10. Dimenticata

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Sky

Era arrivato sabato mattina, e a ricordarmelo furono le voci squillanti di Max e Lexi che entravano in camera mia quasi urlando.
- Tanti Auguri Sky! –
Mi coprii la testa con la coperta e emisi un grugnito di disapprovazione. Sentirli festeggiare di prima mattina era straziante. Le loro voci mi arrivavano come amplificate da uno stereo.
- Dai Sky alzati! – Lexi mi tolse la coperta di dosso.
- È un giorno da festeggiare! – si aggiunse Max.
- 15 anni non si compiono ogni anno! – concluse lei. Wow, adesso si concludevano pure le frasi a vicenda.
- Allora lasciatemi dormire da quindicenne – risposi.
- No, oggi tu festeggerai al meglio! - li guardai rimanendo sdraiata sul letto.
- In più oggi c'è anche la festa di Luis, sicuramente ha scelto apposta oggi –
- Qualunque cosa sia oggi, sarà un giorno normale, nessuno mi darà fastidio e tutto andrà bene – mi alzai e mi strofinai gli occhi sbadigliando.
- Sì sì, come dici tu – Lexi aprì l'armadio e Max si aggregò a lei guardando i miei vestiti.
- Ma tu hai solo felpe? –
- Sono l'invenzione migliore che io abbia trovato in questo secolo – mi feci spazio tra i due e presi una felpa semplice, dei pantaloni comodi e dei calzini caldi.
- Ti vesti così? – Lexi mi guardò male.
- Come dovrei vestirmi? –
- Come una festeggiata! –
- Non fa per me –
I due sbuffarono e uscirono dalla stanza per lasciarmi cambiare. Mi aspettarono fuori dalla porta, poi mi accompagnarono in cucina. Quando arrivammo nessuno mi diede più attenzioni del solito.
- Buongiorno tesoro, dormito bene? – chiese mio padre dandomi un bacio sulla testa. Mentre annuivo vidi l'occhiata confusa che si scambiarono i Gemelli.
- Forse le sanno organizzando una festa a sorpresa – propose in un sussurro Max.
- E non ce lo hanno detto perché sapevano che non saremmo riusciti a resistere e glielo avremmo detto – concluse lei. Annuirono convinti.
Speravo che si sbagliassero. Non volevo la festa a sorpresa nella festa per Felix. Mi sarebbe venuto un attacco di panico o qualcosa del genere. Forse sarebbe stato un bel regalo, però no, troppi sguardi addosso. Troppa attenzione. Gli auguri mi bastavano.
La giornata passò come tutte le altre. Nessuno mi fece gli auguri di compleanno o mi diede un regalo. Il pomeriggio non avevo altro da fare se non rimuginare sulla mia vita precedente. Di solito per il mio compleanno mio padre mi portava al lago. Prendevamo i pattini da ghiaccio e ci mettevamo a giocare sul lago congelato.
Forse si era dimenticato della tradizione. O forse voleva solo modernizzarsi e fare una festa come quelle di Luis. Sospirai sdraiata sul letto e iniziai a pensare a cosa fare invece di andare alla festa.
- No, Sky, tu andrai alla festa – Lexi entrò nella stanza mentre pensavo ai miei scarabocchi disegnati seduta davanti alla finestra, illuminata dalla luce della luna... una serata perfetta.
- Non mi va – risposi.
- Non mi interessa. Ora vieni, ti presto qualcosa – si avvicinò al letto e mi trascinò per le spalle verso la sua stanza. Aprì l'armadio e vidi un'esplosione di azzurro e beige in gonne, magliette o vestiti di ogni tipo.
- Sai che non indosserò mai qualcosa del genere, vero? –
- Troveremo qualcosa – rispose fiduciosa.
Iniziò a frugare tra i vari tessuti, ogni tanto tirava fuori qualcosa e me lo mostrava pensando mi potesse piacere. Ogni volta io lo scartavo, perché troppo attillato, luccicante, scollato, appariscente... insomma, si è capito che non mi piacciono i vestiti. Se ne era accorta anche Lexi.
- Okay, cosa potrebbe andarti bene? – chiese. – E non dire "nulla", perché ti obbligherò a mettere qualcosa di carino – aggiunse un attimo dopo.
Pensai per un istante. Prima della sospensione non potevo indossare i vestiti che indossavo ora. In effetti gli abiti da sera che portavo prima mi piacevano.
- Forse come mi vestivo prima della Sospensione? – proposi in un sospiro. Il suo viso si illuminò. Iniziò a scavare negli abissi del suo armadio fino a trovare quel che cercava. Tirò fuori una gonna marrone con una cintura abbinata e un maglioncino con le maniche a sbuffo nero e li sistemò sul letto accanto a me con un movimento delle dita. La gonna mi ricordava quelle che portava mia madre quando usciva a cena. Era lunga fino al ginocchio e solitamente si portava con dei tacchi, ma dato che non li avevo, e non li volevo, avrei messo delle Converse nere.
- Prendi tutto, ti raggiungo tra un po' per aiutare a prepararti. Sarai magnifica alla tua festa a sorpresa! –
- Festa a sorpresa? –
- Dimenticatelo, io non ti ho detto niente – mi spinse fuori dalla camera e si chiuse la porta alle spalle. Ridacchiai e tornai verso la mia camera con i vestiti tra le braccia. Per la strada incontrai mio padre.
- Cosa sono quelli? – mi chiese.
- Vestiti per la festa –
- Verrai? Pensavo preferissi stare da sola –
- Infatti lo preferisco. Lexi mi sta obbligando a andarci –
- Ti farà bene stare un po' in compagnia, sarà divertente –
- Lo vedremo – borbottai.
- Ci vediamo dopo tesoro – mi diede un bacio sui capelli prima di superarmi e andare di sotto. O era un bravo attore, o si era veramente dimenticato. Sentii una leggera fitta allo stomaco. La ignorai. Era meglio così, infondo. Mi risparmiavo il palcoscenico. La fitta però rimase lì.

- Per-fet-ta! - Lexi mi sistemò i ricciolini sulla fronte. Mi aveva tirato indietro i capelli in uno chignon basso e io mi sentivo scoperta. Non avevo più niente che mi potesse coprire il viso quando volevo nascondermi. Lexi mi aveva persino truccata, quel poco che mi scuriva le ciglia e mi dava un colore rosato alle guance.
Mi guardai dall'alto in basso nello specchio le punte delle scarpe guardavano una verso l'altra come se fossero state timide anche loro. Lo erano in effetti, per colpa mia.
Era passato molto tempo dall'ultima volta che mi ero vestita così, anche se al posto del maglione nero avevo una camicetta a fiori. E non avevo le Converse. O il trucco.
- Come ti sembra? – chiese Lexi osservandomi.
- Carino. Molto carino – risposi alzando lo sguardo per incrociare il suo nello specchio. Lei sorrise.
- Magnifico – disse. – Io vado, tu raggiungimi quando te la senti. Se non ti fai vedere entro dieci minuti ti vengo a prendere io – aggiunse con un'occhiataccia.
- Va bene, ti raggiungo subito – risposi.
- Grazie per... - indicai tutta la mia figura.
- Non c'è di che – mi fece l'occhiolino chiudendo la porta dietro di sé.
Mi sedetti sul letto e presi aria facendo mente locale di quello a cui stavo andando incontro. Una marea di gente. Musica che spacca i timpani. L'attenzione degli altri quando mi vedranno senza felpa. In quel momento fui tentata di indossarne una sopra il maglioncino. Prima che questo pensiero prendesse il sopravvento mi precipitai fuori dalla porta.
Feci un respiro profondo e mi avvicinai al centro della serata. La festa si svolgeva in un'ala del campus dove andavo molto raramente. Le scale arrivavano direttamente nella sala, senza nessuna porta in mezzo. Per questo esitai sul primo gradino e non sull'ultimo. Mi affacciai dal corrimano e vidi un migliaio persone che si stavano divertendo. Okay, un migliaio è esagerato, ma erano comunque moltissime. Come facevano Luis e Xander a conoscere tutte quelle persone?!
Individuai in fretta Lexi che mi stava aspettando ai piedi delle scale nel suo vestito estremamente blu e luccicante. Appena mi vide mi incitò a raggiungerla. Arrivai da lei e Max sempre più rigida.
- Bevi, allenta i nervi – Max mi passò un bicchiere probabilmente alcolico.
- Max, sono minorenne – guardai il drink.
- Vero anche questo – mi prese il bicchiere dalle mani e lo bevve tutto d'un fiato.
Ci avviammo verso il centro della sala, dove gli altri erano radunati probabilmente ad aspettare Felix.
- Wow, sei uno schianto – Luis ci passò accanto correndo verso il gruppo. Gli sorrisi impacciata.
- Non sapevo che Sky indossasse cose diverse dalle felpe – commentò Xander tenendo un calice di qualcosa all'altezza della bocca. Gli altri ridacchiarono scherzosi.
- Sono stata costretta – risposi come se stessi facendo un torto alle felpe.
- Non li ascoltare, Sky. Stai benissimo – Katlin fece un gesto con la mano come se li volesse scacciare come insetti.
- Sei bellissima tesoro – mio padre si avvicinò e mi diede un bacio sui capelli.
- Hey, sta indietro, non puoi rovinare così il mio capolavoro – Lexi fece allontanare mio Padre, che alzò le mani in segno di resa.
- Okay, okay – ridacchiò, io con lui.
La festa si dimostrò meno terribile di quanto pensassi. Per quanto rimanessi in disparte, Lexi e Max mi facevano compagnia. Non entravo mai nel vero fulcro. Non ne sarei uscita intera. Mi accontentavo di rimanere da una parte a parlare con i Gemelli o qualcuno degli altri che mi facevano visita mentre prendevano qualcosa da bere. Era arrivato anche Felix. Mi aveva sorriso e salutato con la mano prima che venisse trascinato via da Theo sulla sua strada verso di me. Anche io lo avevo salutato con la mano. Strano.
- Quindi siete amici – disse Lexi.
- Penso di sì – risposi.
- In che senso "penso"? –
- Non parliamo più di tanto, ci scambiamo qualche parola a pranzo, niente di che -
- Siete amici – si intromise Max.
Erano passate alcune ore dall'inizio della festa, non so quante. Questa sorpresa non dava segno di arrivare. Era delusione la fitta allo stomaco, forse. Ero delusa dal fatto che si fossero dimenticati del mio compleanno.
- Io vado, sono stanca – dissi ai gemelli.
- Di già? Sono solo... quasi l'una – la voce di Lexi perse convinzione sulla fine.
- La festa a sorpresa sembra in ritardo, eh? – le dissi con un sorrisetto. Max le diede un colpetto sul braccio.
- Le hai detto della festa a sorpresa?! –
- Non l'ho fatto apposta! – si scusò lei.
- Ora vado a dirgliene quatto, a quelli lì – si scaldò Max.
- Non importa, davvero – lo fermai.
- Ma si sono dimenticati del tuo compleanno... tuo Padre... - insistette Lexi.
- Non importa, è un giorno come un altro – dissi sorridendo appena.
Dopo averli salutati andai sul tetto. Non avevo voglia di dormire, nonostante fossi stanca, ma non volevo neanche restare alla festa.
La fitta allo stomaco era sempre lì che mi faceva compagnia. Se era un giorno come un altro, allora perché faceva male sapere che tutti lo avevano dimenticato?

La Nostra Ultima VoltaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant