
   - Brutto Stronzo! – lo insultò ancora Lexi, guardandoli sparire nel buio della porta. Il vento cessò.
   Sky aprì gli occhi. Si guardò intorno.
   - Ci sono riuscita – sussurrò incontrando il mio sguardo.
   - Sì, principessa. Ci sei riuscita -.
   La rimisi a terra, tenendole un braccio intorno alla vita per evitare che cadesse.
   - Sono andati via anche Tyron e Theo? E Lexi cos'ha fatto? Abbiamo... abbiamo vinto? – chiese subito.
   - Dopo ti spieghiamo bene tutto, ora rilassati – le diedi un bacio sulla tempia. Ben corse verso di noi e in un attimo la abbracciò stretta, sollevandola da terra. Quando la rimise giù, le mise una mano sulla spalla, mentre con l'altra le prese il mento e le girò il viso per osservarlo in tutti gli angoli.
   - Stai bene? Ti sei fatta qualcosa? Oh, dio, mi hai fatto spaventare! – la tirò di nuovo a sé per un secondo abbraccio, io ridacchiai con Max.
   - Sì, papà, sto bene – gli sorrise lei. – Louis come sta? – chiese poi.
   - Bene. È nell'infermeria, il colpo lo ha stordito ma si riprenderà presto – disse Kate. Sky lasciò andare un sospiro, sollevata. Ben quindi andò da Iris, per farle le stesse domande che aveva fatto a Sky.
   Lexi le andò davanti, le prese le mani.
   - Oh, dio, Sky! scusami, davvero, io non... -
   - Tranquilla, Lex. Non ho idea di cosa sia successo, ma non devi più scusarti, okay? – la interruppe, - Anzi, adesso mi dovrai raccontare tutti i dettagli, come un gossip, intese? –
   Lexi si fiondò su di lei in un abbraccio che per poco non la strozzava.
   - Avevo paura di averti persa – le sussurrò tra i capelli.
   - Non mi perderai – le rispose nella stessa voce. Lexi si allontanò per guardarla con un sorriso, qualche lacrima le era scesa sulle guance. Avrei voluto avere la macchina fotografica per riprendere la scena.
   - Andiamo dentro, ragazzi – ci chiamò Ben. Mentre gli altri si avviavano dietro di lui, Sky venne da me, mi abbracciò senza dire niente e mi sorrise. La baciai sulle labbra, felice di riaverla per me, poi le avvolsi le spalle con un braccio e rientrammo nel campus.
   Insieme. Come avremmo fatto per sempre.

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