Il mondo dei morti - Capitolo 12

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Non so quanto tempo sia passato da quando son stata rispedita indietro, nel mondo dei morti il tempo non esiste, siamo fermi in un limbo continuo in cui però siamo liberi di fare ciò che vogliamo, io e Babushka abbiamo deciso di dedicarci a...Beh, la cottura di una zuppa di rape rosse. Gli spiriti non hanno bisogno di nutrirsi, ovviamente ma fingere di farlo a volte ti dà l'illusione di essere ancora vivo. E non è poi così male.

Casa di Babushka è sempre uguale in qualsiasi epoca Klaus decida di farci vivere, anche quando siamo nell'hotel di lusso la stanza della donna è in realtà una piccola abitazione dall'arredamento semplice e in legno, le finestre che danno sul nulla e l'illuminazione scarsa ma sufficiente a rischiarare l'ambiente.
Non è una donna di molte parole, specialmente quando si cucina, ma è una che ascolta molto così inizio a raccontarle tutto quanto in dettaglio, ormai è la mia confidente per eccellenza, mi dice la sua opinione solo quando finisco di parlare di nonna e della sua imminente morte.

«Passato non si cambia, Skuchat» mi rimprovera guardandomi dal basso verso l'alto, ma facendomi sentire piccola piccola. «Conseguenze terribili.»

«Non è detto.» cerco di difendermi anche se in "cuor" mio temo abbia ragione.

Sospira prendendo una rapa ancora da pulire: «Pianta raccolta ormai non cresce più.»

Oggi deve essere la giornata mondiale dei paragoni con le rape rosse: «É un'occasione che non posso farmi sfuggire Babuska, ancora la pianta non è stata raccolta. Mia nonna è viva, posso salvarla e papà non crescerà orfano! Magari andando avanti convincerà i miei a non partire per quella stupida vacanza.»

«Tu non parti, tu non conosci ragazzo.» ovvia allusione a Klaus: «Tua vita felice senza ragazzo? Tu tornata molto triste perché ragazzo ti ha mandata via.» detto ciò riprende a pulire l'ortaggio senza dire altro.

Ora sono io a sospirare mentre mi alzo in piedi, esco di casa per perdermi nella visione delle altre anime che si divertono all'interno del parco sempreverde, chiudo gli occhi, desidero una sigaretta e in meno di un secondo ecco materializzarsi un pacchetto all'interno della mano destra.
Il mondo dei morti ha anche i suoi vantaggi.

Ne accendo una dopo un lungo respiro, dato che finalmente il fumo non può uccidermi potrei anche consumare tutto il pacchetto senza subire conseguenze.
Devo salvare mia nonna, non è detto che così papà e mamma non prenderanno mai quel treno, magari lo faranno lo stesso e io conoscerò comunque Klaus. Ma se dovessimo rimanere bloccati negli anni '60 allora poi...?

«Ah che casino!» sbotto buttando in alto la testa: «Era meglio esplodere con la luna!»

«Non dire sciocchezze.»

Riconosco la voce tuttavia mi giro con stupore: «Ben? Sei stato rimandato indietro anche tu?»

Fa spallucce affiancandomi, perdendosi anch'egli ad osservare le anime spensierate e libere all'interno del parco: «Dopo che ho salvato Ray, si.»

Adesso sono preoccupata davvero: «Che diavolo ha in testa tuo fratello?»

«È Klaus, non lo sapremo mai.»

«Spero solo non combini qualche casino...E se dovesse farlo allora che ci chiamasse in tempo.»

Ben non dice nulla per un po', il tempo di finire la sigaretta che si gira verso la casetta di Babushka: «Zuppa di rape rosse?»

«L'unica e inimitabile.»

«Secondo te perché non riesce a trapassare?»

«Non ne ho idea, forse il suo destino è quello di essere ora e per sempre la nostra cara nonnina russa.»

Ben mi lancia un'occhiata strana, poi scuote la testa iniziando ad incamminarsi verso la casa della donna: «Spero trovi la pace, prima o poi.»

Già, è quello che alla fine speriamo tutti, no?

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon