36. L'Audetera

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Sky

Il giorno dopo, ancora nona avevo il coraggio di guardare Fredrik negli occhi. Come se gli importasse qualcosa. Lui e i suoi "aiutanti" stavano tutto il tempo in una stanza, ormai diventata loro, a fissare un libro antico e a creare teorie complottistiche sul mondo e l'aldilà. O almeno, queste erano le mie impressioni quando li vedevo confabulare tra loro.
   E poi c'erano quegli stupidi medaglioni, sembrava che seguissero ogni mio passo, sempre. Mi sentivo costantemente osservata, pensavo anche di non restargli troppo simpatica.
   Però una cosa positiva c'era: Felix si stava avvicinando ancora di più a me. Non vedevo l'ora di uscire con lui, nonostante tutti i casini che mi stavano cadendo addosso. Stavamo giusto per chiedere il permesso a mio padre.
   Appena mi vide, accoccolato con Iris sul divano, raddrizzò la schiena e mi guardò preoccupato. Cercava di comportarsi in modo normale, ma si capiva che era in pensiero.
   - Ciao tesoro, tutto bene? – domandò.
   - Sì, tranquillo papà –
   - Hai avuto delle visioni, stanotte? – trattenni un sospiro.
   - No, oggi no –
   - Bene... ti serviva qualcosa? –
   - Sì, signore, in realtà volevamo chiederle se domani potevamo uscire – Felix spuntò sulla porta.
   - Non se ne parla – rispose fermamente mio padre.
   - Ma papà... -
   - Niente "ma", non puoi uscire da qui per un po'. Anzi, non andrai neanche a scuola – Replicò. Iris gli mise una mano sul braccio, facendolo sciogliere un momento. – Ben... -
   - Non possiamo rischiare... pensa se le dovesse succedere quando sono da soli, o se dovesse fare qualcosa con i suoi poteri senza volerlo... - parlò direttamente a lei, a voce più bassa. – Non posso mettere in pericolo né lei né gli altri –
   Abbassai lo sguardo, con i sensi di colpa nello stomaco. Non avevo pensato che potevo essere un pericolo per gli altri, fino a quel momento. Adesso, invece, avevo capito che non sapevo neanche controllarli i poteri, e forse le persone dovevano starmi alla larga, pensa se avessi ferito qualcuno...
   Sussultai quando Felix posò la mano sulla mia spalla.
   - Ci sarà comunque Felix con lei, è un Protettore, la riporterebbe a casa in fretta se le dovesse succedere qualcosa... – stava dicendo Iris, sempre a bassa voce, a mio padre.
   - Iris, non lo so. Non mi sembra sicuro –
   Un fruscio sulla porta mi fece voltare. Era Fredrik, insieme agli altri due senza nome, che portava in mano un fazzoletto accartocciato che avvolgeva qualcosa.
   - Se posso intromettermi – fece un passo nella stanza. – Ho una cosa che potrebbe aiutare Sky a non fare visioni o usare i poteri in modo inconsapevole. – aprì l'involucro e mostrò un piccolo ciondolo, simile a quello che avevano loro al collo. Aveva una pietrina verde al centro, ma per fortuna non sembrava un occhio.
   - La dovrai tenere addosso tutto il tempo. In questo modo tutto quello che hai di magico verrà neutralizzato e sarà come se fossi solo una mortale – ah. Bene. Lo fissai per qualche secondo, senza capire come una pietra che sembrava semplice giada potesse neutralizzare il caos che avevo dentro.
   - È sicuro? – chiese subito mio padre.
   - È una pietra Audetera, viene dal paese più vicino al Mondo di Sopra. È la cosa più sicura che esista – Okay, adesso stava farneticando.
   - Quindi... possiamo uscire? – tentò Felix.
   - Immagino di sì – sospirò mio padre, poco convinto. Felix sorrise vittorioso, guardandomi.
   - Grazie papà – andai da lui e lo baciai sulla guancia.
   - Grazie – mormorai al Mentore, mentre mi passava il ciondolo e io lo mettevo al collo, nascondendolo sotto la maglia.
   Tornando verso la camera, presi la mano di Felix, gli sorrisi, e lo lasciai lì. Giusto per dirgli che ero felice di essere con lui. Il suo sorriso mi accompagnò fino alla mia camera, nel mio letto, nel mio cuore. 

I Maestri

Sky era troppo fragile per i suoi poteri. Il Mentore e gli altri maestri erano giunti a questa conclusione, ormai. Bastava pensare alla bufera che aveva scatenato quando aveva saputo la verità. Stupida ragazzina. Sarebbe stato meglio se la ragazza della profezia fosse stata Katlin, lei era sempre controllata. Era perfetta per quel compito, ma dovevano accontentarsi e cercare di farla arrivare pronta a quello che era il finale della storia. Lo sarebbe stato davvero, se non ce l'avesse fatta.
   Non era stato un caso, che il Mentore non avesse detto tutto a Sky. Non poteva rivelargli la verità sul suo mondo, su come ci era arrivata, su quello che le sarebbe successo. Era troppo per lei, e i Maestri non potevano rischiare di subire un tradimento da parte di chiunque altro. La verità sul Mondo di sopra era un segreto, lì, e tale sarebbe rimasto.
   Il Grande Mentore passava molto tempo a consultare il Libro dei Destini, quello in cui era scritta la profezia. In esso si trovavano tutti i segreti dell'universo, tutte le vicende che lo cambiavano, tutti i personaggi che influivano nello scorrere degli eventi. Ovviamente, alla voce "Viaggiatrice" seguivano solo pagine bianche.
   Tra le varie cose illustrate c'erano anche degli oggetti magici che servivano in determinate occasioni. Si poteva trovare qualunque cosa, come la Pietra Audetera, del Paese dei Cieli. Era un luogo inabitato e fertile, nel pieno del suo splendore eterno. Questa pietra si trovava solo lì sopra, e aveva il potere di neutralizzare qualunque cosa la toccasse. Era come una protezione per quel luogo, entrando nessuno poteva agire magie e quindi nessuno era pericoloso. E adesso era una protezione anche per Sky.
   Il padre non aveva torto: ancora non sapeva abbastanza dei suoi poteri per poter stare tranquilla. La piccola avrebbe imparato a conviverci e talvolta ad apprezzarli. Erano parte di lei, il suo piccolo desiderio in fondo al cuore, doveva solo capirlo. Era l'unico modo perché imparasse a usarli a suo favore.
   L'unica cosa che non avrebbe mai controllato erano le visioni. I ricordi. Non c'era un modo, se non la Pietra, per tenerli lontani, ma non poteva usarla per sempre. Per adesso andava bene, era la magia più potente che potesse racchiudere il suo potere. Tenendola al collo, Sky teneva tutto il potere dentro di sé, l'Audetera lo avvolgeva come uno scudo, così che non riuscisse a uscire. Era un bene che gliela avessero data. Era necessaria, per ora, alla piccola Sky.
   I maestri onniveggenti continuavano a tenerla d'occhio, alla ricerca di qualcosa che non andava. I loro medaglioni la seguivano quando i Maestri non potevano vederla. Con lei succedeva una cosa strana. Loro potevano vedere anima e corpo di tutti, ma di Sky vedevano solo lo spirito.

La Nostra Ultima VoltaWhere stories live. Discover now