Capitolo 23

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Protagonista della gif: Max Prise

TRAVIS'S POV:

Ho scopato con Marlene.
Cazzo, come ho potuto farmi sfuggire questa situazione dalle mani?
La verità è che sono troppo incoerente con lei, la mattina la mando via e poi la sera me la scopo.

La vera domanda ora è: che cazzo si aspetta lei da me? Perché per me, a parte del buon sesso non c'è nulla.
Non sono fatto per le relazioni, ne per cazzate del genere. L'amore per me non esiste e la ragazzina qui accanto, nuda e coperta solo dal mio lenzuolo bianco, non la pensa come me.
Tutte quelle storie che si legge le hanno fottuto il cervello.

La guardo avvolta in quel lenzuola. È distesa a pancia sotto, il lenzuolo le arriva fino alla vita lasciando scoperte le fossette di venere che ha sul fondoschiena, la schiena segue perfettamente una linea, ha la faccia poggiata sul cuscino e una mano chiusa a pugno accanto alla bocca. Sembra rilassata ed è bella, cazzo se lo è.

Se penso che ieri godeva ad ogni mio tocco mi viene duro all'instante.

Cosa cazzo le dico appena si sveglia?

Senza fare rumore sposto il lenzuolo e mi metto seduto al bordo del letto. Sfrego la faccia con i palmi della mano e penso.

Se solo questa bambina del cazzo mi avesse fermato...

Chi cazzo voglio prendere in giro? Volevo averla sotto me da quando ho posato gli occhi sul suo bel culo e l'avrei stuzzicata fin quando non fosse stata mia e ora che lo è stata, che cazzo faccio?

Mi alzo dal letto e ancora nudo mi vado a chiudere in bagno, ho bisogno di una doccia per pensare.

Ieri mi ha raccontato una parte del suo passato. Sapevo che i Prise avessero avuto un passato di merda e che ormai erano rimasti solo loro sette ma, cazzo non sapevo che era questo il motivo.

Ora capisco anche perché la tengono in una bolla di cristallo. Esattamente come faccio io con Adelaide e Avril.

Quando quella ragazzina del cazzo mi ha fatto vedere quelle cicatrici, diverse emozioni contrastanti mi sono scaturite dentro. È una rabbia verso quell'uomo che le ha lasciato quei segni.

Sotto il getto d'acqua poggio una mano sulle mattonelle fredde, con il capo abbassato lascio che quell'acqua mi rinfreschi la testa.

Ma non succede, la mia testa fa più rumore. Passo il bagnoschiuma su quelle cicatrici, fino a sfregarle, fino a cercare di farle sparire. Ieri voleva persino toccarle, ma nessuno, neanche lei deve provarci.
Non voglio. Solo io.

Sbatto una mano sul muro e ringhio infastidito. Esco dalla doccia avvolgendo la mia vita in un asciugamano e mi guardo allo specchio poggiando le mani ai lati del lavandino.

«Coglione.» ringhio al mio riflesso. Poi vedo i segni di lotta di sabato sera. Quei coglioni al Blackfriar non erano come gli altri, erano bravi. Ci hanno saputo fronteggiare.

Hanno detto una cosa strana a me. Uno di loro, il più grosso prima di andarsene ha sputato a terra e guardandomi dritto negli occhi ha pronunciato: «Ah Harris, ho un messaggio per te da un vecchio amico: guardati le spalle e ci vediamo presto.» detto questo mi ha fatto l'occhiolino facendo una risata malefica, stavo per andare a pestarlo di nuovo, sta volta fino a farlo finire in ospedale ma Brian e James mi hanno fermato bloccandomi dalle spalle.

Che cazzo voleva dire? Chi è questo vecchio amico? So perfettamente che era un allusione ad un nemico a cui ho fatto un torto, ma chi?

Nessuno mi minaccia.

E dopo questo tutto passa in secondo piano, anche la ragazzina che dorme beatamente là dentro. Devo risolvere prima questa merda di situazione e poi penso alle cose superficiali.

Heart on fireWhere stories live. Discover now