Il mondo dei morti - Capitolo 4

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Quando io e Ben entriamo dentro la tavola calda troviamo Klaus seduto ad un tavolo intento a giocare a poker.

«Proprio non ce la fai a stare fermo cinque minuti?» Numero Sei sbuffa alzando gli occhi al cielo dopodiché si mette dietro uno degli uomini che sta giocando contro il fratello.

Si sono picchiati nemmeno mezz'ora fa, hanno litigato finendo per non parlarsi più ma adesso eccolo qui, pronto ad aiutarlo come se niente fosse accaduto. Per quanto possano bisticciare, niente fermerà il loro indissolubile legame e amore fraterno.
Come sono carini.

Un po' li invidio. Mi chiedo come sarebbe andata la mia vita se avessi avuto un fratello o una sorella con cui condividere la perdita dei miei genitori, forse sarebbe andato tutto diversamente, forse non avrei mai incontrato Klaus e ora non mi troverei in questa situazione.

Pensieri a cui non ho tempo di dar peso poiché vedo Klaus mettere sul tavolo la sua collana con la stella marina, regalo di uno dei suoi adepti, in mezzo ad un bel mucchio di soldi.

«Sta bluffando, non ha niente.» conferma Ben sbirciando le carte dell'avversario che, gradasso e sbruffone, mette sul banco esattamente quello che ci serve: le chiavi del suo furgone.

«Vai tesoro, questo lo battiamo.» dico entusiasta a Klaus piegandomi sulle sue carte, ha una buona mano anche se non eccessivamente vincente.

Come risposta annuisce appena ma lo vedo diventare serio quando l'uomo mette sul tavolo un full.
E porca vacca, le carte di Klaus a confronto fanno schifo.
Guardo Ben che sorride sornione mentre Klaus allunga le mani e con una scusa prende le chiavi del furgone, sta per scoppiare l'ennesima rissa quando le mani di Numero Quattro si colorano di blu e azzurro, sbigottendo tutti i presenti: «Si va in scena, Ben.»

Ben inizia a prendere forma e io posso percepire la paura, la confusione dentro la testa degli uomini che non sembrano più tanto aggressivi come poco fa.

Poi Ben svanisce: «No Klaus, sei indipendente. Cavatela da solo.»

«Che bastardo!» mi sfugge mentre a gambe levate seguo Klaus fuori dal locale, cercando disperatamente il furgone da rubare.

L'uomo ci insegue imprecando, i suoi amici restano sulla soglia della porta a guardare la scena che effettivamente potrebbe sembrare comica, Klaus prova a cercare il furgone armeggiando con le chiavi e finalmente la troviamo, grazie ad un mezzo secondo di vantaggio salgo prima io per finire sul posto del passeggero, il proprietario del mezzo ci ha raggiunti, mette una mano sul volante e impreca mentre Klaus mette in moto percorrendo i primi metri.

«Mordilo, mordilo, mordilo!» suggerisco entusiasta indicandolo.

Numero Quattro esegue e finalmente l'uomo molla la presa mentre entrambi scoppiamo a ridere.

«Dallas stiamo arrivando!» esclamo tutta contenta, sentendomi paradossalmente viva come non mai.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Where stories live. Discover now