55. Il momento

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Lexi

- Il momento è arrivato – disse. Girato verso la portafinestra, teneva le braccia incrociate al petto. Aveva l'aria da stregone, con il suo cappotto nero e la barba non rasata sul mento.
   Erano giorni che lo ripeteva: "il momento arriverà a breve". Con quella voce roca sembrava davvero un genio del male. Si voltò verso di me, le folte sopracciglia scure aggrottate.
   - Per prima cosa la spaventeremo a morte, perché? –
   - Per indebolirla –
   - Esattamente. Sarà uno spettacolo vederla tremare tra le braccia di quel suo angioletto, circondata dalle mie creazioni – borbottò tra sé con ghigno. – e poi cosa faremo? – si rivolse di nuovo a me.
   - Faremo arrivare gli altri e la cattureremo – risposi. Non sapevo da dove venisse tutta quella sicurezza nel dirlo, o la punta di soddisfazione che avevo nella voce mentre esponevo un'altra volta il piano ad alta voce.
   - Tu sei pronta per questo. Il giorno della mia vittoria – mi prese le spalle, guardandomi dritta negli occhi. Sembrava entrare direttamente nella mia anima. Fece un accenno di sorriso, pensando alle sue fantasticherie.
   - Certo che sono pronta. Mi hai preparata tu – mi sentii dire. Quasi spontaneamente un ghigno mi comparve sul volto, poco distante dal suo.
   - Così mi piaci – disse lui. Si alzò dritto e fece un giro su sé stesso guardandosi attorno con aria fiera.
   - Tyron! – lo chiamarono dall'altra stanza. Mi faceva ancora strano sentire quel nome. Era come avere uno sconosciuto in camera, anche se ci parlavamo da mesi.
   - Devo andare – non mi diede neanche il tempo di rispondere che uscì. Era sempre di fretta e ancora non avevo capito a chi si rivolgesse quando usciva.
   Xan entrò nella stanza alcuni istanti dopo, aveva un piccolo sorriso sulle labbra che si allargò vedendomi. Appena fu abbastanza vicino mi mise le mani sui fianchi, tirandomi a lui, e infilò le dita nelle tasche dei miei jeans.
   - Amore – mi salutò, allungando il collo in avanti per sfiorare il mio viso.
   - Ciao – gli sorrisi. Lui ruppe la distanza e mi baciò, prima di staccarsi e guardarmi sotto la luce che filtrava dalla finestra.
   Un bagliore giallo gli attraversò gli occhi verdastri mentre mi sorrideva.

La Nostra Ultima VoltaWhere stories live. Discover now