Capitolo 2

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Protagonista della gif: Travis Harris

⚠️IMPORTANTE⚠️
Questo messaggio lo scrive l'autrice dal 2023:
questa è la mia prima storia, l'ho scritta a settembre 2021. Ero alle prime armi, quindi se trovate degli errori nei primi venti capitoli, chiedo venia, ma ripeto è la mia prima storia. Se andate a leggere le storie dopo (Prohibited, Unforgettable e Deadly Love) capirete già come la mi scrittura si sia evoluta.
Dal capitolo 20 in poi, HOF migliorerà.
Scusate ancora, ci tenevo solo a precisarlo.
Buona lettura🤍

TRAVIS'S POV:

La luce fioca della mattina mi costringe a svegliarmi. Apro gli occhi e noto di essere nel mio letto, non so neanche come ci sono arrivato a dire la verità, ieri mi sono sbronzato così tanto da dimenticarmi tutto.

Allungo il braccio verso destra e capisco di non essere solo, alzo lo sguardo e vedo che distesa nel mio letto c'è una bionda coperta solo dal lenzuolo bianco.

Merda, mi sono ubriacato cosi tanto da essermela scopata nella mia stanza, io non faccio entrare nessuno nella mia stanza. Dovrò lavare le lenzuola subito e buttarla via da qui.

Ma come diavolo si chiama? Sono una frana con i nomi, non li ricordo mai di queste che aprono le gambe come se fossero le porte di un supermercato.

«Mhh» mugugna la bionda accanto a me. Si sta svegliando. Mi devo inventare una scusa subito per liquidarla, ma non mi viene nulla in mente.

«Buongiorno.» la sua voce è stridula e un sorriso le è spuntato sul volto. Dio che si aspetta? Coccole? Non sono fatta per ste cose.

Mi porto i capelli all'indietro sistemandoli e con una spinta mi alzo dal letto, raccolgo tutte le sue cose e le do in mano alle sue mentre lei mi guarda confusa.

«Buongiorno splendore, senti è stato bello anche per me.» bugia, non ricordo un cazzo e per lo più è brutta, ma alle donne piace quando un uomo elogia il loro viso di mattina.
«Ma ora è meglio se vai.» le prendo un polso facendola alzare.
«M-ma aspetta...pensavo che n-noi...» balbetta incredula.
«Pensavi male, adesso devi proprio andare.» la butto fuori camera mia chiudendomi a chiave. Se avessi avuto una fotocamera avrei immortalato la sua faccia, a dir poco esilarante.

«Stronzo!» urla battendo un colpo alla porta. Mi aspettavo peggio, faccio spallucce e vado a fare una delle mie docce calde.

L'acqua calda mi picchietta sulle cicatrici coperte dai tatuaggi, sono pieno di inchiostro nero perché quelle ferite portano a galla ricordi spiacevoli che purtroppo nonostante i tatuaggi riaffiorano sempre.

Mi passo il bagnoschiuma al talco sulle cicatrici che ho su vari parti del corpo ogni mattina, le sfrego forte convinto che possano sparire da un momento all'altro e farmi dimenticare tutte le cose che ho passato, tutte le cose che quel mostro mi ha fatto passare, ma non scompaiono....non lo fanno mai.

Esco dalla doccia e prendo dal mio armadio un jeans nero, la maglietta del medesimo colore e indosso il mio immancabile giubbotto di pelle.

Esco dalla stanza e scendo dalle scale in cucina dove James e Brian stanno facendo colazione. Vivo in una confraternita composta da sei persone escluso me, se non fosse che paghiamo una domestica per pulire questa casa sarebbe un porcile.

«Non si saluta stronzo?» mi rimpovera Brian ruttando. Lo ignoro e mi verso su una tazza del latte freddo. Non voglio rotture di palle di prima mattina

«Potevi trattarla meglio la bionda che hai scopato ieri.» dice James, in realtà non gliene fotte nulla di lei.
«Potevo scoparmela anche io» ecco, questa ne è la prova, a lui non frega nulla di nessuno e se s'interessa a qualcuno è solo per un secondo scopo niente di più.

Heart on fireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora