Capitolo 56 (PARTE DUE)

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TRAVIS' POV:

Siamo arrivati da più di due ore al palasport dove si svolgerà il campionato. Manca poco e dovrò sfidare Luois Kendall. Un inglese altro due metri di grosse stazze.

Rocky sembra stare più in ansia di me dato che suda come se ci fossero quaranta gradi e fa avanti e indietro per lo spogliatoio.

«Okay, ragazzo, manca poco e risalirai su quel ring. Mi raccomando, fallo nuovo a quel tizio.» si asciuga con una tovaglia le gocce di sudore che gli ricadono sulla fronte e mi guarda come se non capisse la mia tranquillità.

«Stai calmo, Rocky, ho la situazione sotto controllo.» lo rassicuro io tranquillo.
«Cioè fammi capire non hai nemmeno un po' di ansia?» domanda alzando un angolo del sopracciglio. Io faccio spallucce e scuoto il capo.

«Perché dovrei? So che vincerò là sopra.» guardo l'orologio appeso al muro e noto che mancano due minuti esatti. Stringo tra le dita affusolate il portachiavi a forma di guantone che Marlene mi ha dato prima di entrare nello spogliatoio. Mi ha raccontato che l'ha comprato a Miami e che voleva darmelo in prossimità del campionato, infatti così è stato. Questa sarà il mio portafortuna.

Lo riposo dentro il mio borsone e prendo i miei guantoni che prima ho usato per battere un ragazzo francese e li infilo.

«Vorrei davvero aver avuto il tuo autocontrollo quando da giovane combattevo.» fa appello ai suoi ricordi e io ridacchio. «Sono solo sicuro delle mie capacità.» detto questo mi incammino verso la porta dello spogliatoio dopo aver acchiappato la mia borraccia piena di acqua e averne bevuto un grande sorso.

Esco fuori seguito da Rocky che blatera parole senza senso a cui non sto prestando attenzione. Sono concentrato solo su un obiettivo: battere l'avversario.

Appena supero il corridoio che porta al ring comincio a vedere moltissima gente seduta sugli spalti che non vedono l'ora di vedere sangue versare.

Quando arrivo quasi alla pedana le persone cominciano ad acclamare il mio nome e alzarsi urlando parole di accoglimento. La maggior parte fa il tifo per me.

Ma tra la folla gli unici occhi che voglio incontrare sono quelli della mia ragazza. È strano dirlo, ma finalmente posso affermare che Marlene sia la mia ragazza.

Non appena incontro il suo sguardo noto che lei alza la mano per salutarmi e mandarmi un bacio volante. Ora si che posso combattere.
Le faccio l'occhiolino e dopo salgo sul ring.

La tensione è alle stelle. Riesco a vedere dall'altro angolo del quadrato Luois. È stanco, perché ha battuto nemmeno dieci minuti fa l'altro concorrente.
Questo segna un punto a mio favore dato che sarà senza forze.

Si asciuga il sudore con il dorso della mano e si affretta ad indossare i guantoni senza smettere di fissarmi. Il suo allenatore gli dice qualcosa all'orecchio e lui annuisce prontamente.

Sembra sicuro di sè, ma non sa con chi ha a che fare.

«Non ti dico nulla, sai già cosa fare. Mi raccomando.» queste sono le uniche parole che Rocky pronuncia prima che il presentatore prenda il microfono e annuncia i nomi dei sfidanti: ovvero il mio e quello di Luois.

«Accogliamo con un grande applauso Travis Harris, gente!» la sua voce la sento ovattata, perché intorno a me stanno cominciando a sparire le persone, i rumori si fanno lontani e le emozioni amplificate.

L'unica cosa che vedo sono gli occhi di Luois e il ring. Sento il presentatore dire qualcosa, ma non capisco cosa. Sento la gente urlare, ma non so cosa dica. So solo che devo vincere.

Quando il campanello che segna l'inizio del combattimento trilla, mi affretto a sferrare un montante a Luois che lo schiva prontamente. Ci giriamo attorno come avvoltoi tenendo i piedi nella giusta pozione. Lui si lecca le labbra umide di sudore e scrocchia il collo guardandomi male.
Se pensa di intimidirmi si sbaglia di grosso.

Heart on fireUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum