Capitolo 21

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Protagonisti della foto: Travis&Marlene

TRAVIS'S POV:

Siamo nel mio letto così tanto vicini che riesco a sentire il battito irregolare del suo cuore. Indossa la mia felpa e le sue gambe nude sono scoperte, non lasciando spazio alla mia immaginazione.

D'istinto porto una mano sulla sua caviglia e con le dita le accarezzo lentamente la carne nuda. Sotto le mie dita sento la sua pelle rabbrividire al mio tocco.

E pensare che non sto facendo niente di che. Immagino solo cosa potrebbe fare se decidessi di prenderla davvero come voglio io.

Salgo piano piano verso le sue cosce, di cui vorrei stare in mezzo e scosto la mia felpa che indossa lasciando la visuale ad un altro po' di pelle nuda.

La sto solo toccando e il mio amico là sotto si è già svegliato. Dio Travis, riprenditi!

«Travis...» sussurra lei quando arrivo all'inizio della sua coscia con le mie mani.
«Si?»
«Avevi detto che dovevamo solo dormire...»
«Dovresti imparare che non sempre faccio quello che dico Belle...» ed è vero cazzo. Mi ero promesso di non toccarla nemmeno con un dito ma appena sono uscito dalla doccia la visione del suo bel faccino e del suo corpo da paura sotto la mia felpa mi hanno mandato in tilt il cervello. Voglio dire, sono pur sempre un maschio io.

È mezza struccata dato che tutti i prodotti che aveva prima in viso ormai si sono sciolti del tutto, ha solo un filo di mascara che neanche si nota.

«Se alzo questa felpa quindi sei completamente nuda. Niente male...» commento maliziosamente. Potrei giurare di aver visto le sue guance colorarsi di rosso nonostante il buio.
«Cosa vuoi fare Harris? Sedurmi con questi
giochetti'?» mima le virgolette in giochetti e io sospiro profondamente.
«E tu cosa vuoi che faccia Belle? Vuoi essere sedotta da me?» rigiro il discorso aggiungendo nel mio tono un po' di sensualità. La mia mano poi viaggia ancora più sopra fino a toccare il tessuto delle sue mutande. La sento sussultare subito a quel tocco ma non si scansa. Si sta ferma con le labbra schiuse e il respiro che si fa ogni secondo di più molto profondo.

«Smettila di chiamarmi Belle.» cambia discorso assumendo un tono serio.
«Perché no... Belle? È quello che sei, cerchi redenzione in una bestia come me esattamente come faceva lei.» spiego compiendo dei cerchietti con il pollice sulla sua pancia piatta.
«Continui sempre a dire che sei la bestia della situazione ma non hai mai fatto nulla per dimostrare di esserlo.»
«Allora ritieniti fortunata ragazzina. Sono sicuro che scapperesti subito di corsa. Ho una bella merda qua.» dico toccandomi la tempia.

«Tu non lo capisci vero?» la sua risata si fa amara d'un tratto. «Tu non lo capisci che io non sono come le altre.» continua
Accenno un sorriso sghembo: «Fidati, se avessi creduto solo per un secondo che tu fossi come le altre allora in questo momento staresti urlando il mio nome dal piacere.»

Lei però fa una cosa inaspettata. Si scosta dalla mia presa e si mette a cavalcioni su di me. Esattamente sopra la mia erezione. Riesco a sentire le sue mutandine a contatto con i miei boxer.

Che diamine vuole fare?

«Marlene.» dico serio guardandola. Lei si abbassa di colpo e avvicina la mano alla lampada sul mio comodino accendendola e dandomi la visione del suo viso rosato e dei suoi capelli ondulati che le ricadono sulle spalle. Le sue piccole mani si posano sui miei addominali e li accarezza lentamente.

Giuro che potrei impazzire.

«Che stai facendo?» domando serio.
«Di che parli?» chiede facendo la finta tonta e ammiccando un sorriso sghembo.

Heart on fireTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang