.Capitolo 15.

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La situazione era degenerata parecchio al bar: Marcus aveva smesso di bere alla terza birra, dato che soffriva di stomaco e se esagerava sarebbero stati cazzi per diabetici, Sirio alla prima, dovendo guidare e tenere d'occhio gli altri due e Lawrence era arrivato alla quinta che stava cercando di aprire con i denti.
<<Ti farai male...>> lo avvertì l'angelo, piuttosto divertito <<succhiassi con la stessa voracità, sarei molto contento...>> disse ghignando.
Sirio ridacchiò, ammonendo il ragazzo di non voler essere testimone delle loro dinamiche di coppia, prima di prendere la bottiglia dalle mani dell'artista, che si lamentò non poco:<<hey!! Era mia! E c'ero quasi!! Dai, voglio provare ad aprirla con il canino..>>

Il professore scosse la testa sorridendo, sapeva che il ragazzo sarebbe diventato un bambino molesto da brillo, nulla di ingestibile, e di certo non avrebbe fatto danni,  poi, se lo meritavano che lui allentasse un pò la presa:<<va bene, ma questa è l'ultima.... e poi....>> disse, aprendo il tappo della bottiglia con i denti in un gesto fluido, che lasciò i due ragazzi basiti:<<si usano i molari per aprirla... sono più robusti e stabili, se usi i canini, ti partono...devi cercare il punto più vantaggioso tra le fessurine del tappo, e poi premi da sopra, creando la stessa forma si un cavatappi e.. poop!>> disse passando la bottiglia aperta a Lawrence, che già storto dai fumi dell'alcol, lo guardava storto.

<<professore di 'sta minchia, dove le hai imparate queste cose? Il tuo linguaggio aulico non ti salverà questa volta...dopo questa, vogliamo sapere del tuo passato peccaminoso>> disse Marcus inquisitorio. Sirio sorrise e sistemandosi si accarezzò la barba e il pizzatto. Era il momento di far trapelare qualcosa a quei due ragazzi del suo passato, lui che conosceva a memoria il loro?
Sospirò, prima di parlare:<< sono stato.... per parecchi anni della mia vita>> disse, mostrando una targhetta che portava al collo, nascosta sotto la camicia:<<.... militare. Precisamente Generale di brigata durante la guerra di Bosnia nel 1992-1995.... e ho imparato parecchie cose, giuste e sbagliate. Tra cui, da un serbo, come aprire una birra coi denti.>>

I due ragazzi rimasero a fissarlo, più basiti di prima. <<COSA?????>> Urlarono all'unisono, facendo scoppiare a ridere Sirio. Lawrence allontanò da sé la bottiglia di birra:<< basta così....>> ritrovandosi subito dopo sotto il braccio del professore. <<ora capisco la tua fissa per la disciplina e i tuoi metodi precisi... >> esclamò Marcus alzando le sopracciglia, ma sorridendo.

<<va bene, va bene.... non posso lasciare un sasso così grosso e poi nascondere la mano, che volete sapere?>> disse Sirio, trovandosi in tempo record, sopraffatto di domande.

Nel frattempo Max e Raphael avevano fatto il giro dei mercatini lungo la riva dei navigli, potendo, in modo indiretto, mettere alla luce i propri gusti, tra mille colori, luci e profumi di oggetti e prodotti di ogni artigianato, mostrando di essere abbastanza affini. Max si era comprato un quaderno rivestito in pelle, curioso si provare per una volta a mettere su carta pensieri e idee, oltre a essersi incantato davanti una bancarella di erbe e cristalli per circa 20 minuti chiedendo di tutto, decidendo alla fine di comprare una manciata di quelle luccicanti pietre dal potere mistico. Raphael invece aveva puntato a una bancarella di oggettini fatti a mano in ottone, accanto quella dei cristalli, comprando un tre orecchini, tutti diversi, con le sue "pietre dello zodiaco"(Vergine: malachite, turchese ed ametista) giusto per dare corda e soddisfazione alla nuova passione di Max per quelle cose, per poi passare a una bancarella di kimono giapponeso, dove regnava la sua indecisione tra una giacca con carpe koi o dragone.

La serata era stata molto piacevole, avevano scoperto che l'esotico li attirava e in un raptus di follia si erano messi ad immaginarsi una possibile vacanza insieme, quando sarebbero stati più grandi, alla scoperta di chissà quale luogo straniero. Mentre parlavano, si erano avvicinati sempre di più, finendo a tenersi la mano, e poi per il freddo, a mettere l'intreccio di dita dentro la tasca di Raphael, in un gesto intimo, che li fece tutti e due un pò arrossire nella sua spontaneità, ma che poi divenne naturale.

<<RAPHY GUARDA!!!>> disse entusiata all'improvviso Max, indicando una bancarella di Animali. Inutile dire che con la passione che condividevano, si gettarono a capofitto verso lo stand. La ragazza che lo dirigeva aveva una maglietta con un pattern di impronte di cagnolini, e il logo del rifugio. I ragazzi chiesero il permesso per poter accarezzare i cuccioli che erano lì tra le coperte, e quando lo ottennero inutile dire come si sciolsero ad accarezzare le palle di pelo.

<<oddio, li prenderei tutti se mio fratello non mi ammazzerebbe seduta stante....>> disse Max un pò malinconico. Anche Il mulatto annuì, citando la sua "rosea" situazione familiare. La ragazza sorrise ed intervenne:<<beh anche se volessi, stasera ti sarebbe andata male. Tutte queste palle di pelo sono adottate, siamo qui per donazioni e pubblicità. Milano è grande e un sacco di animali vengono abbandonati, il rifugio ne è pieno. Abbiamo credo, quasi ogni specie vivente di animale domestico..... sai molti ragazzi e bambini li chiedono per Natale, anche  animali molto impegnativi, come rettili e anfibi, e poi si stufano di prendersene cura e li abbandonano.>> disse un pò sconsolata.<<voi avete degli amici animali a casa?>>

<<secondo te, Lawrence conta come animale?>> chiese Max a Raphael facendolo ridere. <<nessuno dei due ha animali domestici, io avrei due cavalli ma.... non mi fanno praticamente andare mai al maneggio e quindi se ne prendono cura i prorpietari, usandoli anche per le lezioni. È un ottimo posto, sono in buone mani, trattati benissimo e tra le coccole di tutti i ragazzi che li sellano e si prendono cura di loro. Quindi è un no....>> disse il mulatto.

La ragazza non si diede per vinta:<<mi dispiace.... beh forse se portate uno dei vostri genitori al rifugio, potrebbe convincersi. Sono tutti animali che hanno bisogno di una casa, e mi sembrate dei bravi ragazzi dopotutto, poi se posso essere sincera, maneggiate con così tanta naturalezza e esperienza i cuccioli che avevo dedotto di avere davanti dei proprietari di animali..... comunque, il mio nome è Monica, vi lascio il bigliettino con il mio numero e l'indirizzo e recapiti del rifugio, siamo sempre aperti il pomeriggio, se volete fare un salto, a noi servirebbero dei volontari..... se volete...>> disse passandogli il pezzettino di carta.

I due sorrisero, entusiasti e promisero che avrebbero chiesto e cercato di ricavare del tempo per andare a dare una mano. A malincuore salutarono la ragazza e i cuccioli, Raphael lasciò un'abbondante donazione, così i soldi dei suoi genitori andassero a fare qualcosa di utile, e ripresero a camminare, considernado sinceramente di andare a fare volontariato e cercando di trovare il modo migliore per dirlo ai maggiori, soprattutto come convincerli a prendere un animaletto.

Dopo 10 minuti si trovarono davanti a un bar molto affollato, e mentre passavano, cercando di mantenere un profilo basso, un ragazzo mezzo ubriaco, iniziò a chiamarli a gran voce:<<FINOCCHIIII! VENITE QUI FROCETTIIIII!!>>.
Quelli del suo gruppo cercarono di contenerlo, e Max e Raphael cercarono di ignorarlo, camminando oltre. Finchè l'ubriaco non fece un passo avanti, strattonando Max per la giacca e buttandolo in strada.

Cazzo.......

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