14. Viaggiatrice

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I Maestri

Il grande Mentore era fuori dalla stanza delle riunioni, con il libro che fluttuava di fronte a lui. Stava rileggendo ancora una volta tutta la profezia sulla viaggiatrice. E intanto pensava.
La viaggiatrice era una ragazza comune, nella sua immaginazione una persona adulta e matura, dato il compito che aveva.
C'era sempre stato un equilibrio preciso nella loro realtà, ogni cosa era al suo posto, sempre. Ma questo equilibrio era fragile. Questa bilancia tra bene e male, tra vita e morte, tra vite e vite dello stesso posto, ma che erano in conflitto, non sarebbe rimasta sempre immobile.
La viaggiatrice era colei che avrebbe rotto il bilanciamento, ma era sempre lei l'unica che poteva ristabilire l'ordine.
Il libro diceva una cosa che il Mentore non riusciva proprio a comprendere. Diceva tante cose che pochi riuscivano a capire, ma quella era una frase che non riusciva a associare al mondo.
La linea sottile tra la realtà e la finzione si sarebbe spezzata presto, dopo l'arrivo della viaggiatrice.
Se lo ripeteva in testa ogni ora, ogni giorno, in continuazione, ma non riusciva a trovare quella "finzione" che diceva il libro.
La stanza vicino a lui si era riempita. Lo sentiva dalle voci che parlavano dietro la porta. Richiuse il libro con un rumore secco.
- Quindi è vero? La Viaggiatrice è arrivata? – chiese uno dei Maestri Onniveggenti delle file più avanti.
- La leggenda è reale? – la voce incredula di un altro arrivò dal fondo. Da queste due voci scoppiò lo scompiglio generale di sussurri e opinioni.
- Silenzio! – il Grande Mentore zittì tutti i presenti, spalancando la porta talmente forte che il rumore di questa che sbatteva sulla parete rimbombò ovunque.
- Pare – abbassò il tono di voce, tenendolo alto abbastanza per farsi sentire da tutti - Che la Viaggiatrice sia arrivata. Il suo potere si è appena manifestato per la prima volta – disse.
- Dov'è? –
- Chi è? –
- Che ha fatto? –
Le varie voci venivano da parti diverse della grande sala delle riunioni. Il mentore e il suo assistente si scambiarono uno sguardo d'intesa. Nelle loro azioni c'era un che di felice, sì, per la viaggiatrice, ma anche paura. Paura delle conseguenze del suo arrivo, che sicuramente non erano buone.
- Non sappiamo molto di lei – disse. L'assistente intanto gli sussurrava le poche informazioni che avevano raccolto.
- Non sappiamo chi sia, o dove si trovi di preciso – espose ai Maestri. - Ma è da qualche parte, a New York e... ha appena fatto comparire una stanza -

La Nostra Ultima VoltaWhere stories live. Discover now