Il mondo dei morti - Capitolo 23

193 15 8
                                    

Quando riapro gli occhi mi sento più stordita che mai, d'istinto porto la mano destra alla fronte lamentandomi un po', nel mettermi in posizione seduta mi accorgo di non essere più rannicchiata a terra ma su un morbido materasso singolo. Sono ancora nella piccola camera da letto di Babuska, sopra al comodino accanto al letto trovo una tazza di thè fumante.

E nonostante tutta la rabbia, la frustrazione e la tristezza che sto covando dentro mi viene da sorridere con una punta di dolcezza, quando entrambe eravamo ancora in vita, mamma mi metteva sempre una tazza di thè caldo sopra al comodino quando sentiva che c'era qualcosa che non andava.
Sono solo premure dell'istinto materno o è stata la mia mente a proiettare la tazza? Non lo so, fatto sta che è abbastanza piacevole percepire il suo calore tra le mani.

«Ben svegliata.» Babuska entra in camera con la solita camminata un po' claudicante, con non poca fatica si siede ai piedi del letto: «Tu hai dormito due giorni.»

Spalanco gli occhi, questa proprio non me l'aspettavo: «Due giorni?»

«Ragazzo ha fatto bene a mandarti indietro, eri sfinita. Tu ragazza forte Skuchat ma non esagerare o rischi di svanire.»

Lo so, conosco bene il rischio ma...

«Ragazzo ti è venuto a trovare.»

«Klaus è stato qui?»

L'anziana russa annuisce: «Preoccupato per te, ha detto che deve raccontarti tante cose.» si acquatta un po' mettendo una mano accanto la bocca, come a voler nascondere quello che sta per dire: «Lui e altro ragazzo hanno scoperto un nuovo potere mentre erano a parlare con il padre.»

No ok, troppe informazioni. Scuoto la testa dopo aver chiuso gli occhi e facendo attenzione a non rovesciare il thé: «Aspetta, come padre? Hanno trovato il signor Hargreeves?»

«Ragazzo non ha detto molto, entrava qui in camera e usciva.»

«Non ha nemmeno accennato a questo nuovo potere?»

«Basta domande, tu riposa.» ordina Babuska alzandosi dal letto per venirmi accanto a rimboccarmi le coperte, non è poi così male riavere una presenza materna accanto: «Ragazzo non torna se tu non in forze. E bevi tuo thè.» l'ultima frase suona come un ordine.

Solo ora osservo l'interno della tazza, è una bevanda rossastra dal bordo giallognolo: «Non sono rape rosse, vero?» chiedo senza nascondere un pizzico di timore.

La nonnina sbuffa scuotendo la testa, incrocia le braccia: «Giovani d'oggi tutti viziati, ai miei tempi o questo o questo, altrimenti la morte.»

«Beh tecnicamente io sarei già morta.» ma dato che temo che lo sguardo di Babuska possa incenerirmi da un momento all'altro, decido di prender coraggio e poggio le labbra sopra la bevanda ormai non più bollente.

A dispetto di quello che credevo, il sapore è meraviglioso: dolce all'inizio e aspro alla fine così da lasciare la bocca pulita e senza dare la pessima sensazione di eccessiva dolcezza sul palato.

«Lamponi e limone.» Babuska prende la tazzina vuota con delicatezza: «Non fermarti mai alle apparenze, Skuchat.»

E dopo questa perla di saggezza rimango sola coi miei pensieri.

Klaus Trilogy - The Umbrella Academy fanfiction - Alice Gerini -Where stories live. Discover now