.Capitolo 1.

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Non era stata una scelta casuale quella di Marcus e Lawrence per quanto riguardava la nuova scuola.
Max aveva frequentato il liceo classico, e ciò non era cambiato nel nuovo istituto, era solo un ambiente più controllato.

La scuola era un rinomato liceo privato, non di quelli per figli di papà o simili, solo più chiuso e protetto, dove vi era un maggiore controllo e supervisione dei singoli ragazzi e dei loro progressi e necessità, più attività di laboratorio e extrascolastiche, ma anche una maggiore imposizione della disciplina, che sicuramente a Max non avrebbe fatto male.

Il moretto un po' timido si guardò intorno cercando un posto disponibile: la classe sarà stata formata da 11 alunni, di cui solo 4 erano maschi. Il chiasso pre-lezione era molto controllato, parlavano senza urlarsi o lanciarsi astucci e banchi come nella sua ex classe; ma questo comportamento più calmo non impediva di far trapelare che si stesse comunque parlando con superficialità di cose da ragazzini.

<< Prof lo faccia sedere qui, almeno abbiamo un po' di compagnia in questo gineceo!!>> urlò uno dei ragazzi dal gruppo maschile, rintanati nell'ala sinistra della classe, richiamando l'attenzione del professore.
<<No! Chissà che pandemonio combinate se vi metto insieme al ragazzon nuovo, me lo rovinate dal principio!>> esordì Sirio, serio ma scherzoso.

Un coro di "eddai prof" e "non è vero, siamo bravissimi" esordì dal gruppo, disturbando le ragazze che erano sin dalle 8 a trafficare con appunti scritti con penne colorate e trucchi.

Poi parlò lui, in maniera educata e gentile, e Max si sentì il cuore come cascare dal petto: <<Professore, ci penso io a lui, non si preoccupi. Ma lo faccia stare con noi, perfavore. Insomma siamo in minoranza noi maschietti....>>.

Una voce dolce e calma, era un ragazzo dalla carnagione mulatta, occhi di colore diverso, con un eterocromia azzurra lapislazzulo e marrone tendente al rame. I capelli neri corti erano raccolti in un punto da una treccina che incorniciava con lo scintillio di perline di vetro la parte sinistra del viso fino al mento, quella con l'occhio azzurro. Mentre a destra, in concomitanza con l'occhio ramato, sul lobo si stagliava un orecchino ad anello oro.

<<Va bene Raphael, tu come sempre avvocato di tutti, mi hai convinto. Ma se sento volare una mosca....>> Sirio alzò gli occhi al cielo pensando a quancosa di famigerato per minacciarli, ma sorrise non potendo, dal suo cuore buono, farsi venire qualche idea....<<non vi... bah ci penso dopo. Comunque Max allora siediti accanto Raphael così possiamo cominciare.>>

Maxwell con le spalle strette e timidamente si sedette accanto il ragazzo, che sarà stato 1,80 minimo per la stazza che già mostrava da seduto.
In silenzio tirò fuori le sue cose dallo zaino, e le lezioni iniziarono. Dopo Sirio, Max ebbe occasione di conoscere quasi metà del suo nuovo corpo docenti, tutte persone molto aperte a trovare accordi vantaggiosi per permettere agli studenti di studiare e dare il meglio di loro, oltre che a spiegare in maniera tale che tutti avessero capito, soffermandosi singolarmente ad aiutare chi non riusciva mentre gli altri facevano esercitazioni.

A ricreazione i ragazzi lo misero tanto a suo agio, da integrarlo sia nel loro gruppo che in quello di chat, potendo parlare liberamente di ogni sorta di stronzata da 16 enne. Tranne quegli occhi.... come magneti lo avevano catturato e li sentiva, come due stelle, osservarlo quasi desiderosi di conoscerlo.

Alla fine i ragazzi si erano dimostrati tranquilli...Carlo era il tipico secchione che trascinava tutti a evitare il cazzeggio e incrementare lo studio, ma era anche quello che rispiegava le cose al vomito a chi non le avesse capite.
Giovanni era lo spara-cazzate e meme machine del gruppo, aveva sempre qualcosa per far ridere, oltre al fatto che era appassionato di cibo, quindi conosceva ogni singolo bar, kebbabbaro, pizzeria o sushi per spendere poco e mangiare decentemente. Il trip advisor del gruppo insomma.
E infine c'era Giammarco, morto di figa e fotografatore di culi amatoriale. Con lui si poteva parlare di ragazze per ore ma, esplicitamente bisex, anche i ragazzi non erano un campo sconosciuto per lui.

E poi c'era Raphael. Parlando Max aveva scoperto che era emigrato qui con la sua famiglia da Dubai. Più piccolo di 4 fratelli, era letteralmente un soprammobile in casa sua, i suoi genitori erano sempre troppo occupati con cene e business o con la carriera dei suoi fratelli maggiori per dargli attenzioni. Per questo era uno spirito libero che poteva fare quello che voleva, anche se aveva scelto di essere una persona seria e coscienziosa.

Non si sa come, ma Max sentì da subito un'intensa connessione con lui, e in qualche modo, anche Raphael non aveva lasciato in suo fianco un minuto in quelle ore, con la scusa di non voler deludere il professore venendo a mancare alla sua parola di aiutarlo.

A fine lezione, dopo che tutti gli altri se ne furono andati, si offrì di fargli il tour della struttura scolastica. Max era convinto di essere arrossito davanti a lui per delle boiate almeno una 40ina di volte, senza ottenere mai nulla di più di un sorriso rassicurante.

Nel mentre del giro, saltò fuori il perché del cambio di scuola di Max, di Giordano e del bullismo che aveva subito. Raphael riusci a confortarlo assicurandogli che la scuola era attenta a queste cose, e che se mai fosse risuccesso di andare pure da lui, che avrebbe parlato ai prof.

Max si stava chiedendo in ogni lingua a lui a conoscenza, cosa gli stesse succedendo. Quelle farfalle nello stomaco, il fatto che ogni volta che incontrava quei occhi arrossiva, di come fosse magnetica la presenza di quel ragazzo.

Non si era mai posto dilemmi sulla sua sessualità, ma adesso ..... erano normali queste reazioni? Era contento di avere un amico....oppure?????

Questa è la mia strada Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora