Il mondo dei morti - Capitolo 27

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Non ci metto molto a trovare Ben, è poggiato sulla colonna di un arco di marmo, braccia conserte e sguardo fisso su una ragazza dalla pelle scura intenta a prendersi cura di alcune piantine assieme ad un paio di altre ragazze.

«È carina.» dico per far sì che si accorga di me.

Anche se credo mi avesse già sentita poiché non si spaventa minimamente alla mia apparizione improvvisa. È una delle rarissime volte in cui vedo Ben sorridere col cuore: «È bellissima.» sospira diventando un ragazzo che non avevo mai conosciuto: sensibile, dolce, romantico. Credo che a questo punto il suo essere sempre severo e razionale sia in realtà una maschera che indossa con Klaus, un po' come a voler sostituire il ruolo del padre.

Lo lascio in contemplazione cacciando indietro tutte le domande che vorrei fargli, resto a guardare le ragazze ammirandole e un po' invidiandole per la loro abilità nel giardinaggio, personalmente penso che potrei uccidere e seccare anche una pianta finta.

Inaspettatamente è Ben a parlare per primo rompendo la magia: «Sapevo ti avrebbe fatta tornare, non ce la fa a stare senza te.»

Mi sento arrossire così butto la testa verso il basso, un flebile vento smuove i capelli e li uso per nascondere l'imbarazzo: «Mi ha raccontato un po' di cose.» la butto sul vago.

E Ben coglie subito: «La disastrosa cena con nostro padre?»

«E del tuo provare a possedere il suo corpo, si.»

Numero Sei mi guarda per mezzo secondo, si vede che vorrebbe esplodere in una bella risata liberatoria ma non lo fa, limitandosi a tirare le labbra: «Ci ho provato ma Klaus non era pronto, forse sarebbe stato meglio allenarsi un po' prima.»

«Scusa ma...Perché non sei apparso come fantasma? Non sarebbe stato più semplice?»

«Ho agito d'istinto.» ammette tornando a fissare Jill.

Spalanco occhi e bocca: «Ben Hargreeves che agisce d'istinto? Santo cielo ragazzo, l'amore ti fa proprio male.»

«Disse quella che per difendere Klaus ha distrutto casa dei nonni con un urlo.»

«Adesso ti riconosco.»

«Immagino tu voglia sapere come si fa a prendere possesso del suo corpo per poter andare a parlare con i tuoi nonni.»

«Oh ma dai, sono davvero un libro così aperto?»

Torna a guardarmi con la solita espressione di saccente da schiaffi ricordandomi suo fratello Cinque: «Sei un libro aperto per bambini, Val.» inizia a camminare al di là dell'arco per seguire Jill e le sue amiche in una passeggiata tranquilla: «Comunque mi sono buttato addosso a lui, le ipotesi erano due: o entravo nel suo corpo o finivo sopra al tavolo. In un certo senso è andata bene. Più o meno.»

«Quindi vostro padre è davvero implicato nell'omicidio Kennedy?»

«Purtroppo non ne siamo sicuri, dopo il disastroso momento con Klaus ha voluto un colloquio privato con Cinque.»

«Quindi dovrò parlare con Cinque.»

«Buona fortuna, è come cercare di catturare il vento con una rete.» Ben si ferma all'improvviso: «Vuoi convincerlo a salvare Kennedy?»

Annuisco: «Voglio provarci un'ultima volta.»

Mi scruta da capo a piedi, sa bene che c'è qualcos'altro nella mia mente ma preferisce tacere.
Jill intanto se ne va assieme le altre due ragazze sparendo all'interno di una serra, io e Ben restiamo in silenzio per un po'.

Questa volta sono io a rompere la magia: «Allora che dici, andiamo a fare pratica?»

Il suo sguardo vale più di tutte le risposte del mondo.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt