I fantasmi del cuore - Capitolo 32

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Concludiamo la nostra strage, nessun altro sparo, nessun altro soldato improvvisato. Finalmente siamo rimasti io, i fratelli Hargreeves, Raiden e il gelo pungente che conferma la presenza di Klaus.

«Esci fuori, Raiden.» Diego prende parola per primo senza smettere di rimanere al sicuro attaccato al muro.

Non dobbiamo aspettare molto per sentire dei passi pesanti sulle scale di legno della cantina, passi seguiti da altri più leggeri, quasi degli strascichi.
Ci allontaniamo dal muro e ad armi spianate vediamo Raiden fare la sua apparizione con Klaus legato, il corpo sporco di sangue e segnato dai lividi, brandelli di una maglietta logora, jeans strappati e piedi scalzi.

«Oh, il mio rapitore preferito. Ciao.»

Klaus mi guarda sorridendo e per un istante dimentico tutto quello che abbiamo passato io e i suoi fratelli per ritrovarlo. Deglutisco pesantemente. Mi viene da piangere dalla gioia, tremo appena e la presa sull'arma si fa leggera.
Finalmente, finalmente dopo quattro mesi di ricerche l'ho ritrovato.
Sono così emozionata che non riesco nemmeno a parlare.

Ci pensa Raiden a farmi tornare al presente.
Punta una pistola alla testa di Klaus, le vene del collo sono così grandi e pulsanti da muovere il tatuaggio a forma di fulmine sulla gola.
E tutta la gioia di mezzo secondo fa si trasforma in panico.
Non ho fatto tutta questa strada per vederlo morire.

«Datemi i soldi o lo ammazzo.» Ringhia il capo della banda senza fare troppi complimenti.

Klaus alza gli occhi al cielo per poi chiuderli lentamente, sulle sue labbra si dipinge un sorriso stanco: «Oh si, ti prego. Uccidimi.»

«Non prendermi per il culo, brutto stronzo!» Raiden minaccia di picchiarlo col calcio della pistola e tutto quello che ottiene è una risata isterica da parte del suo prigioniero.

Se non facciamo qualcosa Klaus si farà davvero ammazzare: «Quanto vuoi?» chiedo abbassando il fucile e cercando di restare calma, cosa molto, molto difficile.

«Iniziamo coi due milioni che mi hai promesso, dolcezza.»

Klaus aggrotta le sopracciglia e il suo viso cambia velocemente da beato a stupito: «Cosa? Tu non hai due milioni!»

Io, Diego e Luther alziamo la voce nello stesso momento: «Sta zitto Klaus!»

«Lo sente come mi trattano, signor Raiden? Mi uccida, forza.»

In un gesto plateale, Raiden alza la pistola in aria come a volerci dar tempo di assistere alla morte di Klaus in maniera lenta e dolorosa.

Ma è in questo suo lasso di tempo che Luther si fa avanti colpendolo in pieno petto stile giocatore di football, spingendolo al di là delle scale della cantina. Il bastardo impreca per il primo tratto ma quando il corpo impatta sul terreno non sentiamo più nulla.

«Che capitombolo!» Klaus se la ride mentre il fratello torna in posizione eretta e Diego lo libera dalle corde usando uno dei suoi coltelli.

Porta le mani libere al cielo muovendole un po', chiude gli occhi beato, quando li riapre li poggia su di me: «Rapitore, io...»

Lo abbraccio senza dargli tempo di dire altro.
Non voglio spiegazioni, voglio lui.
Il mio Klaus...
Finalmente ho di nuovo la mia vita tra le braccia.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Where stories live. Discover now