Il mondo dei morti - Capitolo 32

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Tengo la testa di Klaus sulle ginocchia cercando di trasmettergli un po' di energia e farlo riprendere dopo aver letteralmente vomitato suo fratello Ben.

«Come ti senti?» chiedo passando le dita tra i suoi morbidi capelli, sentendo la nostalgia della sensazione che trasmetterebbe questo tocco.

Klaus ha ancora gli occhi chiusi ma dal respiro deduco si sia tranquillizzato un po', non risponde ma abbozza un sorriso, è già qualcosa.

Numero Sei è rimasto in piedi ad osservare l'angolo in cui Cinque e Luther hanno svoltato poco fa, le mani in tasca e sguardo rilassato: «Non ci resta che tornare alla villa.»

«Dopo che Klaus avrà riposato.» ribatto protettiva.

«Non sarebbe così esausto se tu non avessi preso possesso del suo corpo.»

Spalanco gli occhi dipingendo sul viso un sorriso amaro: «Come, come? Adesso sarebbe colpa mia?»

«Due possessioni una dietro l'altra, hai idea di quanta fatica gli costi?»

Che maledetta espressione da saccente, a volte Ben sembra davvero numero Cinque, ho il sospetto che siano veramente parenti: «Forse se tu non fossi stato così egoista lui non sarebbe in queste condizioni, non è me che ha vomitato!»

«Se lui non si fosse autodistrutto negli ultimi vent'anni probabilmente ora avrebbe le forze per materializzare entrambi!»

Mi giro per guardare Klaus e mi odio perché una parte del mio spirito sa benissimo che Ben ha ragione: l'abuso di alcol e droghe non ha di certo aiutato lo sviluppo dei poteri di Numero Quattro. Però ci ha provato a rimanere sobrio, per tre anni non ha toccato un goccio di alcol o assunto nessun tipo di droga, giusto cielo non si è nemmeno fumato una canna o una stupida sigaretta! Forse è anche un po' colpa nostra, che razza di spiriti guida siamo se litighiamo per impossessarci del suo corpo? Dovremmo proteggerlo non peggiorare la sua condizione.

«Ti prego, non dargli colpe.» io conosco il motivo per cui si autodistrugge da quando sei morto. Vorrei continuare ma non glielo dico, ho promesso a Klaus il mio silenzio in una delle rare volte in cui, sdraiati sul morbido materasso dell'Hotel Oblivion, ha confessato i suoi veri sentimenti e i suoi sensi di colpa.
Se solo Ben sapesse...

«Oh smettila di proteggerlo sempre, Val! Sai benissimo che ho perfettamente ragione.»

Roteo gli occhi al cielo girandomi verso di lui, pronta all'ennesimo duello verbale.
Ma quando vedo Ben, i suoi lineamenti diventano sempre più sfumati, bluastri e confusi con i contorni della via che ci circonda. Dal modo in cui ricambia lo sguardo, deduco che sta succedendo la stessa cosa anche a me.

Klaus non riesce più a tenerci in questo mondo, le sue forze stanno svanendo pian piano e si abbandona in quel riposo tanto desiderato.

Riabbasso gli occhi per guardarlo un'ultima volta ma quello che vedo è solo un rigoglioso prato verde.

«No.» ringhio: «Siamo tornati nel mondo dei morti.»

«E chissà quanto ci resteremo.»

Guardo Ben assottigliando lo sguardo, sentendo una strana rabbia montarmi dentro, come mossi in automatico i miei pugni si serrano fino a far sbiancare le nocche, sentendo le unghie entrare dentro la carne.
Adesso abbiamo tutto il tempo per litigare.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora