Capitolo 34

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MARLENE'S POV:

Non sono una persona a cui piace cacciarsi nei guai, al dire il vero. La mia vita per il cinquanta per cento del tempo è stata un casino, e i guai, pur scappando, mi hanno sempre preso.

Ci finisco sempre, sono una calamita per loro.

Ora in questo preciso momento, sto cercando una soluzione per scappare proprio da loro, dai miei guai.

L'unica cosa che non capisco delle donne, essendo anche io una di loro, è perché c'è sempre questa continua lotta, questa invidia e questo rancore.

Io credo che tra donne ci dobbiamo supportare, soprattutto in un mondo fatto interamente per uomini, in un mondo in cui il maschilismo regna sovrano.

Invece noi ci rifiutiamo, siamo sempre una contro l'altra, a puntarci il dito contro e ad umiliarci.

E pensare che proprio quella che potrebbe essere umiliata da un momento all'altro sono io.

Probabilmente ho esagerato rompendo il telefono di Amanda, considerando il fatto che, avrà altre copie nel suo pc e che le basterebbe un clic per mettere a repentaglio il mio futuro e la mia reputazione.

Non pensavo che una donna potesse arrivare a tanto contro un'altra donna. Io personalmente non lo farei mai, ma con qualsiasi persona, neanche il mio peggior nemico. È questione di principio e sopratutto educazione, che tra l'altro mi sono dovuta insegnare da sola dato che i miei genitori non sono stati buoni in niente.

Alla fine che le ho fatto di male? È sempre stata lei la stronza con me, pensava che magari ad ogni sua provocazione le avrei calato la testa e fatta mettermi i piedi in testa? Perché questo non succederà mai, neanche in un mondo parallelo, è già successo per troppo tempo con mio padre, non succederà con qualcun altro.

Leighton è più di tre ore che sta rivedendo il piano d'attacco. È parecchio nervosa, anche perché se Amanda ci trova là, sono problemi.

Ma nella vita chi non risica non rosica, no?

«Quindi tu sei sicura sicura di farlo?» mi domanda Leighton guardandomi dritto negli occhi.
«Leigh, che alternativa ho? Anche in questo preciso momento potrei essere sui cellulari di tutti.» sbuffo spostando i capelli all'indietro.
«Ci sono dei rischi però.» mi avverte lei avvicinandosi a me.
«Anche senza fare niente ci sono i rischi, proprio dietro l'angolo.» replico stizzita. Lei non risponde subito, sospira pesantemente e annuisce.
«Lo faccio solo perché sei la mia migliore amica e qualsiasi cosa fai tu, la faccio anche io.» risponde poggiandomi due mani ai lati delle mie braccia e forzando di un sorriso gentile.
«Grazie, sei unica...» sorrido prendendole le mani e stringendole nelle mie.

Il bene che le voglio è inspiegabile, davvero troppo.
È stupendo il fatto che io possa sempre contare sul suo aiuto, che se ho bisogno mi basta alzare il telefono e trovare la sua voce da pura pazza isterica rispondere e aiutarmi. È la sorella che non ho avuto e io non potrei essere più grata di così nell'averla trovata.

Cresciute insieme, niente mai ci separerà, io con lei e lei con me.

«Noi insieme lo siamo.» mi corregge appoggiando la testa contro la mia.
«Quindi quando lo facciamo?» domando successivamente.
«Sta sera alle nove, lei a quell'ora già sarà andata al Blackfriar.»
«E tu come fai a saperlo?» aggrotto le sopracciglia per la sua informazione privata.
«Perché da quando mi hai detto che ti ha ricattata, l'ho monitorata insieme a Declan e abbiamo captato ogni suo spostamento.» risponde fiera di se con un sorriso a trentadue denti.
«E lei va ogni sera al Blackfriar alle nove?»
«Ogni singola sera.» conferma sorridente. Mi viene quasi da ridere per vedere quanto è fiera di quello che ha fatto. «È monotona lo so, ma cosa ti aspettavi da una come lei?»

Heart on fireOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz