Capitolo 42

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MARLENE'S POV:

Il natale finalmente è arrivato anche a Berkeley.
L'atmosfera natalizia è la mia preferita, però non sempre è stato così. Per metà della mia vita mi ha portato solo tristezza, dolore e angoscia. Vedere i miei compagni di scuola, circondati da regali e d'amore familiare faceva salire in me una certa tristezza. L'unica cosa che ricevevo io erano botte. Non capivo perché tanto odio nei miei confronti, ero una semplice bambina con una treccia castana lungo la schiena, fatta in modo disordinato da Micheal che si prendeva cura di me. Il mio viso limpido era contornato solo da infelicità e malinconia, qualche livido copriva le mie piccole braccia e gli occhi erano assenti.

Ma quando poi penso ai Natali passati a casa di mia nonna, in quelle quattro mura strette in cui a malapena ci entravano tutti mi scoppia il cuore dal petto. Quel piccolo alberello nel salone strapieno di palline di colori diversi era così bello che era un peccato smontarlo la sera del sei gennaio.

Ora basta che io mi affacci dalla finestra della mia camera del college per respirare a pieni polmoni l'aria frizzantina del venticinque dicembre. Le strade gelide sono circondate dalla neve bianca e soffice che ieri sera è caduta sull'asfalto.

Nel campus regna il silenzio più totale. Metà degli studenti sono tornati nelle loro case per rivedere i parenti. Al dormitorio saremmo rimasti quattro gatti.

Io e Leighton ci stiamo preparando per andare a casa di mia nonna. Non vedo l'ora di arrivare là e mangiare la lasagna che prepara ad ogni Natale. Mio nonno era italiano, quindi lui le ha insegnato molte ricette della cucina italiana.

È passata una settimana da quando sono andata in quella collina con Travis. Una settimana in cui entrambi siamo stati impegnati e non ci siamo neanche sentiti. Non che mi aspettavo chissà cosa dopo quella notte passata insieme, ma il pensiero di un suo messaggio mi era passato per la mente.
Io sono andata tutti i giorni a lezione e poi sono tornata a casa a studiare, mentre Travis è mancato a metà delle lezioni e so che è andata molto spesso in palestra ad allenarsi. Avevo sentito Brian dirlo a James mentre eravamo in fila in mensa.
Inutile dire che non appena Brian mi ha visto, mi ha chiesto spassionatamente: «Principessa, come va?»
Avevo sorriso involontariamente, se prima Brian non mi stava simpatico dopo Miami mi sono ricreduta. Lui è uno di quelli che nasconde il proprio dolore facendo credere agli altri che è forte, ma quando in realtà, non è così.

Inoltre, da quando mi ha dato quei consigli ed è stato gentile, non riesco più a vederlo male.
James d'altro canto non sono mai riuscita a pensare male di lui. È sempre stato quello più espansivo e burlone dei due, con le sue solite battute stupide e qualche frase che ti strappa un sorriso.

Tre scemi che si completano insieme. Questi sono loro tre.

Da quando mi sono svegliata ho impostato il telefono con la suoneria. Aspetto che trilli per trovarmi sullo schermo un "Buon Natale del cazzo ragazzina."

Probabilmente perché amo illudermi, alla fine so bene che non mi arriverà nessun messaggio. Non si è fatto sentire per una settimana intera, perché dovrebbe ora? Solo perché è Natale?

Riprenditi Marlene...

«Marl ma hai visto la mia gonna bordeaux?» mi urla Leighton dalla nostra stanza mentre io sono intenta a farmi la linea dell'eye-liner, distraendomi così dai miei pensieri.
«Prova a vedere nel mio cassetto in basso a sinistra.» le urlo di rimando io.
Continuo a passarmi l'eye-liner e appena ho tracciato una linea decente, passo al mascara.
«Trovata!» esclama la mia amica. «Ma tra quanto passano i miei fratelli?» domando io.
«Mh...» guarda l'orologio prima di continuare «Tra dieci minuti.»
Strabuzzo gli occhi sporcandomi le palpebre con il mascara. «Cazzo! Devo sbrigarmi.»
«Per una volta tu sei in ritardo e io in anticipo. Grandioso!» ridacchia Leighton. Poi si avvicina al bagno  e compie un giro su stessa facendo volteggiare la gonna pomposa. «Come sono?» chiede sorridendo. Indossa una gonna bordeaux semplice con una maglietta nera con lo scollo a V, dei collant velati neri e delle scarpe con il tacco non troppo alte. Ha i capelli lisci piastrati e il trucco ben definito.
«Wow! Sei bellissima!» la guardo da testa a piedi e non mento, è di una bellezza disarmante.

Heart on fireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora