Capitolo 24

87.8K 1.9K 2.3K
                                    

Protagonista della gif: Travis Harris

TRAVIS'S POV:

«Sta sera sei in pista Harris.» il coglione di Austin Lopez mi ha svegliato così sta mattina. Sono solo le nove di mattina e io non capisco veramente niente.
«Cazzo proprio alle nove di mattina me lo dovevi dire Lopez?» sbotto infastidito. Avevo persino staccato la sveglia per dormire di più.

Mi passo una mano sulla fronte e ispiro profondamente, perché devono sempre tutti farmi incazzare?

«Oggi incasserai un bel po' di verdoni se vinci, quindi datti da fare Harris.» cambia discorso raccomandandomi.
«Dimmi Lopez, ho mai perso?» accenno un sorriso arrogante. Lo sento respirare dall'altra parte del telefono «C'è sempre una prima volta.»
«Non per me. Io vinco, sempre e comunque.» assesto serio.

«Sarà meglio per te. C'è un nuovo arrivato oggi.»
«Chi è?» chiedo alzandomi dal letto.
«Non si sa il nome. È anonimo.» spiega
«Mh. Si fa desiderare.» borbotto pensando a chi potrebbe essere. «Ora vado Harris, sta sera alle dieci, non un minuto dopo.»
«Certo certo...» detto ciò attacco la chiamata e scendo a farmi un caffè. Ne ho estremamente bisogno.

Quando scendo per fortuna regna il silenzio in casa, tutti dormono segno che per colpa di quattro birre al Blackfriar sono tutti morti.

Stranamente la sera prima ho visto la ragazzina in quel pub, di solito non viene mai. Era con Leighton e due ragazzi, mi pare che uno era proprio il fratellastro di Brian, credo si chiami Jacob o Jason, in realtà non lo so e non me ne fotte un cazzo. Ma la ragazzina con grande stupore mi ha ignorato tutta la sera nonostante sapessi che più volte mi cercava con la sguardo. La beccavo certe volte che mi fissava, soprattutto quando mi sono chiuso nel bagno de pub con Amanda per uno dei suoi servizietti squisiti.

Ci è voluto un po' prima che Amanda smettesse di fare la gelosa, ho dovuto ignorarla per farle capire il suo posto in questa situazione. Io e lei non saremmo mai niente se la sta bene allora okay altrimenti per me se ne può andare a fanculo.

Preparo del caffè con la macchinetta e aspetto che il bicchiere si riempi, nello stesso momento sento dei passi pesanti avvicinarsi.

«Buongiorno.» la voce rauca di Brian riecheggia in cucina. Gli faccio un cenno con la testa e lui si siede nello sgabello.
«Me ne fai uno?» chiede riferendosi al caffè.
«Tu non hai le mani?» inarco un sopracciglio. Perché non se lo fa da solo?
«Eh dai Trav, sempre lo stronzo fai?» sbuffa alzandosi per fare il caffè. Faccio spallucce e mi siedo nello sgabello.
«Sta sera sono in pista. Ci siete?» sorseggio la bevanda calda e lo guardo di sottecchi.
«Ovvio. Poi festa?»
Annuisco e lui si siede accanto a me.
«Che facciamo con quelli che ci hanno minacciato?» domanda curiosa Brian mescolando il caffè.
«Che vuoi fare? Aspettiamo che facciano la prima mossa.» lui non dice nulla, si limita pensieroso a guardarmi.

Restiamo in silenzio e quando finisco io mi alzo dallo sgabello e decido di andare a preparami per fare una corsetta. Sta volta per davvero.

Salgo le scale e non appena arrivò in camera m'infilo sotto il getto d'acqua. Insapono e sfrego le mie cicatrici come rito di ogni giorno.

'Non se ne andranno Travis, Smettila.' sento la voce del mio subconscio.
Pensa che non lo sappia? Lo so che non andranno via ma se magari ogni giorno, tutte le volte, tutte le docce le sfrego potranno essere meno visibili.

In un secondo i ricordi della notte passata con la ragazzina ritorno a fiorire, lei che voleva toccarmele e sfiorarle e io che le blocco i polsi perché non volevo, non voglio neanche ora. Sono una cosa mia e nessuno deve pensare solo minimamente di poggiare le dita.

Heart on fireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora