Capitolo 25

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Protagonista della foto: Marlene Prise

🔞🔞

MARLENE'S POV:

Sono seduta su questi sedili posteriori da più di mezz'ora, da quando James mi ha portata via dalla pista sotto ordine di Travis.

Ma chi si crede di essere?

Sembro una bambina in questo momento: tengo il broncio e ho le braccia conserte. James mi sta fissando dallo specchietto retrovisore mentre tamburella le dita sul volante e aspetta anche lui nervoso.

«Se sei così nervoso perché non vai da loro?» chiedo d'un tratto spezzando il silenzio assordante.
Lui mi fissa ancora prima di replicare «Perché se penso solo per un secondo di lasciarti qua sola Travis mi taglia il pisello e Prise... io adoro il mio pisello.» esordisce alla fine.

In un altro momento potrei scoppiare a ridere ma questo non è il tempo ne il luogo adatto. Ma la sua frase allo stesso tempo mi lascia attonita per qualche secondo, perché mai dovrebbe preoccuparsi così tanto? Non siamo niente io e lui.

«Perché? Tra me e lui non c'è nulla, non vedo perché si preoccupa tanto.» scrollo le spalle sbuffando. Lui si volta verso la mia direzione di scatto «Tu non conosci Travis, lui ha questa strana protezione per le donne e soprattutto per le sue sorelle.» spiega con naturalezza.

«E io c'entro per quale motivo?» inarco un sopracciglio confusa.
«Sei una donna?» chiede quasi divertito, io ovviamente annuisco prontamente.
«Ecco perché. E poi Travis ha protezione e preoccupazione per te che non hai mai avuto con nessuno..» spiega.

Quella frase mi fa perdere un battito, e se Travis tenesse davvero a me?

«Capisco, ma io non ho bisogno di nessuna protezione. Sono una donna si ma so cavarmela benissimo da sola.» faccio spallucce e lo guardo seria.
«E allora perché i tuoi fratelli ti stanno addosso tipo avvoltoii?» domanda curioso.
«Perché sono i miei fratelli e per natura mi proteggono anche se io so farlo da sola.» spiego. Non so neanche io perché sto avendo questa conversazione proprio con James Nelson ma è l'unica cosa da fare per ammazzare il tempo.

Lui si limita ad annuire e si volta di nuovo a fissare il parabrezza di fronte a sè aspettando che qualcuno si faccia vedere. In questo momento si sentirà inutile per non essere là con i suoi amici ad aiutarli per qualsiasi cosa e soprattutto inutile per fare balia a me.

Poi una domanda che mi balena in testa da quando quel tizio si è presentato esce dalle mie labbra: «Chi è quello?»

James per un secondo non risponde, preso sicuramente da mille pensieri, poi si volta verso di me: «Mh?» mugugna. Capisco che non mi stava ascoltando e gli pongo di nuovo la stessa domanda.

«Ah dici quello? Meglio che tu non lo sappia Prise.» sibila infine.

Questo non fa altro che aumentare la mia curiosità ma quando sto per fare un'ennesima domanda due sagome possenti si fanno spazio verso l'oscurità della notte. Intravedo subito nel buio gli occhi smerlando di Travis e per un attimo sento che siano posati su di me ma poi ricordo a me stessa che è impossibile dato che sono dentro una macchina avvolta nel buio più totale.

Brian apre di scatto lo sportello davanti sedendosi nel sedile accanto a quello del guidatore mentre Travis si siede accanto a me dietro.

Ha uno sguardo corrucciato e teso segno che è incazzato, da un colpetto al sedile di James e quest'ultimo parte sgommando.

«Cazzo...» borbotta d'un tratto Brian passandosi la mano tra i capelli.
«Che diavolo è successo con Reed?» domanda James senza staccare gli occhi dalla strada.

Heart on fireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora