Il mondo dei morti - Capitolo 42

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Tutto dentro la mia testa urla Non distrarti ma non riesco a staccare gli occhi da Diego: «Ciao.» sussurro appena.

Luther lo aiuta a rialzarsi e pian piano riesce a stare in piedi da solo: «Non poteva essere Klaus a muoversi così.»

«No, direi di no.»

C'è uno strano imbarazzo nell'aria, un imbarazzo che mi rendo conto essere ingiustificato eppure sento di avere la lingua bloccata. Tante cose da dire represse negli anni e ora che può finalmente capirmi e sentirmi non riesco ad aprire bocca.

«Che cazzo sta succedendo?»

Diego guarda Lila, zoppicando si avvicina a noi finendomi accanto, vacilla e lo prendo al volo spostando leggermente l'aria.
Si alza un profumo dolce dalla nota finale pungente.
Il suo profumo.
Odore di buono, odore di casa.

«Lila, smettila, tutto questo non ha senso.» cerca di farla ragionare Diego protendendo una mano in avanti come a volersi difendere.

Lui che cerca di far ragionare qualcuno...E io che credevo di aver visto le cose più assurde del mondo!

«Ha senso eccome, invece.» ribatte lei secca guardando Diego in cagnesco.

Effettivamente perché questa ragazza ce l'ha tanto con gli Hargreeves? Sta solo obbedendo fermamente agli ordini della donna vestita in modo bizzarro o c'è dell'altro sotto? A proposito...Lancio uno sguardo alla prateria innevata, la donna è ancora lì, immobile con una valigetta in mano circondata da tanti corpi esanimi, l'espressione ferma e leggermente divertita.
Forse non è Lila il nostro vero avversario, è semplicemente una pedina, un burattino in mano a quella donna dall'aria tanto bella quanto pericolosa.

Cavolo, ho una pessima sensazione.

Diego ci riprova: «Non dobbiamo combattere tra noi, possiamo diventare alleati. Siamo pronti a perdonarti.» Diego deve essere proprio cotto di lei per dirle una cosa del genere.

Allison non si lascia scappare una risatina nervosa mentre incrocia le braccia: «Si beh, chi più chi meno.» in effetti non posso darle torto, dopo tutto ha rischiato di morire soffocata per colpa si Lila.

«Sei come noi Lila, sei speciale. Siamo una famiglia» Numero Due arrossisce mentre butta gli occhi verso il basso: «Una famiglia platonica, ovviamente, non abbiamo legami di sangue.»

«Io ce l'avevo una famiglia.» ora è Lila a buttare gli occhi verso il basso ma nel suo sguardo non c'è imbarazzo o speranza ma un dolore lacerante, l'eccitazione della battaglia sfuma in delusione. È un solo istante perché quando rialza gli occhi ritrovo tutta la rabbia di poco fa: «Cinque me l'ha portata via.»

Il corpo di Lila inizia a brillare di bianco, pronta ad esternare tutta la sua rabbia.
La mia pessima sensazione prende la più pericolosa delle forme.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora