I fantasmi del cuore - Capitolo 23

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Non so quanto tempo sia passato da quando son stata rinchiusa in questa stanza minuscola, so solo che ho cancellato ogni dubbio: certo che vale la pena salvare la vita di Klaus, dopo tutto lui salvò la mia.
Sempre se ce l'avrò ancora una vita da tener conto.

«Dove cavolo sono finiti Diego e Luther?» sospiro esasperata portando le mani ai fianchi.

Spero solo che non sia accaduto niente di grave anche se dubito che due come loro possano mai trovarsi davvero in guai seri grazie ai loro poteri.

Poteri.

Osservo le mani dandomi della scema, mi son fatta prendere dal panico e come risultato ho ottenuto solo dei minuti persi dentro una stanza grossa quanto il mio bagno.

Non paragonarti alle persone normali, non lo sei più.

Diego ha ragione.

E che cavolo, ho bloccato un pugno di Luther, che sarà mai concentrarmi e buttare giù una porta!
Potrei usare l'effetto sorpresa e massacrare Raiden di mazzate come feci con Mark Sanders, lo spacciatore di qualche settimana fa.
Ok Valery, puoi farcela.

Per quanto possibile, prendo la rincorsa concentrando tutto il peso del corpo sulla spalla destra, impatto sulla porta...Per esser rimbalzata indietro in malo modo.
Tutto quello che sento è un dolore atroce alla spalla.
Ma ci riprovo.
Più volte.
Fin quando il dolore non diventa quasi insopportabile e devo costringermi a fermarmi.

Magari posso provare scassinarla fin quando non recupero le forze: cerco all'interno dei cassetti della scrivania qualsiasi cosa che possa aiutarmi ma sono ovviamente vuoti

Sto per partire nuovamente alla carica quando sento svariati rumori metallici, simili a chiavistelli che vengono tolti e serrature girate, l'unica via di fuga viene spalancata, la prima cosa che arriva è la musica alta del locale, poi i cinque uomini vestiti di stracci e coperti di tatuaggi, piercing e acconciature bizzarre.
E un coltello ben serrato in mano.

«Il capo aveva ragione, non è male.»

«Sarà uno spasso.» Risponde un altro chiudendo la porta.

Ora nella stanza ci si muove appena e già mi manca l'aria a causa della loro puzza di alcol misto a sudore.

I loro sguardi affamati si posano sul mio corpo, le prese sui coltelli ancora più salde e i passi decisi che mi costringono ad avvicinarmi al muro alle mie spalle, l'unica cosa che ci divide è la scrivania che non si faranno problemi ad attraversare per accerchiarmi.

Sono spaventata, il cuore mi batte a mille al sol pensiero di cosa potrebbero farmi.
Ma sono anche incazzata nera per esser così debole.

«Vieni qui, dolcezza.» Ringhia uno di loro e gli altri se la ridono.

In un gesto istintivo, come se fosse qualcun altro a muovere il mio corpo, poggio il piede destro sulla scrivania...
Calciandola e tirandola in aria, vedendola piombare addosso a quello che mi ha chiamata dolcezza e al suo amico al fianco.

Ecco cosa deve scattare nella mia testa per far sì che i miei poter funzionino: devo avere paura.
E devo avere rabbia. Una rabbia feroce che aspetta solo di essere sfogata.

I tre ancora in piedi fissano i loro due compagni che cercano di rialzarsi in preda al dolore, mentre il mio corpo è attraversato da un'eccitante, infinita, scossa elettrica.

«Mi dispiace.» Scrocchio le dita delle mani tra loro: «Questo dolce vi resterà un po' indigesto.»

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Where stories live. Discover now