I fantasmi del cuore - Capitolo 22

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Negli occhi di Diego c'è più rimprovero che preoccupazione, quelli di Luther sono il totale opposto.
Il ragazzone deve avere un cuore tanto grande quanto la sua stazza.
Riesco a lanciare un'occhiata ad entrambi quando Raiden mi costringe a seguirlo al di là della poltrona del suo privé, verso un angolo di discoteca ovviamente non frequentato da gente comune ma colossi umani che lo salutano con riverenza nemmeno fosse un re. Ci sono guardie del corpo ovunque e dubito riuscirei a scappare nel caso in cui dovessi trovarmi nei guai.
Tutta la spavalderia di questa mattina è andata a farsi benedire, confido nel fatto che Diego e Luther in qualche modo mi troveranno e salveranno ma cosa succederà durante l'attesa?
Raiden non parla, è a pochi passi davanti a me e non accenna nulla, nemmeno quando apre una porta nera e fa cenno di accomodarmi come un vero gentiluomo.

«Grazie.» abbozzo un sorriso tirato.

Ho una manciata di secondi per notare che questo sembra tutto fuorché lo studio di un uomo pieno di soldi: è una stanza minuscola e lurida in cui c'è solo una scrivania malandata e una sedia dall'imbottitura sfinita.

«Prego, Valery Lane.»

Mi giro.
Per ritrovarmi una pistola puntata in mezzo agli occhi.

Alzo le mani molto, molto lentamente, esattamente come mi ha insegnato Diego.
Ho paura, questo malato potrebbe sparare da un momento all'altro aprendomi la faccia...E allora arrivederci e grazie.

Devo cercare di stare calma (più facile a dirsi che a farsi col cuore che va a mille e le gambe che tremano) farlo parlare, scoprire come sa il mio nome, prendere tempo nella speranza che Diego o Luther vengano a darmi man forte.

«Credevi davvero che fossi così stupido?» inizia Raiden rimanendo fermo, la pistola sempre serrata in mano: «Non si diventa signori del crimine senza conoscere i propri nemici.»

Prendo coraggio dopo un respiro che sembra infinito: «Non sono tua nemica, sto solo cercando una persona e so che tu hai avuto contatti con lui.»

«Sei la puttana di Klaus Hargreeves, lo so.»

Ammetto: lo facevo decisamente più stupido.

«Sai quanta gente pagherebbe per il suo cadavere? Potrei aggiungerti come piccolo bonus e alzare la posta.»

Tira indietro il cane della pistola, l'indice pericolosamente vicino al grilletto.

«Per adesso ti lascio qui.»

Senza staccare l'arma dal viso, chiude la porta e una serie di rumori metallici mi fa capire che ha chiuso a chiave con parecchi giri e probabilmente anche dei chiavistelli.
Mi ricordo di respirare solo quando mi rendo conto di esser nuovamente sola.

«Ben?» chiamo subito guardandomi attorno, anche se la stanza è grande quanto il bagno di casa mia. «Ben?» possibile che non c'è mai quando serve?! «BEN!»

In trappola da sola, nelle mani di un criminale assassino.

E per la prima volta dopo quattro mesi, dentro di me nasce un seme amaro.
Vale davvero la pena rischiare la vita per Klaus?

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Where stories live. Discover now