I fantasmi del cuore - Capitolo 8

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No...Non è possibile.
L'ho toccato.
L'ho percepito.
Mi ha sorriso e parlato.
Come può Ben essere svanito o peggio, non essere mai passato di qui prima di me?

All'improvviso mi gira la testa, per una frazione di secondo vedo tutto nero e devo reggermi al muro per non crollare, Diego mi prende al volo e la prima cosa che percepisco è il suo profumo: pungente all'apparenza ma dolcissimo dopo qualche secondo.
Esattamente come lui.

«Perché diavolo non sei rimasta a casa?» mi ammonisce cercando di mettermi in posizione seduta e comoda.

«E tu?» ribatto seccata, anche se ammetto che mi fa piacere il suo contatto. Mi piacciono le spalle di Diego. Le spalle di Diego sono un posto sicuro.

«Io ero certo che tu facessi un'idiozia simile. Valery.» Mi costringe a guardarlo, ho la vista leggermente appannata e riesco a metterlo a fuoco dopo qualche secondo. «Per quanto tu possa amare un gatto randagio, non potrai mai possederlo.»

Ovvia allusione a Klaus.

«Diego...» la mia voce è un sussurro, sto iniziando a sudare dietro al collo, mi sento debole come se avessi davvero la febbre che ho usato come scusa con Madison. Che cavolo mi sta succedendo? «Ho visto tuo fratello Ben. È uscito dalla porta prima di me.»

Perché si, sto malissimo ma so anche quello che ho visto.

Diego è totalmente disorientato al suono delle mie parole, non mi crede ed è strano che un Hargreeves non creda a cose assurde ma ho imparato che Diego, forse, è il più normale e razionale di tutti loro. «Ben è morto.» Sussurra ma lo sento benissimo per poi accucciarsi di fronte a me: «Forse era solo uno che gli somigliava»

«Te lo giuro, so quello che ho visto.»

Lentamente e dolcemente mi prende la testa tra le mani, apre i miei occhi usando l'indice e il pollice della mano destra, poi passa alla bocca e infine alle pulsazioni del cuore attraverso il collo.

«Non sono fatta, è inutile che controlli.» Mi difendo.

«Forse sei solo molto stanca e stressata.» Suggerisce avvicinando le mani alle mie spalle: «Ti riporto a casa.»

«No, ti prego.» Gli prendo un braccio senza stringere, cercando di fissarlo anche se la vista si è ufficialmente appannata, ho il fiatone nemmeno avessi corso alla maratona di New York senza mai fermami, ho freddo anche se è fine estate e mi viene da vomitare nonostante non abbia mangiato. «C'è un uomo lì dentro che sa dove sia Klaus, ti prego Diego, devo parlarci.»

«No.» Risponde fermo e deciso, lascio che mi prenda in braccio.

Vorrei ribattere, vorrei piangere dalla disperazione perché finalmente, finalmente sono così vicina ad una traccia ma non riesco ad ottenerla.
Ma perdo i sensi non appena Diego mi adagia dolcemente sul sedile della sua auto.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora